Il nuovo Nowitzki

Nel mirabolante inizio di stagione l'asso dei Mavs si è tolto lo sfizio di metterne 53 contro i Rockets.

Non è più l'Nba dei vostri padri. Con questa frase, piuttosto abusata, si vuole mettere in risalto come nella Lega principe il numero di giocatori stranieri che ricoprono ruoli, più o meno, importanti nei rispettivi team è in continuo aumento tanto che ormai tutte le squadre hanno a roster un giocatore non americano.

Tra i tanti giocatori esteri presenti nella Nba uno in particolare può infrangere diversi tabù quest'anno, costui gioca a Dallas, veste la canotta n° 41 ed è, con ogni probabilità , il rebus di più difficile soluzione per le difese avversarie.

Stiamo parlando di Dirk Nowitzki che, a fine stagione, potrebbe essere il primo capocannoniere non americano della Nba. Con i suoi 26 punti a partita il tedesco, terzo in classifica dietro a Bryant e Iverson, è l'autentico trascinatore dei Dallas Mavs di Mark Cuban.

La stagione che il biondo da Wurzburg sta disputando è davvero strabiliante tanto che molti esperti lo considerano il maggior candidato ad essere investito del titolo di Mvp (se ciò succedesse sarebbe il primo straniero). La domanda che ci si può porre analizzando il suo rendimento è la seguente: quest'anno Nowitzki, per incidere in maniera così palese, ha cambiato modo di giocare?

La risposta è si perché è cambiata la filosofia della squadra in cui gioca.

Dopo anni di roster infarciti da uomini capaci di trovare il canestro da ogni posizione, di trattare la palla con eccezionale maestria ma decisamente incapaci di opporre adeguata resistenza in fase difensiva per ottenere risultati importanti nei playoff, i vertici dei Dallas Mavericks hanno deciso di cambiare registro con 3 mosse:

1) svecchiando il team costruendone uno capace di essere competitivo da subito ma di avere anche un futuro luminoso (vedi la fiducia in: Devin Harris, Marquis Daniels e Josh Howard);
2) dotando la squadra di un vero centro come Erick Dampier capace di dare un apporto notevole in difesa (stoppando tiri, prendendo rimbalzi ecc) ed essere un, più che discreto, punto di riferimento in post basso;
3) costruendo una panchina talentuosa e profonda capace di cambiare ritmo e volto alla gara in poco tempo.

Per attuare questo restyling si è passati anche per la cessione del cervello dei Mavs, oltretutto grande amico di Nowitzki, Steve Nash.

Queste mosse hanno inevitabilmente cambiato il ruolo del nazionale tedesco nei Mavs che è passato dall'essere una delle tante arme della squadra di coach Don Nelson a divenire il vero e inconfutabile go to guy della squadra.

"Classe Dirk" si è calato meravigliosamente nei panni di trascinatore riuscendo ad essere tremendamente efficace e decisivo cambiando anche la sua pallacanestro.

La principale differenza che si può denotare nel suo gioco è la maggiore predisposizione a mettere palla per terra e costruirsi da solo un tiro, o puntando dritto verso il canestro concludendo in schiacciata o con un appoggio alla tabella o sfruttando un blocco, concludendo con un palleggio arresto e tiro dal perimetro.

E' altamente probabile che la notizia della cessione di Nash ,che era in grado di trovarlo con il radar anche nelle situazioni più improbe, abbia portato il tedesco a interrogarsi sulla possibilità  di mettersi maggiormente in proprio aumentando così la propria pericolosità  offensiva e risultando meno dipendente dalla squadra.

C'è un altro dato che balza agli occhi vedendolo giocare: quest'anno riesce a leggere meglio le situazioni di gioco, soprattutto le situazioni di pick and roll e i raddoppi, egli, infatti, riesce abilmente a trovare il compagno smarcato risultando ancora più pericoloso per le difese avversarie. A confermare ciò ci pensano le statistiche che confermano come Dirk sia il secondo assistman nel team di coach Nelson.

Questi piccoli ma importanti miglioramenti tecnici portano Nowitzki ad essere, con ogni probabilità , il giocatore più immarcabile nella Nba di oggi dì.. Egli è, infatti, dotato di un tiro mortifero dalla media e lunga distanza che per l'altezza dalla quale parte (per chi non lo sapesse l'ex Wurzburg è alto 212 cm.) è praticamente instoppabile, può mettere palla per terra e puntare dritto a canestro concludendo nel traffico in schiacciata, ha centimetri e chili in abbondanza per giocare spalle a canestro, e sfruttare i miss match con gli avversari più bassi e meno piazzati, dove grazie alla coordinazione e ad un eccellente controllo del corpo può giocare sia l'uno contro uno sia girare sul perno e beffare il difensore con un tiro dalla media.

A tutto ciò va aggiunto che: non è conveniente mandarlo in lunetta perché è chirurgico come pochissimi dalla linea della carità  ed inoltre ha un eccellente tempismo e senso della posizione per il rimbalzo e pertanto spesso esce vincitore dalle lotte in vernice e riesce a convertire in punti anche queste particolari situazioni. Pertanto la difesa avversaria, salvo rare serate di luna storta al tiro, contro di lui può solo scegliere di che morte morire.

In difesa (per fortuna?) ha ancora lacune lampanti che lo rendono per nulla ineccepibile e talvolta lo possono portare a sovraccaricarsi di falli inutili e passare lungo tempo in panchina: ecco questo probabilmente è l'unico modo per salvarsi dalla legge di Dirk!

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