Pover'uomo, sempre pieno di problemi…
Spett. Direttore Intergalattico di Play It USA,
Mi scusi se rubo parte del suo prezioso tempo, ma e' giunto il momento di scrivere questa lettera perche' anche in Italia si sappia quale inferno sta diventando la mia vita.
Sono praticamente un Suo ex connazionale, essendo cresciuto nel Suo stesso paese, ed avendo assimilato i suoi usi e costumi: infatti, ma probabilmente lo sa gia', io sono Milanista come Lei!!!
Peccato che mio papa', che per anni ha lavorato in Italia, invece di chiamarmi Mario o Gianni o Antonio mi ha dato un nome cretino per cui da piccolo venivo sovente prese per il deretano.
Ma i miei amici hanno smesso di scherzarmi quando ho cominciato a far vedere che sul campo da basket non ero proprio cretino come il nome, a tal punto che ho deciso di sbattermene del college e sono finito a giocare per soldi in una squadretta niente male e con un sacco di bella gente che veniva a vederci.
E Le assicuro, caro Direttore, che per i primi 6-7 anni mi sono divertito come un pazzo. In squadra con me poi c'era una specie di gorillone con le scarpe che, quando si metteva, rendeva tutto piu' semplice. I primi problemi pero' ha cominciato a crearmeli lui, assieme ad un tizio con la barba che era ossessionato da questo cavolo di triangolo.
Si, il triangolo. C'erano sere in cui vedevo il canestro grande come una Iacuzzi e questi mi parlavano del triangolo, mi dicevano di dare la palla al gorillone, che se non la riceveva smetteva di difendere (idiota). E non serviva a niente che io mi sbattessi in attacco ed in difesa, che segnassi camionate di punti, con azioni al limite del possibile ed anche oltre (mi creda Direttore, se si guarda gli highlights degli ultimi anni mi trovera' parecchie volte).
Tutto questo casino e' rimasto sotto silenzio finche' abbiamo vinto. Ma ogni anno che vincevamo, il gorillone si convinceva di essere indispensabile e giocava a fare sempre di meno, tanto poi ad aprile avrebbe cominciato a giocare sul serio. Ed io (ma non solo io) che mi sbattevo tutto l'anno, a sentirmi dire “si, bravo, bravo, pero' senza il tizio li' in mezzo non avresti mai vinto niente”. Vorrei vedere se a Lei non sarebbero girate…
Poi ci ho messo anche un po' del mio a complicarmi la vita: e' capitato che lo scorso anno, mentre ero in Colorado a sistemarmi il ginocchio… mi scusi direttore, non ho voglia di parlarne, ancora oggi mi girano le balle per quello che e' successo e per i soldi che mi costera'.
Finalmente, questa estate, la dirigenza si e' convinta che il ciccione andava mandato ad ingrassare da altre parti, e con lui anche quel fanatico con la barba che si prendeva tutti i meriti per il nostro sudore (come se i canestri allo scadere li mettesse lui, ma lo ha mai visto camminare, Signor Direttore?).
Dietro il mio disinteressato consiglio hanno scaricato anche un gerontoplay che oramai difendeva solo parlando, e mi hanno messo intorno un sacco di bravi ragazzi che si sbattono e non fanno una piega le sere che prendo 30-35 tiri (cosa che accade molto spesso, per la verita') . Vinciamo meno degli altri anni, ma almeno non devo passare il tempo a litigare con coach e compagni.
“E adesso almeno sarai contento?” mi dira Lei. E invece no, Egregio Direttore. Neanche quest'anno posso stare tranquillo, perche' c'e' sempre qualcuno pronto a pugnalarmi alle spalle.
E proprio l'unica persona della quale pensavo di potermi fidare, un vecchio leone della Louisiana, l'unico che mi sia stato vicino quando i miei affari personali erano in mille pezzi, e' andato di recente a fare il cascamorto con la mia Vanessa, come se non sapesse il profondo sentimento che ci lega oramai da anni (e non voglio sentire ironie sui recenti regali milionari che la mia dolce Vanessa merita piu' di ogni altra!!!)
Ecco, ci mancava solo il finto amico che ci prova con mia moglie, mentre fa l'infortunato a bordo campo ed io sono sul lavoro. Ma e' possibile vivere senza fidarsi di nessuno??
Mi scusi, Signor Direttore, per l'amaro sfogo, ma davvero mi sento un po'solo. Posso tranquillamente resistere alle sfide dei vari McGrady, Garnett e quel giovanotto il cui unico problema sembra essere che la sua pubblicita' e' stata bandita in Cina.
Ma tutto questo tramare alle mie spalle solo perche' sono il miglior giocatore del pianeta (questa e' la mia modesta opinione, scusi la schiettezza) mi ha semplicemente esaurito.
Suo devoto lettore.
Kobe B.
[NDR Se Kobe ha la soffiata sbagliata, e si ricorda ancora 2 parole di italiano, ci querela, tanto una più una meno…]