Il nuovo head coach di Notre Dame, Charlie Weis
In questo periodo dell'anno la norma vuole che si parli degli allenatori del college football che sono ad un passo dal fare il grande salto dal college football alla NFL mentre dei coach che fanno il percorso inverso si parla poco perché di solito si tratta di allenatori di "secondo piano" della lega professionistica.
Quest'anno invece personaggi di spicco della NFL (per i risultati ottenuti o quelli mancati) hanno firmato contratti con università importanti per rivitalizzare la loro carriera o aggiungere quel tassello definitivo che manca per rientrare da protagonisti nel mondo che hanno appena lasciato. Di loro ci occuperemo in quest'articolo per poi accennare in seguito, se la cosa dovesse interessare, ai primi movimenti di allenatori all'interno della NCAA.
Sicuramente tutti siamo al corrente ormai della firma di Charlie Weis con Notre Dame e di quella di Dave Wannstedt con Pittsburgh. A loro potrebbero aggiungersi, al massimo entro la prossima stagione, Dennis Erickson e Butch Davis che però prima di tornare nella NCAA devono risolvere qualche problema di natura economica. Erickson sembra intenzionato a lasciare San Francisco anche se rinunciare ai 7.5 milioni di dollari che i 49ers gli devono non sarà facile e lo stesso vale per Davis che ha in ballo un contratto che nei prossimi tre anni gli garantirà 12 milioni di dollari.
Tornando agli allenatori che già hanno firmato sia la scelta di Weis che quella di Wannstedt hanno stupito non poco. Le similarità fra i due coach sono parecchie: entrambi non sono mai stati head coach a livello collegiale ed hanno la possibilità di allenare le università che (qualche anno fa) li hanno accolti come studenti.
L'allenatore che da più tempo aspettava un occasione del genere è sicuramente Weis. Il coordinatore dei Patriots ogni anno è indicato fra i papabili per un posto da head coach ma a causa delle limitazioni imposte dalla lega per quanto riguarda i colloqui con allenatori ancora impegnati nei playoff vede sempre sfumare le sue chance.
Il posto di allenatore di un'università prestigiosa (almeno in passato) come Notre Dame gli permetterà finalmente di far vedere di essere un ottimo capo allenatore in grado di gestire alla perfezione uno staff di assistenti e non solo un ottimo coordinatore offensivo. Se a questo aggiungiamo anche il fatto di poter allenare l'università che ha frequentato si può capire come l'offerta dei Fighting Irish fosse troppo lusinghiera per essere rifiutata.
Ovviamente anche a Notre Dame è andata molto bene perché non solo si è assicurata uno degli allenatori più inseguiti dalla NFL ma ha anche fatto passare in secondo piano il pasticcio Willingham e soprattutto il rifiuto di Urban. L'ormai ex allenatore di Utah nonostante abbia manifestato in passato un "debole" per l'università ha preferito andare ad allenare Florida quando ormai tutti i siti di informazione sportiva davano per certo un suo approdo a South Bend e alcuni importanti dirigenti già pregustavano le prime pagine dei giornali.
La parte difficile per Notre Dame deve però ancora arrivare perché bisognerà in tutta fretta recuperare il tempo perso nel recruiting a causa del cambio di allenatore. Il fatto poi di aver perso dopo l'allontanamento di Willingham già tre degli undici liceali che avevano scelto Notre Dame non aiuterà di certo.
Weis, compatibilmente con i suoi impegni nella NFL, sta cercando di assemblare in fretta il miglior staff per poi lanciarsi all'inseguimento dei migliori liceali appena il regolamento lo permetterà . Convincere il maggior numero possibile di giocatori di talento ad iscriversi a Notre Dame è il primo passo per riportare in alto i Fighting Irish dopo alcuni anni in cui il recruiting è stato tutt'altro che eccezionale.
Weis apporterà ovviamente delle modifiche anche allo staff tecnico. I nomi che circolano in questo periodo sono quelli di David Cutcliffe (ex allenatore di Ole Miss dove ha ottenuto un record di 44-29) come coordinatore offensivo mentre per la difesa il candidato principale era Charlie Strong, allenatore ad interim di Florida, che ha però declinato l'offerta di un contratto biennale da 250mila dollari l'anno. Un'altra opzione era Al Golden, considerato un ottimo recruiter, ma anche il defensive coordinator di Virginia ha rifiutato il posto.
È invece prematuro parlare della composizione dello staff tecnico di Dave Wannstedt. Solo ieri l'ex coach dei Miami Dolphins è diventato ufficialmente il successore di Walt Harris quindi è legittimo presumere che l'allenatore non abbia ancora una lista di papabili (tanto più che pochi giorni fa Wannstedt si era detto non interessato al posto di head coach dei Panthers). L'unica certezza sembra essere la conferma come defensive coordinator di Paul Rhoads.
Il lavoro che attende il neo allenatore di Pitt è sicuramente più facile rispetto a quello del collega. Pittsburgh fa parte della conference meno competitiva fra quelle che fanno parte della BCS e se già quest'anno è riuscita ad arrivare prima (in coabitazione) non è difficile prevedere un altro successo dopo la partenza del Boston College (prima fino alla inaspettata disfatta contro Syracuse proprio nell'ultima partita).
Wannstedt potrà contare sul ritorno della maggior parte dei titolari che quest'anno hanno permesso all'università di chiudere con un record di 8-3 dopo aver vinto solo 2 delle prime 4 partite. La chiave del cambiamento è stato il quarterback Tyler Palko che ha fatto guadagnare ai Panthers più di 260 yard per via aerea e li ha portati al Fiesta Bowl.
Nel 2005 sia Palko che il discreto gruppo di wide receiver che si è fatto notare quest'anno vedranno però ridursi il loro ruolo perché Wannstedt ha già dichiarato che pur riconoscendo le doti di Palko punterà parecchio sulle corse. L'anno prossimo però non ci saranno più i tailback Raymond Kirkley e Tim Murphy ed anche la linea che già quest'anno aveva qualche problema di troppo ad aprire varchi per le corse perderà qualche elemento di valore.
Per implementare la sua strategia Wannstedt dovrà quindi darsi da fare parecchio nel recruiting. L'abilità non gli manca di certo perché una ventina di anni fa lavorando a Oklahoma State e Miami si era guadagnato la fama di ottimo recruiter e non sembra spaventato dal gran numero di anni che sono passati: "Nella NFL ci sono i free agent che ci costringono in pratica ad un recruiting di 12 mesi quindi non dovrebbero esserci problemi. L'unica differenza è che fra i professionisti offriamo qualcosa in più di una borsa di studio".
In attesa di conoscere gli staff e i liceali che i due nuovi allenatori saranno in grado di assumere sappiamo già quando i due si scontreranno in campo: il 3 settembre a Pittsburgh. Si tratta dell'esordio stagionale per entrambe le università e ci sarà da divertirsi se è vero che Wannstedt ha già etichettato la sfida come la "Miami-New England del football NCAA".
Non ancora sappiamo se quel giorno sarà in campo anche Dennis Erickson. Sia l'head coach che i massimi dirigenti dei 49ers sembrano voler terminare il rapporto di collaborazione ma come detto c'è un grosso ostacolo economico che impedisce a Terry Donahue, general manager della franchigia, di licenziare l'ex allenatore di Oregon State. Il pretesto già c'è (la volontà di Erickson di non apportare modifiche al suo staff) ma a questo punto è impossibile prevedere come finirà la vicenda.
Col passare dei giorni il numero dei posti vacanti nella NCAA vanno riducendosi sempre più e se è vero che Erickson era molto tentato da Washington State e Ole Miss non si può dire altrettanto con alcuni dei posti attualmente liberi.
Per questo stesso motivo dovrebbe restare fermo un anno Butch Davis che sembra essersi distaccato dal football (tranne una visita di cortesia ai Miami Hurricanes per augurare loro buona fortuna in vista del Peach Bowl contro Florida). L'unica voce che riguarda Davis emersa in questi giorni è quella che lo vorrebbe come successore di Nick Saban nel caso quest'ultimo decidesse di firmare un contratto con i Miami Dolphins. L'attuale head coach dei Tigers non si è però ancora espresso quindi torneremo eventualmente ad occuparci di Davis soltanto nell'eventualità che LSU dovesse restare senza head coach.
Se siete arrivati a leggere fin qui vi meritate anche gli auguri di Buone Feste. Ovviamente faccio gli auguri pure a chi fin qui non ci è arrivato anche se sarà un po' più difficile fargli arrivare il messaggio!
Buone Feste!