Una potente schiacciata di C-Web: le sue condizioni fisiche sono un rebus permanente
Brutta idea prendere 20 punti in casa se gli avversari hanno la maglia giallo viola. Sarà pur vero che la rivalità risulta irrimediabilmente alterata dal trasloco di Shaq sulle spiagge della Florida e dalla "disapparizione" di coach Jackson e Rick Fox. I Lakers però evocano sempre qualcosa nei cuori dei tifosi della capitale della California.
Sacramento ha rimediato una brutta sconfitta, 115-99, sia pur la terza in 19 partita, l'ennesima contro una squadra con il record oltre il 50% che in precedenza aveva perso contro Seattle, Phoenix 2 volte e gli stessi Kings. Coach Adelman, disgustato, ha definitivamente lasciato in panchina i suoi titolari sul 106-86 a 4'49" dalla fine. I Kings hanno concesso 90 punti nei primi tre periodi, 19 appoggi o schiacciate. La sconfitta è la peggiore subita casa dai Kings dal 1998. Molti tifosi se ne sono andati prima della fine senza nemmeno contestare. I fratelli Maloof non hanno visto il quarto periodo.
"E' stato imbarazzante - ha dichiarato Booby Jackson - perché non siamo riusciti a fare quel che volevamo fare. Solo per quello." Tomjanovich ha ordinato a Lamar Odom di attaccare dal palleggio Webber. L'attacco dei Lakers è un concentrato di isolamenti su un lato con 4 spettatori non paganti sull'altro. Chris non è riuscito a contenere tutte queste penetrazioni. Miller non ha i piedi per stare con Odom. Coach Adelman, forse troppo tardi, ha rinunciato all'ex Indiana per metter in campo Songaila.
Dopo la partita l'allenatore ex Portland ha stupito tutti con la sua analisi: "Penso che la nostra impazienza in attacco sia all'origine dei nostri problemi difensivi - ha detto - All'inizio i Lakers non riuscivano a contenerci. Abbiamo segnato molti tiri dopo un solo passaggio. Quando i tiri hanno cominciato a uscire non siamo stati in grado di portare gli aggiustamenti necessari. La nostra difesa ne ha sofferto." Quest'affascinante visione di una pallacanestro che è un flusso fra attacco e difesa è però contraddetta dai numeri: Sacramento ha pur sempre tirato con il 46%, percentuale più alta del 44% stagionale, e segnato 99 punti.
L'attacco non è stato così deficitario da giustificare una difesa del tutto inesistente soprattutto subito dopo il riposo di metà partita. Christie ha sofferto tantissimo Kobe Bryant, costringendo Adelman a marcarlo con Bobby Jackson che, con la sua altezza, gli concede sempre il tiro in sospensione. La difesa non è mai riuscita a chiudere sugli scarichi per Cook. La partita è sfuggita in quel frangente.
C' è un evidente problema di energia e atletismo. "Non abbiamo - ha riconosciuto Jackson - una buona difesa di squadra. Non abbiamo un adeguato sistema di comunicazione e aiuto per le situazioni in cui veniamo battuti dal palleggio."
Chris Webber 3 giorni dopo la sconfitta coi Lakers non ha giocato nella vittoria casalinga 107-61 con New Horleans. Motivo: il ginocchio operato. Possibile quindi che il giocatore, meno mobile del solito con gli angeleni, già soffrisse del suo problema. "Pete Youngman (trainer dei Kings ndr) - ha spiegato Adelman smentendo che la scelta fosse programmata - mi ha detto che c'erano problemi con Chris quando sono arrivato all'Arena per la partita con gli Hornets."
Darius Songaila, non al massimo anche lui, ha giocato una partita di sostanza con 13 punti e 10 rimbalzi. Miller ha messo 19 punti dopo due consecutive partita con 6. Stojakovich ha segnato 21 punti in 30 minuti.
Webber, 20 punti, è apparso più fresco contro gli Washington Wizards, battuti 104-93. Stoajkovich ha guidato la squadra con 5 bombe. I Kings hanno segnato col 70% dal campo nel primo quarto, il serbo ha segnato anche il tiro della disperazione, poco oltre la metà campo. Mike Bibby ha segnato 7 dei suoi 24 punti nel quarto periodo. Wahington, reduce dalla vittoria contro Golden State e alla quarta partita in cinque giorni, non ha offerto grande resistenza.
Per la partita con i Lakers Sacramento ha riabbracciato un grande amico, Vlade Divac ha ricevuto una grande accoglienza: prima della gara ogni membro dello staff lo ha salutato. Nello spogliatoio dei Lakers ogni giocatore dei Kings, eccetto Webber, ha omaggiato l'ex compagno. Il pubblico gli ha riservato un'ovazione nel momento in cui è sbucato dal tunnel degli spogliatoi. Coach Rudy Tomjanovich, che non lo aveva fatto entrare nelle precedenti due gare, gli ha dato qualche minuto.
Vlade ha preso due rimbalzi, ha provato un tiro, stoppato dal suo discepolo Stojakovich. "Sono un uomo felice - ha detto dopo la partita - per quello che è successo oggi e per la carriera che ho avuto." Chris Webber ha incontrato l'ex compagno dopo la partita, nello spogliatoio dei Lakers; i due si sono abbracciati e hanno parlato. "Quello che è successo quest'estate - ha poi spiegato il serbo - non ha intaccato la nostra amicizia. In realtà le cose sono cambiate così velocemente che non c'è nemmeno stato il tempo di parlarne." L'ex Michigan sul campo, aveva accolto Divac sul campo con un caloroso "Bentornato".
"E' stato un giocatore importante - ha spiegato Geoff Petrie - per sei anni. Anzi, la base per costruire questa squadra e il punto di riferimento in spogliatoio. Non credo ci sia un giocatore al quale sono maggiormente legato."
Alla sua prossima visita i Kings potrebbero la sua maglia numero 21. Niente e nessuno può negare che il "Presidente" rimane il simbolo dei Kings belli e vincenti degli ultimi anni.