Fratello nuov head coach di Memphis
Hubie Brown, come sapete, si è dimesso dall'incarico di capo allenatore dei Memphis Grizzlies per problemi di salute, le 82 partite di regular season e i 71 anni si sono fatti sentire, dopo alcune avvisaglie durante la preseason Brown, dopo 13 partite di campionato ha dovuto lasciare il pino di Memphis.
Accanto a Jerry West, un Brown visibilmente commosso si è presentato davanti ai giornalisti per spiegare le ragioni del suo ritiro.
Brown ha dichiarato:”Tu devi avere lo spirito di dare la tua passione [per il gioco] ogni giorno. Un giorno ti svegli e non hai più questo spirito. E' il momento in cui comprendi che è il momento di andare via.”
La mancanza di energia per insegnare basket ogni giorno ha fatto decidere a Hibie Brown di lasciare il suo lavoro, il non poter mettere tutta l'intensità necessaria in ciò che ha sempre fatto lo ha convinto a ritirarsi, per lui è comunque pronto un ruolo dirigenziale all'interno dello staff di Memphis.
Jason Williams talento purissimo ma mai canalizzato nella giusta direzione, nelle sue prime stagioni NBA, caratterizzate da apparizzioni frequentissime negli highlits NBA, ed altrettanto frequenti dimostrazioni di poco controllo e poca capacità di gestire una squadra, ha accolto Hubie Brown come un padre, e per la prima volta in carriera ha davvero ascoltato i consigli di una persona che non fosse Jason Williams.
Come Williams, anche gli altri giocatori di Memphis,come Posey, Battier, Gasol, hanno sposato la filosofia di Brown , della sua rotazione a 2 quintetti, rinunciando a minuti in campo per il bene della squadra.
All'inizio della regular season 2002/2003 la nomina di Brown a head coach dei Memphis era arrivata come un fulmine a ciel sereno dopo un inizio di regular season tremendo da parte di Memphis, allenata fino ad allora da Sidney Lowe, tanti, per non dire tutti, avevano dato del pazzo a Mr Basketball Jerry West.
Nominare capo allenatore di una franchigia, perdente sin dalla sua nascita, un settantenne che non allenava da 15 anni, durante i quali aveva fatto il commentatore televisivo, sembrava un azzardo troppo grande anche per West.
Squadra molto giovane con del talento e con tanti problemi di chimica e di assetto, dove il tuo giocatore franchigia, Dickerson, si deve ritirare per un infortunio, ed il giocatore di maggior impatto diventa un ventenne spagnolo, Pau Gasol, alla sua seconda stagione NBA, il tuo playmaker titolare, Jason Williams, passa la palla meglio di Magic Johnson ma non riesce a far vincere la sua squadra nemmeno una partita di summer league.
La medicina che il general manager Jerry West sceglie è un settantenne dal carattere duro e scorbutico: Hubie Brown; al termine della sua prima stagione da allenatore i Grizzlies ottengono il miglior record della loro storia: 28 vittorie e 54 sconfitte.
L'anno dopo è l'anno della svolta, la stagione 2003/2004 mette finalmente sulla cartina dell'NBA anche i Grizzlies, che dopo aver finalmente lasciato il gulag di Vancouver paiono aver trovato casa a Memphis, con Brown e West a dirigere le operazioni dal campo e dalla scrivania.
Arrivano 52 vittorie e il primo accesso ai play-off della loro breve storia, 24 vittorie in più rispetto alla passata stagione e coach Brown nominato allenatore dell'anno; uno dei più grandi turn-around nella storia dello sport professionistico americano.
Tutti i giocatori hanno rinunciato a dei minuti in campo per poter adottare un stile di gioco aggressivo che ruotando due quintetti dal talento quasi equivalente ha consentito ai Grizzlies di giocare sempre ad un ritmo insostenibile per gli avversari: aggressività ,ritmo, voglia di passarsi la palla hanno reso Memphis una squadra capace di vincere contro qualunque avversaria.
Ai Play Off si sono ritrovati accoppiati a San Antonio che senza tante cerimonie ha liquidato la franchigia del Tenneesse con un perentorio 4 a 0.
Questa doveva essere la stagione delle conferme, della definitva consacrazione di un gruppo di giocatori e di una franchigia, invece il futuro si fa di nuovo incerto adesso il “pallino” delle operazioni è di nuovo nelle mani di Jerry West, che come sempre farà la cosa giusta.
Dopo 4 partite, tutte perse contro New York, Sacramento, Minnesota e Dallas, sotto la direzione dell'assistente allenatore Hollins, Jerry West ha scelto Mike Fratello come sostituto di Brown sulla panchina di Memphis.
Fratello lascia il microfono televisivo per tornare su una panchina NBA dopo aver allenato 8 stagioni gli Hawks e Cavaliers per 6 stagioni con un record di 572 vittorie e 465 sconfitte.
Fratello non siede su una panchina NBA dal 1998 quando lasciò Cleveland per poi diventare uno dei più apprezzati analisti della televione americana; adesso trova una squadra che ha seguito nella passata stagione Hubie Brown come un esercito segue il suo comandante in battaglia: tutti in prima linea, tutti pronti a dare l'anima per il proprio allenatore.
Bisognerà vedere se Fratello riproporrà il gioco controllato, tutto difesa che aveva accompagnato sia gli Hawks sia i Cavs della sua gestione.
Il roster di Memphis suggerisce un tipo di approccio diverso, più dinamico, votato alla corsa e al ritmo alto, Fratello si adatterà ai giocatori disponibli o cercherà di ricreare un gioco a lui congeniale?
Memphis non ha giocatori di post dominanti, Gasol può esserlo ma non sembra ancora pronto, ha invece giocatori molto aggressivi e rapidi come Posey Williams, Battier, gli stessi Swift e Wright sono lunghi molto mobili capaci di correre in campo aperto, solo il campo, e il tempo, potrà rispondere a queste domande.
Nelle prime 3 partite della gestione Fratello il record è di 2 vittorie e 1 sconfitta: la sconfitta è arrivata contro Orlando, 91 a 96, mentre ci sono state le vittorie contro Phladelphia, 94 a 86 con 34 punti di uno stratosferico Gasol, e contro i Knicks 96 a 88.
L'inizio è stato incoraggiante, bisognerà aspettare ancora qualche partita per capire davvero se Fratello avrà le chiavi per entrare nel cuore e nella testa dei giocatori di Memphis e guidarli di nuovo ai play-off.