Questa è la curiosa capigliatura di Ricky Davis … per fortuna l'ha tenuta solo per poche partite
Due i temi principali questa settimana. Primo: i lunghi di Boston si fanno apparecchiare sopra le teste dai lunghi di Detroit; entrando nel dettaglio o non ce la fanno (Blount e LaFrentz) o sono troppo giovani per farcela (Jefferson e Perkins). Secondo: Rivers vuole dare più minuti ai giovani lunghi, quindi nella gara di venerdì contro Detroit dentro Perkins (8 minuti) e più minuti a Jefferson (23 minuti) con Al dentro molti minuti nei momenti decisivi. Cambio duraturo o solo prova estemporanea?
Risultati
Boston Celtics @ Detroit Pistons 88-100
New Orleans Hornets @ Boston Celtics 90-108
Golden State Warriors @ Boston Celtics 83-84
Detroit Pistons @ Boston Celtics 110-104
Commento
Poteva essere una buona occasione per segnare una settimana positiva, le vittorie contro New Orleans e di misura contro Golden State lo facevano presagire, ma le due sconfitte contro Detroit rimandano i Celtics nella dura realtà : la salita sarà lunga e dura.
Nelle quattro partite settimanali la cosa che salta più all'occhio è la sconfitta di venerdì contro Detroit in casa, dove i Celtics hanno tirato con l'eccellente percentuale del 59%. Perdere una gara in cui hai tirato così bene è un fatto molto spiacevole, ma i due Wallace, Ben e Rasheed, hanno avuto vita facile contro i lunghi dei Celtics. "Non so se io ho mai partecipato ad una gara, come allenatore o come giocatore, dove abbiamo tirato col 59% e non abbiamo vinto" commenta amaramente Rivers "è una cosa veramente dura (da digerire)".
Vero è che la coppia Wallace è forse la migliore nell'attuale panorama dell'NBA, ma attualmente Detroit fatica a superare il 60% di vittorie, quindi varie squadre hanno vinto contro di loro e Boston invece non ce l'ha fatta. Questo è un peccato perché la vetta dell'Atlantic Division sembra sempre lì ad aspettare i ragazzi in biancoverde, ma questi ultimi la fanno attendere. Va bene farsi desiderare, ma la corda non va tenuta in tensione troppo a lungo, altrimenti si spezza e bisogna cercarne un'altra, se esiste.
Ci rendiamo conto che privilegiando le sconfitte e mettendo in secondo piano le vittorie rischiamo di far credere che guardiamo solo il bicchiere mezzo vuoto. In realtà il nostro intento è di non compiacerci delle vittorie, ma di verificare cosa non va nelle sconfitte per trovare possibili motivi di miglioramento.
In questo caso c'è poco da verificare: sappiamo cosa possono dare i due titolari (Blount e LaFrentz) e più di così non potranno dare, solo un miglioramento derivante dall'accresciuta amalgama che si sta già formando e che potrebbe dare buoni risultati fin da subito.
Non sappiamo cosa potranno dare i due giovani (Jefferson e Perkins), ma già vediamo che il punto di arrivo potrebbe essere più alto dell'attuale dei due titolari. Solo il tempo lo dirà , nel frattempo non si può far altro che sperare che i 9 punti di distacco medio da Detroit si azzeri con l'avanzare della stagione.
Quarta tripla doppia in carriera per Paul Pierce. Per lui 19 punti, 10 rimbalzi e 10 assist nella gara contro New Orleans. Per Al Jefferson invece prima doppia doppia in carriera con 10 punti ed 11 rimbalzi, conditi con 2 stoppate in soli 21 minuti d'impiego. Questa prestazione è arrivata contro Golden State, e siamo sicuri che sarà la prima di una lunga serie.
"Al è stato grande" dice coach Doc Rivers "è stato incredibile, per lui non importa chi lo marca, e poi Foyle non è esattamente un cattivo difensore". Al è stato tolto dalla gara a 6 minuti e 29 secondi dalla fine, rimpiazzato da Blount, e casualmente è stato da quel momento che Golden State ha recuperato fin quasi a vincere l'incontro. Di questo Rivers sembra che se ne sia accorto perché ha detto che sta ventilando la possibilità di tenere Al più a lungo in campo.
Detto, fatto. Nella successiva gara Jefferson ha giocato 23 minuti, in apparenza non un grandissimo incremento, ma guardando la partita si poteva notare come Rivers voleva che fosse coinvolto spesso nell'azione e Pierce lo cercava sempre nei momenti più importanti dell'ultimo quarto, quando Rivers ha tolto Blount e messo Jefferson per cercare la rimonta.
La sensazione è che siamo in un momento di svolta, l'apprendistato di Jefferson sembra finito e le nostre previsioni di una seconda parte di stagione con il giocatore in campo da titolare ora sembra un fatto molto probabile. Ma non subentrerà a LaFrentz, che sta facendo una stagione più che dignitosa, piuttosto lo farà ai danni di Blount, autore di un inizio di stagione altalenante, dove le prestazioni negative sono maggiori di quelle positive.
Per Al iniziano anche ad arrivare i riconoscimenti dal giocatore più autorevole; dice Pierce riguardo la gara contro Golden State: "G.P. (Payton) e Big Al (Jefferson) sono probabilmente i soli due giocatori della nostra squadra che hanno giocato bene. Ma abbiamo vinto".
Fino alla penultima gara come secondo cambio dei lunghi entrava Walter McCarty, giocatore poliedrico se ce n'è uno, il quale può giocare ben tre ruoli: ala piccola, ala grande e centro. Purtroppo per lui non è molto talentuoso, ma supporta questa mancanza con un atletismo eccezionale ed un'ottima mano da tre punti. Se da ala piccola difetta di velocità e da ala grande gli manca peso, come centro oltre al peso dovrebbe avere qualche centimetro in più, ma finora Rivers non giudicava Perkins meritevole.
Finora. Nell'ultima gara Perkins ha visto chiamare il suo nome quando bisognava sostituire il secondo titolare dei lunghi. Nel vederlo giocare è lampante che sia più indietro di Jefferson nella maturazione del suo gioco e quindi Rivers ha ragione ad impiegarlo poco, ma fargli giocare 1 minuto a partita non è la strada migliore per la sua maturazione.
Un plauso quindi all'allenatore che sembra abbia rotto gli indugi e voglia provare a farlo giocare di più. Gli 8 minuti non sono tanti, ma Jefferson ad inizio stagione aveva quella media minuti ed ora si parla sempre più in modo insistente di un suo inserimento in starting five, quindi se non rose"
Infortuni
Non è stata una bella settimana per Al Jefferson dal punto di vista fisico per un'influenza che lo ha debilitato, ma questo non ha influito nelle sue prestazioni. Anzi, come detto per la sua prima doppia doppia, il suo progresso sembra al momento lento ma inarrestabile.
Se non fosse stato per Al, l'unica notizia di infortuni, a parte lo sfortunato West, per il quale non sono arrivate notizie questa settimana, riguarda Gary Payton. Il giocatore ha avuto un affaticamento al polpaccio sinistro ed il dispiacere era molto forte perché ha così interrotto una striscia di 305 partite senza infortuni. Ha cercato in tutti i modi di convincere lo staff medico e tecnico di farlo giocare, ma sono stati inflessibili e Payton non ha potuto fare altro che guarire.
Rivers era molto dispiaciuto per questo problema, ma il rischio era di perderlo per tutta la stagione, quindi a malincuore ha dovuto lasciarlo riposare, però è stato sufficiente solo una partita. Il problema è che già West è infortunato, con Payton fuori rimane solo Banks come play puro. Il quel ruolo si sono intercambiati Welsch e Davis, ma è stata solo una soluzione temporanea.
Curiosità
Paul Pierce è passato dodicesimo nella classifica di tutti i tempi dei giocatori Celtics per punti segnati. Il giocatore ha sorpassato nientemeno che Antoine Walker, nostra vecchia conoscenza. Al momento del sorpasso (dopo la gara contro Golden State) aveva 11.010 punti. L'undicesimo giocatore è Tommy Heinsohn, che ha segnato 12.194 punti. Col ritmo attuale, Pierce lo raggiungerà entro la fine della stagione. "Hey, Tommy, ti sto sorpassando" scherza Pierce.
In occasione della doppia sfida contro Detroit, Antonio McDyess ha parlato dell'interessamento che i Celtics hanno avuto nei suoi confronti. Assieme a Detroit, proprio Boston era in cima alla lista delle sue preferenze, facilitato anche dalla familiarità con Ainge (suo allenatore a Phoenix) e LaFrentz (suo compagno di squadra a Denver). "Ero molto vicino (a Boston)" ha detto McDyess, poi alla fine è stato convinto da Billups e dal fatto che fregiarsi del titolo di campioni sulla maglia fa sempre piacere.
I Boston Celtics partecipano ad una raccolta di fondi da consegnare alla croce rossa per aiutare le popolazioni asiatiche compite dal maremoto. Durante le tre gare casalinghe di questa settimana alcuni volontari hanno stazionato allo Fleet Center per raccogliere le donazioni di chi voleva aiutare i popoli martoriati. Per l'occasione il general manager Danny Ainge, l'allenatore Doc Rivers e gli assistenti allenatori hanno donato 40.000 dollari alla Croce Rossa. Inoltre Pierce e Payton doneranno 1000 dollari per ogni assist segnato nella gara di venerdì contro Detroit e la prossima contro Chicago.
Visti i risultati non molto positivi, Ricky Davis ha deciso di tornare al suo solito taglio di capelli corncrows, e non quello orribile simile a quello di Ben Wallace, con tutti i capelli dritti.
Appuntamenti e classifiche
La prossima settimana sono in programma altre quattro partite:
sabato a Chicago
lunedì in casa contro Orlando
mercoledì a Toronto
venerdì in casa contro Atlanta
Tre partite sulla carta facili, meno facile quella contro Orlando, quindi le possibilità di chiudere positivamente la settimana sono molto alte. È una buona opportunità per muovere positivamente la classifica.
L'occasione è da cogliere perché le altre squadre della Division danno a Boston un'altra opportunità per tornare a condurre la classifica. Attualmente New York ha una striscia aperta di 3 sconfitte ed è tornata al 50% di vittorie, dietro c'è Phila ad una lunghezza e subito dopo Boston a solamente mezza lunghezza da Phila. Le tre squadre sono pertanto molto vicine e Boston non può continuare a passare la mano nonostante questi invitanti inviti a passare in testa. Vedremo se la prossima settimana sarà la volta buona per mettere la freccia e passare nella corsia di sorpasso.
A risentirci.