Riscossa col demone

Wade s'è goduto seduto in panchina lo Shaq che vuole segnare per far vincere la sua sqaudra

John Paxon, Steve Kerr, Jarren Jackson, Derek Fisher hanno costruito gran parte delle loro carriere sfruttando nell'ombra le opportunità  di tiro create per loro da gente come Jordan, Duncan e O'Neal. Dopo le parole dure di Stan Van Gundy e il contrappunto di Shaq, Miami ha ripreso a viaggiare spedita grazie all'ingresso in quintetto di Damon Jones.

Utah, Milwakee, Memphis, Toronto e Washington ne hanno fatto le spese. Al giocatore, 9 squadre in soli 7 anni, un record assoluto, è stato affidato il ruolo di play titolare. Gli Heat non hanno più perso. I suoi 11 punti a gara dicono poco del suo contributo alla chimica di squadra.
"Quando parto nel ruolo di guardia - ha detto Dwayne Wade, che a Milwakee ha ricevuto un premio da Marquette, la sua Università  - posso spingere maggiormente e sfruttare le mie doti atletiche. Se gioco da play mi devo preoccupare di controllare il gioco."

La chootin' charts di Damon Jones è particolare: 138 tiri da 3 su 170 complessivi, il giocatore conquista pochissimi liberi. Paradossalmente ci sta: con Shaq dal post basso e Wade in penetrazione, le difese avversarie hanno molte occasioni in cui riempire l'area. Jones segna col 46.4% dalla linea dei tre punti, terzo nella lega, bilanciando l'attacco. E rivitalizzando Rasual Butler che, uscendo dalla panchina, sembra aver trovato la dimensione adeguata alle sue possibilità .

L'esempio di come vadano bene le cose è venuto nel Wisconsin, nella vittoria 101-96 sul campo degli Heat. Shaq limitato a soli 21 minuti in campo per problemi con i falli, Wade con 17 punti 10 assist con 5 su 15 al tiro, Damon Jones è stato decisivo col suo 3 su 9 dall'arco e i suoi 17 punti. Butler ha segnato 14 punti. Udonis Haslem ha giocato una delle sue migliori partite, chiudendo con 20 punti, 13 rimbalzi e 6 assist

"Questa sera è andato tutto bene - ha dichiarato a fine partita l'allenatore degli Heat - Non so se finalmente abbiamo trovato la giusta rotazione. Nella Nba ogni sera trovi una squadra difficile da affrontare e devi essere cauto." Shaq, frustrato per il metro arbitrale, ha lasciato l'arena infuriato dopo aver quasi distrutto uno dei televisori che, in spogliatoio, servono a far rivedere spezzoni della partita.

"The Diesel" ha parlato della squadra subito prima della partita di Toronto, vinta 106-98. "Credo che, piano piano, stiamo migliorando. Se guardi i nomi delle squadre contro cui abbiamo perso di recente, noti che sono assieme a noi da molto più tempo. Noi dobbiamo lavorare con pazienza."
Shaq ha segnato 18 dei suoi 20 punti canadesi nel primo tempo. Nelle ripresa si è dedicato a servire i compagni. "Penso che la cosa giusta - ha aggiunto - sia tenere coinvolti tutti. Non mi interessa quanto segno. Mi interessano i risultati della squadra." "Puoi solo sperare - ha commentato Sam Mitchell, coach di Toronto - che Shaq prenda la decisione sbagliata. Non c'è altro. Non puoi fare altro."

L'atteggiamento di Shaq rimane pur sempre la chiave. Contro Washington, partita importante per dirimere gli equilibri divisionali, O'Neal ha cambiato passo: decisivo l'infortunio alla caviglia di Wade, Shaq ha segnato 40 punti, 15 nell'ultimo quarto, nella vittoria 106-83. Nell'ultima frazione l'ex Lakers ha avviato il decisivo parziale di 26-11. "Avrei voluto continuare a giocare - ha detto Wade alla fine - ma Shaq è venuto da me e mi ha chiesto di prendermi un po' di riposo perché lui avrebbe fatto tutto il lavoro." Accanto a O'Neal, 15 su 23 dal campo, Butler ha segnato 16 punti, Eddie Jones 14, Damon Jones 12.

Dopo la partita O'Neal ha avuto buone parole per i suoi compagni di front line: "Per la prima volta in carriera - ha detto - posso sedermi tranquillo in panchina, bere un po' d'acqua sapendo di potermi fidare di Doleac e Laettner. Christian è un giocatore che mi ricorda Larry Bird anche se è più alto: non salta molto, non è veloce ma fa sempre la cosa giusta sul campo."
Laettner, appena rientrato dall'infortunio ha avuto il suo "da fare" dato che Shaq ha giocato una media di 30 minuti negli ultimi 5 incontri. L'ex Duke University sta segnando 7 punti in 15 minuti col 54% al tiro, ha segnato 23 punti a Chicago, non a caso sotto lo sguardo del suo allenatore e mentore ai tempi del college. "Non sono ancora al 100 per cento - ha detto Laettner - ma sto crescendo e trovando il mio ritmo di gioco. E' importante farsi trovare pronti perché se possiamo tenere quando Shaq è seduto, diventiamo davvero pericolosi." "All'inizio dell'anno - ha commentato Stan Van Gundy - c'era un punto interrogativo sulla nostra front line. Shaq non era in discussione, Haslem e Laettener stanno facendo un ottimo lavoro."

Quest'ottimo lavoro non ha impedito agli Heat di cercare insistentemente Karl Malone. Lo ha confermato lo stesso Randy Pfund, ex allenatore dei Lakers fra Dunleavy e Del Harris, ora general manager in Florida. "Siamo molto interessanti, lo abbiamo seguito da quando ha rotto con Los Angeles." "Ci sentiamo spesso - ha detto O'Neal - ma non parliamo di basket. Non sono intervenuto perché mi fido della mia dirigenza. Ma se ci fosse bisogno, con la mia capacità  di GM, potrei farlo arrivare."

Nel periodo più buio, con Eddie Jones attestato sul 30% dal campo e il 37 totale, Miami ha pensato intensamente di scambiarlo per un altro realizzatore come Jalen Rose, separato in casa a Toronto. I salari, sfruttando le eccezioni ammesse dalla Nba, sono sovrapponibili. Il trapianto sarebbe complicato perché Rose in carriera ha sempre voluto tenere la palla in mano e, inevitabilmente, toglierebbe spazio a Wade. L'operazione non è del tutto sfumata. I due giocatori hanno ancora 3 anni di contratto, senza opzioni di uscita. Una mossa per l'immediato quindi. E Toronto con Eddie Jones non cambierebbe la sua squadra.

Shaq continua a dedicarsi al suo hobby preferito, le frecciate ai Lakers: nel corso di un'intervista a 4 mani, lui, il proprietario di LA Jerry Buss, Phil Jackson e Kobe Bryant, ha confermato di trovarsi benissimo a Miami: "Sono un uomo di affari – ha detto - la mia scelta di venire a Miami è stata una decisione d'affari. Mi trovo molto bene. A Los Angeles non potevo rimanere per la direzione che avevano preso le cose. Ma non ho preso la cosa sul personale."

Non è d'accordo Jerry Buss che, per fare pace, ha offerto a O'Neal la sua suite allo Staples Center in occasione della partita con i Clippers e 45 biglietti per la gara natalizia fra Miami e i suoi Lakers. Shaq ha accettato continuando a negare che ci sia qualcosa per cui fare pace. Per inciso, valore dei biglietti 5.200 dollari. Jerry Buss, e chi il 25 dicembre andrà  al palazzo, non bada proprio a spese.

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