Ray Allen splendido protagonista di questo inizio di stagione, sta trascinando i Sonics ai playoff
Quest'anno credo si siano superati tutti i record in fatto di pronostici completamente sballati, soprattutto per quanto riguarda la Western Conference. Basta girarsi indietro di un paio di mesi e mezzo per averne la conferma.
Metà ottobre, impazzano i Power Ranking, neo forma di pronostici cumulativi dove le squadre protagoniste di questi primi mesi di stagione non avevano molto credito.
Il grande dilemma di questi due primi mesi di NBA, è trovare una ragionevole spiegazione alle stupefacenti stagioni di Phoenix e di Seattle, e se per i primi qualcosa si può trovare andando a vedere che in quintetto di fatto giocano due All Star (Nash e Marion) un futuro All Star (Amare Stoudemire) e due signori giocatori come Q Richardson e Joe Johnson, i Sonics sfuggono ad ogni tipo di logica.
Intanto però nonostante tutti quanti siano pronti a celebrare l'inizio della fine delle vittorie in serie di Suns e Sonics, loro continuano a vincere, ed il tassametro corre e corre di molto al punto che ormai anche per i più pessimisti pensare a Suns e Sonics fuori dai playoff riesce molto difficile, nonostante possano arrivare (ma non è detto) dei prevedibili cali.
Il fatto che Sonics e Suns vadano ai playoff sballa tutto ad ovest, visto che entrambe erano pronosticate con facilità fuori dalle magnifiche otto, e dunque qualche altra squadra di maggior nome dovrà rimetterci il posto, perché comunque la matematica non è un'opinione…
Torniamo ai pronostici di inizio stagione per vedere dunque chi rischia seriamente di rimanere fuori dai playoff. Allora a parere unanime Minnesota e San Antonio erano pronosticate (e lo sono tutt'ora a mio parere) come le due squadre più forti dell' NBA: per San Antonio nulla da dire, qualche problema di troppo per Minnesota, ma nulla che metta in dubbio la partecipazione alla off season, dunque siamo a quattro squadre sicure, poi ci sono Dallas e Sacramento, squadre con gioco che rende molto in stagione regolare e difficilmente saranno fuori dai playoff;e con loro le sicure protagoniste salgono a sei.
Dopo di loro nessuna delle squadre che segue ha la certezza di giocare le gare che contano, ritrovandosi in una lotta fratricida all'ultimo sangue che con ogni probabilità si chiuderà nelle ultimissime gare di stagione regolare.
Lakers, Denver, Houston, Memphis e forse Portland saranno le cinque contendenti che si disputeranno gli ultimi due posti, poche chance per Utah, Golden State, Clippers e New Orleans.
Vediamo un attimo nel dettaglio dunque la situazione attuale dell'ovest squadra per squadra:
Phoenix Suns : miglior record dell' NBA, bel gioco veloce, un quintetto di primissimo ordine. Il rovescio della medaglia prevede una panchina teoricamente nulla (ma spesso non è stato così), un reparto di lunghi almeno come centimetri inadeguato a quello che doveva essere l'ovest. Tutti in attesa che scoppino, ma loro invece continuano a vincere.
Il segreto si chiama Amare Stoudemire, ragazzo poco più che ventenne al suo terzo anno nella lega, che nonostante sia molto criticato per la sua presunta scarsezza tecnica, sopprime con un agonismo mai visto alle sue carenze. I numeri non rendono giustizia a quanto dà in campo, recentemente autore anche di un cinquantello, si è adatto alla grande a giocare da centro, il resto lo fa Nash che gli serve assist a valanga ad un metro dal canestro, da li in poi ci pensa lui.
Non solo: Marion nonostante fosse stato in procinto di partire per tutta l'estate,sta giocando da All Star, anche lui ha scalato di un ruolo, ma se non ha i cm per giocare da ala grande ha doti atletiche che sopperiscono. Tutti in attesa del botto, ma ci può anche stare che non si senta nessun boato per altri mesi.
Seattle Sonics : il vero mistero dell'anno, contando in teoria solo su un grande giocatore come Allen (molto bistrattato negli ultimi anni) peraltro in scadenza di contratto e un Rashard Lewis eterna promessa mai mantenuta nonostante la giovane età ; per il resto i Sonics assomigliavano molto più ad una squadra da lotteria che ad una da playoff.
Infatti se ci limitiamo a guardare il resto del quintetto dei Sonics, la coppia di lunghi titolari, sempre i teoria non è nemmeno da Eurolega, con due mazzolatori come Sexy James e Evans, ed un playmaker come Ridnour che è al suo secondo anno, dopo aver giocato a detta di molti una stagione da rookie molto deludente. Però evidentemente non conta solo la semplice somma di statistiche.
Giocano il Pick N'Roll di continuo anche tra due lunghi quando ci sono Lewis o Radmanovic da ala grande, e per ora non ci sono antidoti. Magari non hanno tutto il talento dei Suns e alla fine potrebbe anche fare la differenza, ma al momento volano senza pensare al futuro, anche perché i due rookie Swift e Collison per ora hanno deluso, e se per Swift i soli 18 anni sono una scusante più che valida, per uno come Collison c'è poco da dire. A testa bassa fino alla fine, poi magari i Sonics della prossima stagione saranno diversi.
San Antonio Spurs : devo essere sincero, io che non sono mai stato un grande fans del sistema di gioco di coach Popovich, ammetto che quest'anno hanno fatto enormi passi in avanti soprattutto in fase offensiva, che poi era quella costata cara nella serie contro i Lakers. Il bello è che hanno fatto tutti questi progressi senza un grande apporto dei nuovi, eccezione fatta per Udrih.
Ovviamente l'energia messa in campo da Ginobili è un fattore importantissimo in questi progressi, segno evidente che coach Popovich ha ben capito dentro di se che l'esperimento di Manu da sesto uomo a favore di Turkoglu della passata stagione, è stata una follia, per di più pagata a caro prezzo ai playoff. Continuano alla fine ad avere delle pause offensive spaventose, però va riconosciuto che gli Spurs a questo punto della stagione non erano mai stati così avanti.
Minnesota Timberwolves : partenza molto stentata a prescindere dal record, ad oggi non sono nemmeno i cugini della Minnesota dello scorso hanno. Ci sono note liete inaspettate come Eddie Griffin, che se sarà totalmente recuperato ai livelli che gli competono potrebbe essere un'arma impropria, e certezze venute meno come Sprewell e Cassell: per entrambi le diverse primavere potrebbero farsi sentire, al punto che dovranno gestirsi nell'ambito della stagione regolare per non arrivare nelle attuali condizioni ai playoff. McHale potrebbe muoversi sul mercato, e se fino allo scorso anno Wally Szczrebiack era l'uomo per tutti, adesso è intoccabile anche a causa del rendimento e dell'età di Sprewell. Non ci sono dubbi però che con Garnett in squadra arriveranno in scioltezza nelle prime quattro.
Dallas Mavericks : una Dallas diversa da quella della passata stagione, magari meno talentuosa, più atletica, più fisica e più giovane, nonostante il credo di Nelson sia sempre il solito. Nowitzki è da primo quintetto NBA, il trio di giovanissimi Howard Harris Daniels sta dando molto in attesa di accumulare esperienza, Dampier si fa sentire sotto le plance, insomma a Dallas i playoff non saranno di certo in dubbio. Sono sempre bellissimi da vedere, con un Nowitzki addirittura ancora progredito. Manca qualcosa in cabina di regia dove in attesa che Harris faccia esperienza (grande giocatore), la coppia Jason Terry – Darrell Armstrong dovrà sopperire.
Sacramento Kings : con ogni probabilità i Kings stanno invecchiando più in fretta del previsto, Chris Webber rimane un manuale vivente di tecnica cestistica, ma il suo gioco è sempre più perimetrale, di fatto è un'ala piccola, tanto è che la sua pericolosità sotto canestro diminuisce di giorno in giorno. Stojakovic sta giocando una stagione ben al di sotto di quella precedente, ed ha chiesto la cessione nel corso dell'estate, ma c'è sempre Bibby che forse è il miglior play della lega: le sorti dei Kings sia nel breve che nel lungo termine sono nelle sue mani.
Sinceramente che i Kings non vadano ai playoff non esiste, però obbiettivamente sembra che i loro momenti migliori siano finiti in quel maledetto supplementare di gara 7 contro i Lakers di tre anni fa.
Los Angeles Lakers : l'ambiente dei Lakers in questo momento è forse il più indecifrabile della lega. L'attualità ci parla di una squadra con un record forse addirittura migliore del previsto, però l'impressione è che il sistema di gioco di Tomjanovic, che punta esclusivamente sul tiro da fuori, potrebbe anche costare caro nel lungo termine.
Bryant ha in mano completamente le sorti del futuro gialloviola, sia in campo che fuori. Il problema è che anche nell'ambiente angelino ci sono molti dubbi sul fatto che per tenere Bryant siano di fatto lasciati andar via sia Phil Jackson che Shaq, e la standing ovation tributata a Shaq la notte di Natale, insieme a qualche fischio per Kobe, ne è la dimostrazione.
Questi dubbi alla fine lasciano strascichi importanti, al punto che c'è chi sostiene che Lamar Odom avrebbe già chiesto di essere ceduto, per una chiara incompatibilità con le idee cestistiche di Kobe. Obbiettivamente non c'è quell'unità di spogliatoio intorno a Kobe che tutti pensavano ad inizio stagione, e la cessione di Rush (che ne era il più fedele scudiero lo scorso anno) per nulla ne è la dimostrazione. Bene per ora, ma dietro la concorrenza preme davvero, se cedono un attimo potrebbero avere anche problemi ad andare in post season.
Houston Rockets : la grande delusione della stagione, per ora hanno giocato veramente male.
TMac salvo qualche lampo (vedi San Antonio), ha cifre molto deficitarie rispetto al previsto, lo stesso Yao nonostante delle cifre di tutto riguardo appare in una fase di stallo tecnico [NDR: e anche fisico] a volte preoccupante, il resto della squadra di fatto non ha mai dato nulla. Già attivi sul mercato con gli arrivi di mestieranti come Wesley e Jon Barry.
Il problema è come McGrady ha capito in fretta che Houston non è Orlando: nella terza città degli States c'è molta pressione intorno alla squadra, come ben visto in una bella contestazione che il Toyota Center ha tributato a Van Gundy in occasione di una sconfitta interna. Proprio Van Gundy è da una parte al centro di molte critiche, per un sistema di gioco veramente inadeguato se hai in squadra Yao e McGrady, puntando troppo sulla difesa quando in attacco si potrebbe vivere di prepotenza, dall'altra parte però lo stesso Van Gundy ha tutta la fiducia della dirigenza, quindi bisognerà trovare una via di mezzo tra le idee del coach, e le caratteristiche dei giocatori.
Per ora sono stati la delusione dell'anno. Pensarli fuori dai playoff è dura ma non impossibile se non cambiano rotta. Al momento in risalita ma il gioco latita ancora.
Denver Nuggets : anche loro sono abbondantemente sotto ogni peggiore previsione. L'arrivo di Martin con la conferma di Camby sembrava averli lanciati dritti verso la vetta. La realtà odierna è ben diversa, ad oggi sono ben al di sotto del 50% di vittorie. Hanno avuto un infortunio importante con Lenard, anche Anthony ha saltato diverse gare, e in altre ha giocato da infortunato, ma sono tutte scuse che di fronte ad un record di poco superiore al 40% di vittorie. Intanto è saltata la panchina di Bzdelik, affidata temporaneamente a Cooper.
Anthony sta giocando sicuramente peggio dello scorso anno, e questo ha significato molto, anche l'inserimento di Kenyon Martin si è rilevato più difficoltoso del previsto. Le eventuali speranze di andare ai playoff (che ci sono ancora tutte) sono molto legate al tipo di impatto che avrà nel resto della stagione, il lavoro del nuovo coach.
Los Angeles Clippers : incredibile ma vero tra le tante sorprese che ci ha riservato l'ovest in questo inizio di stagione ci sono anche i Clippers, che stanno giocando veramente bene, nonostante l'estate non abbia portato grandi cambiamenti, e ci siano stati un paio di infortuni importanti come quelli di Livingston e Kaman ad inizio stagione. Per la prima volta dopo dieci anni i Clippers stanno giocando da squadra vera, non da mestieranti in attesa di andare altrove, hanno una coppia di ottimi giocatori come Brand e Magette, e la solita ciurma di giovani che sta giocando bene come Wilcox.
Lo specchio di tutto ciò si chiama Bobby Simmons, che dopo alcuni anni di comprimariato viaggia ad oltre 15 a sera. Tutto ciò pare davvero aver svegliato anche Sterling che dicono sarebbe pronto ad andare ad andare sul mercato con un colpo da protagonista, ossia riportare a casa il Barone in cambio del trio Jaric Kittles Wilkox, mossa che se il Barone fosse sano potrebbe far saltare il banco. Però stiamo parlando dei Clippers, rimaniamo con i piedi per terra, fino ad adesso hanno giocato bene, chiedere di più è un azzardo.
Portland Trail Blazers : doveva essere l'anno di transizione per Portland, tutti i contratti importanti in scadenza, il che faceva prevedere una stagione con molti movimenti nel roster. Per ora hanno rifirmato Ratliff e Randolph, in attesa di sapere se e come si muoveranno sul mercato con tre contratti colossali in scadenza come quelli di Stoudamire, Abdur Rahim e Van Exel; intanto stanno giocando da Blazers, ossia vincono gare impossibili, e perdono quelle scontate, il bilancio che ne esce è vicino al 50%, non lontano dalla zona playoff, però andando in avanti obbiettivamente non si vede come possano avere ulteriori margini di progresso.
Dura che vadano ai playoff, anche perché entro metà febbraio sono destinati a fare qualche movimento importante sul mercato.
Memphis Grizzlies : erano stati la grande sorpresa della passata stagione, arrivati addirittura a quota 50 vittorie, poi è evidente che qualcosa si è incrinato, Hubie ha lasciato la panchina per motivi di salute, presentandosi in splendida forma poi a fare l'analista in TV, cosa che a molti puzza di bruciato lontano un miglio. Inoltre Posey grande eroe della passata stagione sta giocando molto al di sotto del previsto a causa di un infortunio ad inizio stagione, la cabina di regia affidata alla coppia Jason Williams – Earl Watson, proprio non funziona, e sotto canestro lo stesso Gasol appare troppo solo.
Al timone di comando dopo la partenza di Hubie, è arrivato Mike Fratello, coach con idee molto differenti da quelle del predecessore. Un timido segnale di ripresa c'è stato, bisogna vedere se basterà a superare l'agguerrita concorrenza.
Utah Jazz : erano partiti bene, poi l'infortunio di Kirilenko ha scoperchiato la pentola, sconfitte a grappoli, tante critiche sia a i giocatori, sia al GM per i contratti dati in estate a Okur e Boozer, e con uno Sloan che sembra che a fine stagione potrebbe lasciare proprio per divergenza di idee con lo staff dirigenziale. Ovviamente questa squadra con il russo in campo non sarebbe di certo precipitata così in basso, però ad oggi il russo non gioca è gli altri faticano molto nell'applicare il sistema di gioco di Sloan, senza un punto di riferimento come Andrei, sistema di gioco ben rodato in venti anni di gioco che pare essere sparito nel nulla. Da grande trionfatrice dell'estate a delusione dell'anno, in poco più di 5 mesi.
Golden State Warriors : solita stagione deludente per i Warriors, che come sempre giochicchiano benino ma vincono poco o nulla, per di più non si vede l'uscita del tunnel perché con i contratti dati a Fisher e Foyle, pensare a manovre di mercato importanti riesce difficile. Non rimane dunque come sempre che puntare tutto sul draft, da dove si spera arrivi qualcosa di più pronto del russo Biedrins scelto lo scorso giugno, ancora lontano da essere un giocatore NBA. Intanto Richardson continua il suo spettacolo di slam dunk, ma sta diventando ormai uno spettacolo fine a se stesso.
New Orleans Hornets : che il passaggio ad ovest sarebbe stato un duro colpo si sapeva, ma un disastro così non se lo aspettava nessuno. A dire il vero qualche scusante ci sarebbe, Mashburn uomo da oltre venti punti a sera, nonostante molti difetti, ha chiuso anzitempo la sua carriera, Magloire fuori tre mesi, il Barone anche lui alle prese con infortuni, ma anche con la voglia di andarsene ormai palese, Wesley è stato ceduto ed è forse il primo passo ad una completa smobilitazione. Si perché alla fine sembra che il vero problema sia uno spogliatoio ingestibile, da ormai un paio di anni arrivato al capolinea.
Due i nodi da sciogliere, sia Magloire che Davis hanno dichiarato palesemente di voler andare via, Magloire ha già fatto sapere che non accetterà nessun rinnovo in estate (è RFA), e lo stesso Davis ormai va ceduto per non ritrovarsi ad una svendita come quella di Carter. In meno di un mese si dovrebbe sapere in che direzione andranno.