McGrady festeggiato dai compagni dopo il capolavoro contro gli Spurs
Dopo una settimana di pausa sabbatica eccomi di nuovo qui alle prese con il classico appuntamento del Report, dedicato agli Houston Rockets.
Avevo lasciato i Razzi in una situazione niente affatto allegra, dal punto di vista della classifica, dei risultati e del gioco. Ebbene, dopo quasi tre settimane sembra che poco o nulla sia cambiato nel caldo Texas sponda Houston; già , poco o nulla perché in effetti un evento clamoroso e forse irripetibile, almeno nel breve periodo (e di questi tempi i fans di Yao e soci hanno bisogno di miracoli e di credere ai sogni come un bambino sotto le feste) ha avuto luogo all'interno di un Toyota Center nel quale la rabbia e la frustrazione sembravano fare da sipario alll'ennesima brutta figura di un team costruito per vincere e che invece fino ad ora ha stentato nel regalare soddisfazioni ai tifosi.
Dunque, se qualcuno aveva ancora delle remore circa il valore assoluto di Tracy McGrady, ciò che è capitato giovedì contro San Antonio non lascia adito a dubbi di sorta: segnare 13 punti in 35 secondi (con 4 tiri da tre infilati nella retina avversaria) ha dell'incredibile, del soprannaturale e lo sconforto ha lasciato il posto all'irrefrenabile gioia per quanto fatto dal numero 1 dei Rockets, portato in trionfo dai compagni e osannato dal pubblico di casa.
"E' stato un miracolo e nel corso di una stagione hai bisogno di cose come questa " - le prime parole di un Jeff Van Gundy provato ma felice per l'epilogo di una gara che sembrava ormai segnata per i suoi.
Le vittorie di fila adesso sono tre (mai successo fino ad ora!!) ma per parlare di svolta è ancora presto e non sempre The Big Sleepy potrà salire sull'Olimpo dei Campioni per salvare la squadra dalla sconfitta. In ogni caso, l'ex talento dei Magic sta ripagando lo sforzo finanziario profuso dalla dirigenza con prove degne di quello che a oggi è di sicuro il miglior scorer della Lega, statistiche a parte.
Prima dell'incontro con gli Spurs il General Manager Carroll Dawson era probabilmente uno degli uomini più "attapirati" del pianeta: il mercato estivo era stato condotto con grande maestria eppure dopo sei settimane dall'inizio del campionato il gruppo di Van Gundy era riuscito nel difficile compito di farsi male quasi da solo, perdendo partite in maniera indecifrabile, lasciando tifosi e media delusi e perplessi.
Alcuni avevano già iniziato a mettere in discussione lo scambio che aveva portato McGrady in Texas e, nonostante nelle ultime partite la squadra, pur non riuscendo a vincere, avesse quantomeno iniziato a giocare duro, dando tutto e di più sul parquet, rimaneva l'amaro in bocca per le numerose occasioni perse dai giocatori.
Fino a giovedì sera. Perché la scossa di sicuro l'avranno avvertita tutti, magazzinieri compresi e Van Gundy avrà il suo bel da fare per riportare i ragazzi sulla Terra, ricordando loro che la strada per la continuità , vero tallone d'Achille degli ultimi Rockets, non è affatto in discesa.
Ebbri di ammirazione per quanto dimostrato sul campo dal campione con la maglia numero 1 , ci si dimentica forse dei progressi di Yao Ming, molto più incisivo e convinto dei propri mezzi dopo l'opaco avvio di regular season. In particolare, la Grande Muraglia dà il meglio di sé tra le mura amiche mentre il rendimento cala quando il gruppo è impegnato in trasferta.
Superare il 50% di vittorie è ora un must per il team anche perché in città i tifosi, o almeno una parte di essi, crede ancora nella possibilità di vivere una stagione da protagonisti e dopo la gara con gli Spurs il numero degli ottimisti sarà cresciuto di sicuro, potenza dell'effetto T-Mac!
Stay tuned!