Troppa neve, ancora una brutta giornata per Manning…
I divisional dell'AFC hanno proposto due incontri veramente fisici, che hanno portato al championship le prime due squadre del seeding. Lo scontro più atteso dell'anno, quello che molti considerano il vero superbowl, si giocherà a Pittsburgh la prossima settimana, e vedrà in campo gli Steelers e i Patriots. Le due formazioni sono entrate nei playoffs come le principali favorite della propria conference, ed hanno rispettato il pronostico. Le due formazioni hanno destato impressioni diverse, con i Patriots notevolmente più convincenti, soprattutto nel secondo tempo del proprio incontro.
New York Jets @ Pittsburgh Steelers
Lo spettro della sconfitta sembra materializzarsi sul volto di Bill Cowher. Una stagione vincente, come solo altre quattro squadre nella storia NFL hanno saputo fare, e la striscia consecutiva di tredici incontri di Roethilsberger è giunta al termine.
L'head coach degli Steelers, sempre vincente nei divisional game, rimane impietrito sulla sideline, con il proprio destino nelle mani, o meglio nelle gambe degli avversari. Chiama timeout, cerca di innervosire il Kicker avversario, guarda la formazione, l'allineamento. Parte lo snap, la rincorsa, il calcio. Segue la traiettoria, e tira un sospiro di sollievo.
Due volte.
"La prima cosa che voglio dire" ha aperto così la propria conferenza stampa Cowher "è elogiare i New York Jets. Una squadra che ha giocato tre supplementari consecutivi, giocando su tre campi differenti dai lati opposti della nazione. Hanno giocato duro, sfruttando ogni minima occasione. Ma Noi abbiamo vinto, questo è l'importante, anche se dovremo giocare meglio non c'è dubbio. Siamo stati fortunati, lo ammettiamo. Ma lasciatemi dire una cosa. Questa squadra passa attraverso le difficoltà e ne sa uscire. Nessuno in panchina, nello spogliatoio si lascia prendere dalla paura. Siamo sempre concentrati sulla prossima serie, sul prossimo gioco, pensando a quello che dobbiamo fare".
Martin:
"E' stata la situazione più frustrante di tutta la mia carriera. Sono arrabbiato, abbiamo lasciato il cuore sul campo."
Come in tuta la stagione, terzo supplementare consecutivo, un record NFL, New York regala emozioni. Non giocheranno un football spettacolare, ma i tifosi hanno sempre avuto il thrilling finale. Questa volta è mancato il lieto fine.
Incontro per palati fini. La partita non è stata spettacolare, con le difese che hanno giocato ad altissimo livello, costringendo spesso gli attacchi a liberarsi del pallone dopo pochissimi giochi. Il total offense è stato di 275 yards per i Jets e di 364 yards per gli Steelers, con un guadagno medio a gioco di poco più di quattro yards per tutte e due le formazioni. Un match vecchio stile, fatto di potenza più che di velocità e finezza, dove ogni guadagno è stato pagato a durissimo prezzo.
Alla fine la fortuna ha premiato i più meritevoli. La maggiore costanza di Pittsburgh, squadra sicuramente più completa, è risultata determinante. Gli Steelers sono riuscita a correre, 193 yards contro le 110 degli avversari. Bettis è arrivato oltre le 1001 yards, garantendo otto minuti in più di tempo di possesso. Per New York sono emersi i soliti problemi.
Pennington non è riuscito a portare la propria squadra a segnare touchdown con l'attacco, manifestando l'incapacità di produrre punti, evidenziata per tutta la stagione. Ancora una volta l'attacco non ha prodotto segnature quando è arrivato nella red zone, e l'efficacia sui terzi down è stata solo del 25%.
Dovendo affrontare la prima difesa della lega sulle corse, Hackett ha tentato di orientare maggiormente il proprio attacco sui passaggi, cercando di attaccare delle secondarie sicuramente vulnerabili. Il coaching staff di New York ha chiamato il 55% di giochi sui passaggi e il 45% sul terreno, mentre in stagione regolare la percentuale è stata esattamente l'inverso. Martin è stato utilizzato solo per 19 volte, mentre tutto il running game è servito solo per mantenere onesta la difesa avversaria, rendendo credibile la play action.
Alla fine, però, è mancato il coraggio, o forse il braccio di Pennington. I passaggi sono stati chiamati, ma mai sul profondo, senza sfruttare adeguatamente le poche debolezze della difesa avversaria. Piccoli guadagni, con solo due lanci oltre le 20 yards. Con questo piano di gioco la squadra è sì rimasta in partita, contenendo gli errori, ma con un guadagno medio di solo 4.61 yards nei primi e secondi down, si è messa in cattiva posizione nei terzi down, dovendo guadagnare, in media, 8.4 yards, pagando la situazione con una pessima percentuale di conversione.
L'elemento decisivo del match è stata la prova sulla linea di scrimmage. Gli Steelers hanno ben protetto Roethilsberger, e fatto correre la squadra. Per i Jets, la situazione è stata molto più complessa. Il quarterback ha subito ben tre sacks, subendo una pressione costante sotto pressione, cinque le pressioni degli avversari, e due corse per la propria vita. La vittoria nelle trincee ha permesso di sopperire alla bruttissima prova di Roethilsberger, e di ribaltare una situazione compromessa da un rapporto deficitario tra palle perse e recuperate, meno due nel complesso.
Il Rookie of the Year è sembrato completamente fuori partita, ha sbagliato molto, ben 13 incompleti e due intercetti, guadagnando, in 17 completi, solo 181 yards, poco più di sei yards di media a lancio. Il rating totale è stato di 57.8.
Pur allungando la propria striscia di vittorie consecutive, il giocatore non è sembrato padrone della situazione, forse anche attanagliato dalla tensione dell'esordio in post season, anche se l'interessato ha negato:
"Magari fossi stato teso. Sono uscito dagli spogliatoi calmo, senza stress. Ho preso la partita come se fosse un match di regular season. La prossima settimana forse dovrò essere un poco più concentrato. Oggi ho fatto il possibile per perdere quest'incontro. Devo giocare meglio, in questa partita sono stato terribile."
Solo due gradi centigradi al via, a riscaldare l'Heinz Field ci pensano i tifosi, che sventolano i soli terribile towel. Il clima non dovrebbe influenzare le squadre, entrambe abituate a situazioni climatiche difficili. I Jets vincono il sorteggio ed ottengono il primo possesso.
Inizio di partita difficile per tutti e due gli attacchi. Al secondo possesso Pittsburgh ha una buona posizione di campo, ed arriva con sei giochi in raggio da field goal, portandosi avanti tre a zero. La partita sembra già ad una svolta nel possesso successivo, quando Pennington sbaglia, lanciando, su una pressione avversaria, una palla troppo corta, che Polamalu raccoglie e ritorna fino alle 25 yards avversarie.
Cinque giochi più tardi Bettis entra in end zone, portando il punteggio sul 10 a zero. La difesa degli Steelers continua a mandare Porter e Haggans in blitz, generando pressione su Pennington, sperando di difendere i propri cornerback, sicuramente anello debole di una difesa fantastica.
La partita sembra ben indirizzata per i padroni di casa. New York non ha un attacco capace di segnare velocemente, e la difesa di Pittsburgh è stata solidissima per tutto l'anno. Ma i giocatori di H. Edwards non crollano.
"Ho fiducia in questa squadra" aveva affermato in settimana l'head coach. "So che i miei ragazzi lotteranno fino i fondo".
Nel secondo quarto la situazione si ribalta. New York prende continuità , tiene il pallone per oltre nove minuti, chiudendo otto primi down, e si riporta in parità .
Il primo possesso dei Jets, in questo secondo periodo, si chiude con un field goal, mentre s'iniziano ad intravedere le difficoltà di Rothilsberger. Burress è completamente fuori del match, mentre Ward non riesce ad andare in profondità . Le secondarie degli ospiti sono molto aggressive, sono sempre presenti sui passaggi avversari. Molti palloni sono deflettati, toccati, e anche quando i wide reciver ricevono sono immediatamente placcati. Ma non sono difesa ed attacco a chiudere il gap. E' un ritorno di punt per 75 yards di Santana Moss, a riequilibrare la partita. Sul dieci pari si va all'intervallo.
La pessima prova di Roethilsberger, 46.5 il rating nel primo tempo, non ha permesso a Pittsburgh di sfruttare completamente un inizio promettente, che poteva tagliare le gambe all'avversario.
Al rientro in campo la situazione non cambia. I Jets non vogliono commettere errori, mentre Pittsburgh non riesce a far decollare il proprio gioco. Il quarterback degli Steelers continua a non convincere, e al secondo possesso del quarto commette un errore fatale, lanciando il primo dei suoi due intercetti. In sette giochi, Pittsburgh è ben in profondità nel campo avversario, sulle 33 yards, Roethilsberger guarda verso la sideline di destra, Randal El sembra libero. Il rookie lancia, ma il pallone esce troppo interno, Tongue anticipa il gioco, e riporta il pallone per 75 yards, fino in end zone. Su 17 punti, New York ne ha segnati 14 con difesa e special team.
La squadra della grande mela comincia a credere nel miracolo, preannunciato da Jason Fabini.
"Quando ritorneremo qui, nei playoffs" aveva detto l'uomo di linea offensivo di New York al termine del match di regular season fra le due formazioni, concluso con la vittoria per Cowher e soci "vinceremo noi."
Manca, però, ancora un quarto, e non sarà possibile resistere se l'attacco non inizierà a produrre.
L'ultimo periodo inizia bene per i Jets, che forzano un fumble di Bettis, in posizione favorevole, sulle 22 yards degli avversari. Gli Steelers continuano a macinare gioco, a muoversi su e giù, ma nel punto cruciale commette errori fatali. Ancora una volta, però, Pennington è costretto ad un tre e fuori. La palla ritorna quindi nelle mani di Pittsburgh, e questa volta la squadra non perde il pallone in prossimità della meta. Il drive inizia con un touchback. Bettis e Staley si alternano nel portare la palla, Roethilsberger completa tre passaggi su quattro, compreso uno shovel pass per Ward in end zone, e produce subito il proprio miglior gioco dell'incontro, una corsa da 20 yards.
Da qui alla fine accade l'incredibile. I Jets avranno inaspettatamente due possessi, ed altrettante occasioni di avanzare al championship, ma non producono neanche un punto, sbagliando due field goal. Brien entra in campo la prima volta dalle 47 yards, e colpisce il palo. Il secondo errore sarà ancora più pesante. Dopo il secondo intercetto di Roethilsberger, arrivato sul gioco seguente l'errore di Brien, Martin e Jordan mangiano il tempo, portando la squadra a calciare allo scadere un field goal non impossibile. Brien entra nuovamente in campo, come contro i Chargers dopo un precedente errore, ma questa volta non si riabilita, anzi.
"L'errore grave è stato il secondo" ha dichiarato il kicker.
"Nel primo pensavo di avere dato sufficiente potenza, sono rimasto sorpreso quando la palla non è entrata. Sul calcio finale, ho quindi forzato di più. E' stato un errore. Il primo, semplicemente, non è entrato".
Ed ha aggiunto: "Sento il peso della responsabilità , per i compagni che hanno giocato bene, lottando e arrivando vicini alla meta".
I vincitori: "Non ho mai visto niente come questo. Non è proprio un miracolo," ha dichiarato Foote "nessuno è resuscitato, o riacquistato la vista. Ma è la cosa cui abbia assistito che più gli rassomiglia".
Anche il centro Harting è sulla stessa linea:
"Dio ci ha dato non una seconda, ma una terza opportunità ".
Ai supplementari i padroni di casa non regaleranno più il pallone agli avversari, e pur perdendo il sorteggio, riescono a controllare gli avversari, recuperando la palla, per il possesso decisivo. Il drive partito dalle proprie tredici yards è terminato con un field goal di Reed dalle 33 yards.
Difficile per New York, non puntare l'indice su Brien. H. Edwards.
"Avevo fiducia. Eravamo nella posizione giusta tutto quello che dovevamo fare era segnare un field goal. Pensavo che Brien potesse segnare. In una situazione analoga, nella precedente partita la palla era entrata. Doug è sempre stato un buon kicker, ha fatto un ottimo lavoro in questi mesi. Ha avuto una giornata no".
Non sembra però giusto recriminare solo sui due errori del proprio Kicker, che, seppur decisivi, non sono la causa della sconfitta.
Segnare solo sette punti sulle tre palle perse dagli Steelers, non marcare alcun punto con il proprio attacco sono sicuramente errori più gravi. Pennington ha mostrato i consueti limiti di braccio e coraggio, con decisioni non sempre puntali.
Pittsburgh è rimasta ancorata, anche fortunosamente, al match, e dovrà commettere meno errori ottenendo di più dal gioco aereo se vorrà arrivare a Jacksonville il sei febbraio.
"Dopo quello che è successo oggi, sento che è il nostro anno".
Parola di Joey Porter.
Indianapolis Colts @ New England Patriots
Il Gilette Stadium si conferma inviolabile per i Colts, e New England rimane imbattuta in casa da due anni. Manning riscontra la propria idiosincrasia alle difese di Belichick, e una volta di più si troverà a fronteggiare le critiche di chi lo considera uno splendido perdente.
"So che ora molti si chiederanno cosa avremmo dovuto fare per vincere. Non penso che dovremo pensare in questi termini, preoccupandoci di cosa dovevamo fare. Dobbiamo crescere, migliorare, e forse arriveremo a batterli un giorno"
. Parole dell'allenatore degli sconfitti.
Nevica a Foxboro, e la giornata non sia apre nel migliore dei modi per i Colts. Le condizioni meteorologiche condizioneranno sicuramente la partita, rendendo quasi impossibile cercare il profondo del campo, limitando, così, molte delle scelte a disposizione del MVP. Evidenti le difficoltà per le due formazioni: nessuna squadra ha completato un passaggio per più di 18 yards.
Per l'attacco dei Colts si tratta di un dato incredibile, se si pensa che in stagione hanno lanciato 68 passaggi da oltre 20 yards, e che solo nell'ultimo incontro né ha lanciati 11. Non bastano però le condizioni climatiche a spiegare la sconfitta.
"E' stato il primo incontro in cui non abbiamo fatto un passaggio o una corsa lunga" ha ammesso Dungy.
La difesa dei Patriots ha condotto, come il solito, una partita eccellente, mettendo ancora una volta in difficoltà il quarterback d'Indianapolis. Allineandosi in maniera sempre differente, alternando fronti a quattro, a tre ed anche a due difensori, la formazione di Belichick ha creato confusione negli schemi degli avversari, riuscendo a generare una forte pressione su Manning.
"E' stato il miglior piano di gioco che abbiamo eseguito da quando sono qui" ha ammesso Harrison.
Belichick:
"E' stato uno sforzo eccezionale. L'intero reparto ha fatto un lavoro fantastico. Hanno placcato bene, coperto efficacemente. Non c'è magia, ma lavoro e cuore in quello che questi ragazzi hanno fatto. In attacco abbiamo cercato di correre bene. Quando concedi solo tre punti ad un attacco così, ha disputato un match fantastico"
.
La linea offensiva di Dungy, una delle migliori della lega, con soli 19 sack concessi, non è riuscita a fare un lavoro ottimale, condizionata anche dall'uscita del tackle Ryan Diem. Al termine del match, il reparto avrà concesso un sack e permesso otto pressioni, senza mai riuscire a spingere nel gioco su corsa.
Le secondarie dei Patriots, vulnerabili per gli infortuni, sono state così protette, e rese meno suscettibili ad essere battute in profondità , impedendo grossi e rapidi guadagni. Eliminati i big play dal piano di gioco dei Colts, molto del lavoro era fatto.
Romeo Crennel:
"Volevamo eliminare i loro big play. Il tempo ci ha dato una mano, convincendoli a non rischiare di più, ma la maggior parte del lavoro è stato quello di metterli in situazioni maggiormente prevedibili"
Oltre a fermare iI passing game, i Patriots hanno controllato egregiamente la linea di scrimmage, riuscendo ad annullare le corse dell'avversario. Senza un efficace gioco sul terreno era impossibile, anche per il miglior quarterback della lega, riuscire ad uscire vittorioso nella tormenta di neve.
James si è giustificato: "Ho fatto il possibile, ma non so cosa sia realmente successo".
Manning, ha finito con 27 su 42, 238 yards e un rating di 69.3. A differenza dello scorso anno, è stato paziente, almeno per un tempo, e si è accontentato di quello che la difesa gli ha lasciato, senza rischiare turn over. Questo è bastato, però, solo per rimanere incollato al match, non per vincerlo.
James è stato il miglior ricevitore della squadra, con molti screen pass, ma questo non è il football proprio d'Indianapolis. Molti errori d'esecuzione hanno condizionato la prova dei ricevitori, con ben sei passaggi persi. Harrison e Wayne, una delle migliori coppie in assoluto, non sono mai entrati in partita.
Wayne:
"Sarà scontato, ma ovviamente non volevamo che finisse così"
.
Brady ha elogiato il lavoro dei compagni: "Tenere quest'attacco, uno dei migliori di tutti i tempi, a soli tre punti è semplicemente incredibile", le parole del quarterback, ancora imbattuto in una partita di playoffs.
Al contrario, l'anello debole della squadra, la difesa, ha contribuito a rendere equilibrato il match, dando buone posizioni di campo e riuscendo, nel primo tempo, a limitare i padroni di casa, forzati a due field goal, in altrettanti viaggi in red zone, ma alla fine ha pagato la fisicità degli avversari. Freeny è sembrato incontenibile, ma tutta la linea ha effettuato un ottimo, quanto inutile lavoro.
Brady, 66% di completi 144 yards un touchdown, pur pressato, ha, infatti, mosso la catena, completando nel breve, con ottime percentuali, non regalando nessun pallone agli avversari.
Il motore della squadra, però, è stato il running game, soprattutto nel secondo tempo. Dillon, alla prima partita di playoffs della carriera, ha avuto 23 portate e 144 yards, con un touchdown. Il running back ha seminato il panico nella difesa avversaria, utilizzando benissimo i bloccaggi della propria linea, correndo spesso in off tackle, per sfruttare la leggerezza dei defensive end avversari. New England ha ammassato 210 yards totali sul terreno, contro le 46 degli ospiti, che non hanno chiuso un solo primo down su corsa.
Il giocatore è al settimo cielo: "Non mi ricordo nemmeno più la stagione passata. I miei ricordi si fermano all'inizio di questa".
Il controllo del pallone, con undici giochi in più degli avversari, ha permesso una gestione del cronometro eccellente. Sfruttando una superiorità di oltre 15 minuti nel tempo di possesso, i Patriots hanno mantenuto in panchina l'attacco più pericoloso della NFL, che non ha segnato un solo punto. Tre drive da oltre tredici giochi hanno letteralmente congelato il match.
Il divisional più atteso si apre alle 16:40 locali, con due formazioni che arrivano fiduciose a quest'incontro. I Colts hanno preparato scrupolosamente la partita, hanno cercato di acclimatarsi alle condizioni durante la settimana. Molto è cambiato da un anno a questa parte. L'incontro di regular season ha dichiarato che la formazione di Dungy non è lontana dai campioni del mondo, e Manning non è mai stato così in forma.
Tutto funziona a meraviglia nell'attacco d'Indianapolis, il timing è perfetto, le sincronie sono eccellenti, e gli avversari, sembrano in crisi, costretti a mettere sotto contratto un cornerback free agent in settimana, per sopperire alle assenze dei titolari Poole e Law. L'assenza dei due produrrà scompensi, almeno questa è la speranza per Harrison e soci.
A Boston la pensano diversamente. Non badano alle assenze, "Chi andrà in campo farà il proprio dovere." Ha dichiarato Belichick, che si trova, però, a dover fare a meno anche del miglior uomo di linea.
Seymor non sarà del match. La perdita, sommata alle altre potrebbe essere decisiva. Ma la forza di questa squadra sta nel collettivo, una vera formazione operaia, in cui tutti sono necessari, ma nessuno è indispensabile.
Il buon umore di Manning passa all'avvicinarsi della partita. Le condizioni meteorologiche non sono ottimali. La neve cade, come in tutta la settimana, e, anche se il campo è stato coperto, e si presenta in ottime condizione, la situazione ambientale favorisce sicuramente i padroni di casa.
L'importanza del match richiama gran pubblico, lo stadio è tutto esaurito, e si assiste alle solite scene d'entusiasmo, con molti dei 68.756 paganti seminudi nel gelo dei -4°.
Primo possesso per i Colts, tre e fuori, New England non fa molto meglio, e tutto il primo quarto scorre senza sussulti per i due attacchi, costretti a soli tre giochi prima di lasciare il campo. Sullo scadere del quarto, la squadra di Bill Belicick sembra prendere il ritmo. Brady costruisce un drive da 18 giochi, con oltre nove minuti di possesso. Si apre con cinque corse consecutive, per poi vedere Brady lanciare sei su sei, ma alla fine una penalità , un off side della linea d'attacco annulla un touchdown, costringendo la squadra ad accontentarsi di soli tre punti. Sono i primi dell'incontro, arrivano dopo oltre 15 minuti.
Indianapolis continua a non avere ritmo, costretta ancora ad un tre e fuori, restituisce la palla a Brady e Dillon. Il running back, trova il varco giusto, mette a segno la corsa più lunga dell'incontro, la terza più lunga nella storia dei playoff per New England, portando la squadra in raggio da field goal con un solo gioco. La difesa dei Colts compie un altro sforzo, riuscendo a limitare a soli tre punti gli avversari.
Fino ad ora solo New England. L'attacco dei Colts non ingrana, ma la partita, grazie a pochi errori e ad un'ottima difesa è ancora in bilico.
L'errore, però, arriva presto. Sul successivo possesso. Un fumble di Rhodes, termina il primo promettente drive per Indianapolis, che deve ancora aggrapparsi alla difesa, che riesce a fermare nuovamente gli avversari, senza subire ulteriormente.
Il primo errore non è stato pagato, forse è la svolta. Tanto più che l'attacco inizia a prendere ritmo, e allo scadere del secondo periodo, si sveglia. Un drive da 67 yards in soli 1:52, porta i Colts vicino all'end zone, senza concretizzarsi in sette punti. Vanderjagt riduce il divario a tre punti prima dell'intervallo.
La partita è ancora aperta, nessuna squadra ha preso il sopravvento, e, anche se New England ha fatto intravedere qualcosa in più, non è riuscita a spezzare il match.
"Ci sentivamo sicuri sul punteggio di 6 a 3 all'intervallo" ha dichiarato Dungy. "Avevamo mosso bene la palla al termine del tempo. Sentivamo di poter fare qualcosa, dovevamo solo fermare un paio di loro serie. Ma ci siamo imbattuti in una squadra troppo più forte. Questo è quello che è successo. C'è una cosa da dire sui Patriots, questa squadra trova sempre un modo per vincere, anche quando si trova in difficoltà ".
Mai come in questo match gli aggiustamenti nell'intervallo saranno decisivi. Indianapolis, negli ultimi due periodi, supererà la metà campo solo una volta, durante il così detto tempo spazzatura, tenendo il pallone solo 8:34, sui trenta disponibili.
Le squadre rientrano in campo, due drive, uno a testa inconcludenti, poi lo show. Un drive da oltre otto minuti, tiene lontano l'attacco dei Colts. 87 yards con 10 corse quattro passaggi, tra cui quello decisivo in end zone per Givens, danno il primo break in favore di New England, avanti ora 13 a 3.
L'allenatore dei Colts: "Nel primo tempo le due squadre hanno giocato benissimo difensivamente, è stata una lotta. Nel secondo tempo abbiamo avuto la palla in ottima posizione. Nel terzo quarto, sotto 6 a 3. Ci sentivamo bene, ma non abbiamo convertito un terzo down, tutto è finito li. Anche se continuavamo ad essere fiduciosi. Loro hanno giocato una gran difesa per tutto il tempo".
L'ultimo quarto non è diverso. Brady si mangia il tempo, oltre 11 minuti di possesso su quindici, Manning inizia a forzare, i Colts commettono errori.
Le parole del quarterback: "Bisogna riconoscerlo, sono forti. Hanno fatto un ottimo lavoro togliendoci ogni possibilità con il loro controllo del pallone".
Un intercetto e un fumble di Wayne portano a tre le palle perse di Indianapolis. Un'altra serie da sette minuti si conclude in end zone con una corsa di Dillon. La difesa, in campo per 40 minuti è sfiancata, non regge più le corse degli avversari, commette errori di placcaggio, la vittoria è realtà per New England.
"Oggi viviamo una giornata difficile," ha dichiarato Dungy "perché sono situazioni inaspettate. Dodici squadre entrano in postseason, undici si sentiranno come Noi, sia che vengano eliminate ai wild card, sia che perdano al Super Bowl".
L'incontro ha confermato la superiorità netta, schiacciante dei Patriots, molto più organizzati degli avversari, e assolutamente invincibili, almeno per i Colts, in queste condizioni. Forse nel proprio dome, forse al sole, o su un terreno veloce, la partita potrebbe avere un esito diverso, non qui, non in quest'ambiente.
Ma se Manning vorrà indossare l'anello, non dovrà andare in trasferta durante Gennaio. "Non abbiamo necessità di cambiare molto in off season. Abbiamo un buon sistema offensivo, uno dei migliori, una buon programma difensivo e ottimi special team. Abbiamo buoni giocatori non siamo molto lontani. Dobbiamo crescere."
New England avrà ora il test più difficile, dovrà superare Pittsburgh in trasferta. La formazione ha dimostrato migliore qualità di gioco rispetto agli Steelers, ed è sicuramente più in forma. I ragazzi di Belichick hanno testa e cuore per andare fino in Florida, ma riuscire ad espugnare l'Heinz Field non sarà semplice, neanche per i campioni del mondo.
"Sono una delle squadre più fisiche della lega, dovremo eguagliare la loro intensità . Questa sarà una delle parte più importanti del match. Bisognerà fare questo per rimanere in partita. Questo è il modo in cui giocano, e una delle loro forze, e dovremo essere pronti a fare altrettanto. Sarà difficile? Sicuramente si". Parola di Belichick.