Scambio Mobley-Christie

Mike Bibby contro Denver ha omaggiato Doug Christie con le sue iniziali sulle scarpe

La giusta punizione per tre settimane di assenza: doversi misurare, a freddo, nel giudizio di uno scambio che coinvolge Doug Christie, l'anima difensiva dei Sacramento Kings negli ultimi cinque anni.

E' difficile, molto difficile: meglio cominciare spiegando retroscena e considerazioni che possono aver portato a questa decisione. L'accordo è stato trovato in tempi relativamente brevi, la prima chiamata è arrivata da John Weisbrood. Il problema del general manager dei Magic è rendere più efficace una difesa fra le peggiori nel contenimento delle penetrazioni sul perimetro.

Doug Christie in quest'inizio di stagione ha dimostrato d'essere un po' in calo, ha sofferto per una dolorosa fascite plantare ma è anche un giocatore completo, intelligente in attacco, il cui apporto va oltre i 7 punti col 40% dal campo.

Geoff Petrie e Rick Adelman, convinti invece di aver bisogno di attacco, provano a risolvere il problema seguendo la loro visione della pallacanestro. Nel 1999 la base della squadra che fece innamorare tutti per il suo gioco fu creata grazie a Jayson Williams, Chris Webber e Vernon Maxwell, giocatori atletici che potevano alzare il ritmo della partita. Il solo Vlade Divac, peraltro discreto in transizione, era un giocatore con chiara predisposizione al gioco su metà  campo.

Negli anni la propensione al campo aperto dei Kings è scesa per lo scambio fra Williams e Bibby, per l'infortunio che ha costretto Webber ad un ritmo "bailado" e per le caratteristiche dell'altra stella, Predrag Stojakovic. General Manager e allenatore dei Kings inseguono quindi il passato.

Cuttino Mobley è una guardia atletica che può dare punti (16.4 a partita con Orlando), penetrazioni e, al tempo stesso, sta tirando col 46% da tre punti. E' quindi un giocatore in apparenza meno battezzabile di Christie. La speranza di Adelman è quella di avere un giocatore che preoccupi la difesa e apra ancora più spazi per Stojakovic.

Facciamo un rapido excursus sull'ultimo mese sull'ottovolante dei Kings: Sacramento ha battuto San Antonio e New York, due leader nelle loro division. Calando un velo pietoso sui Knicks primi col record al 50% scarso, la vittoria dell'Arco Arena contro Duncan e Ginobili ha segnato una controtendenza, dimostrando che Sacramento può vincere partite contro le regine di questa lega e quindi, almeno in teoria, giocarsela fino in fondo.

Non hai nemmeno completato questa considerazione che arrivano due sconfitte orrende contro Toronto, impegnata nel dopo-Vince Carter, e addirittura New Orleans: record combinato delle due avversarie 16-41. Nella città  del perenne carnevale, Sacramento ha perso 121-117 al supplementare.
Il legame con quanto stavamo dicendo sta nella prestazione di Predrag Stojakovic, al massimo stagionale con 37 punti, con 13 su 22 dal campo e 9-9 ai tiri liberi.

Ancora una volta i critici fanno notare come il serbo abbia tirato una sola volta negli ultimi 8 minuti dei tempi regolamentari, pur con due tiri liberi a 1' dalla fine, e si sia fatto rubare da Baron Davis, non a caso un giocatore molto forte nella parte alta del corpo, l'unico possesso dei supplementari.

In linea teorica un attaccante in più di cui preoccuparsi dovrebbe aprire più spazi e ridurre le possibilità  di raddoppiare l'ala serba che nei primi 3 quarti di New Orleans aveva ridicolizzato Nailon, ex milanese, e Nachbar, ex Benetton. Anche se lo scambio in questo senso dovrà  essere giudicato analizzando l'inserimento di Mobley, giocatore abituato ai ritmi di Steve Francis e ad avere tanti palloni fra le mani, in un sistema che gli chiederà  d'essere più che altro uno specialista.

Altra possibile chiave di lettura: gli Orlando Magic rinunciano ad un giocatore di 29 anni che quest'anno guadagna quasi 6 milioni di dollari. L'ex Houston aveva già  annunciato di voler esercitare l'opzione di uscita alla fine della stagione, di voler rinunciare a 6 milioni 370 mila dollari per sondare il mercato. Lo stesso Cuttino ha chiaramente detto che questa è la ragione che ha convinto Orlando a "mandarlo via."

Geoff Petrie nel momento in cui Bobby Jackson si è infortunato al polso in uno scontro di centro area contro Kenion Martin ha capito che aveva bisogno di dare più energia alla sua squadra. Jackson, dopo un inizio faticoso, aveva messo a posto le sue percentuali. Ma il suo principale apporto lo dà  con l'intensità  e la fisicità .

Il contratto di Bobby Jackson, che è alle prese con uno dei peggiori infortuni per un giocatore di basket e non ritornerà  in tempi brevi, prevede per la prossima stagione una clausola di uscita in favore della franchigia. E' vero che il giocatore, coi suoi 3 milioni di dollari all'anno, è uno dei migliori giocatori nel rapporto qualità  prezzo.

Nondimeno siamo alle porte dei 32 anni e al terzo grave infortunio in 3 anni. Se nessuno sa di preciso come si sia prodotto il problema agli addominali che ha costretto il play a sedere negli ultimi due playoffs, l'infortunio di quest'anno e quello di due anni fa, frattura alla mano dopo uno scontro con Shaquille O'Neal, sono troppo simili.

Lo stile di gioco di Jackson lo espone a questo rischio. Adelman, specie ora che la panchina si è assottigliata, dovrebbe poter contare sui suoi giocatori. A parole Petrie ha assicurato di non mettere in discussione il rapporto col suo esterno. Ma si dovrà  valutare in base al suo recupero, alla fede che la dirigenza avrà  ancora in questo gruppo a fine stagione.

Cuttino Mobley, una volta informato dello scambio ha dichiarato: "Vado in una squadra molto divertente che rappresenta l'essenza stessa del basket e che credo sia in linea col mio stile di gioco." Se dovesse rinunciare al suo proposito di diventare free agent, potrebbe permettere di rinunciare a Bobby Jackson.

Di certo la partenza di Christie non è stata e non sarà  indolore: Mike Bibby e Peja Stojakovic si sono scritti le sue iniziali sulle scarpe per la vittoria casalinga contro Denver. Lo stesso Petrie ha detto: "E' stato facile perfezionare la trade, ma non altrettanto prendere la decisione definitiva. Non lo è mai quando decidi di rinunciare a un giocatore con cui condividi un legame personale."

D'altronde Steve Francis ha preso malissimo la partenza del suo "tradizionale" compagno di squadra.

L'ex Lakers porta via un contratto di due anni a 7.6 e 8.5 milioni di dollari, la sua petulantissima moglie che si troverà  molto a suo agio con le sorelle di Rick De Vos, proprietario dei Magic, lasciando un grande ricordo fra i tifosi che ne hanno apprezzato la generosità  in campo e lo stile di gioco elegante.

Ci scuserà  Michael Bradely, finora nascosto nella injured list dei Magic, se non lo abbiamo considerato un fattore dominante in questo scambio.

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