I Kings svolgono il compitino

Stojakovich con 30 punti è stato il miglior marcatore dell'ultima gara con gli Charlotte Bobcats

Coach Pete Carril è sempre stato un fan dei Boston Celtics ed un grande ammiratore di Red Auerbach. Quest'estate Doc Rivers, nel suo nuovo ruolo di head coach dei biancoverdi, lo ha cercato a lungo; Carril è stato in sede, ha visitato il campo di allenamento e parlato a lungo con Rivers che, sin dai tempi in cui era commentatore televisivo, non ha mai nascosto l'ammirazione per il più vincente allenatore della Ivy League.

"Mi sarebbe piaciuto molto - ha detto Carril prima della partita contro Boston - tornare a est dove ho i miei amici e i miei parenti. Alla mia età  comincia essere dura esser così lontano da casa, specie a Natale o per il giorno del ringraziamento." Solo il suo legame con Geoff Petrie, responsabile dell'area tecnica dei Kings, lo ha trattenuto: "è come un figlio per me - ha chiuso il vice allenatore - e gli devo molto per tutto quello che ho fatto nella Nba. Per questo non sono andato via."

Non gli sarà  dispiaciuto domenica scorsa, quando i Kings hanno battuto Rivers, Pierce e compagni 119-105. Partita inguardabile a tratti: i Celtics hanno cominciato spingendo il ritmo, i Kings, se possibile sono apparsi più letargici del solito. Boston ha segnato 36 punti nel primo quarto e si è trovata in vantaggio 38-18 all'inizio del secondo quarto.

Coach Adelman ha usato le brutte maniere: ha chiamato un time out, a un minuto dalla fine della prima frazione, e con il pubblico che ululava tutta la sua disapprovazione, ha urlato come non è solito fare. Al ritorno in campo, Doug Christie era l'unico titolare sopravvissuto alle "purghe" del coach: dentro Jackson, Barnes, Songaila e Ostertag. Questi quattro, con l'aiuto di Stojakovic subentrato al marito della signora Jackie, hanno in parte recuperato.

L'attacco di Boston s'è fermato, più che altro da solo. Nel frattempo si sono scaldate le mani dei Kings che, dopo aver pareggiato a quota 67 all'inizio del secondo tempo, sono fuggiti: a 4' dalla fine il punteggio era 112-86. Si era già  in un garbage time avanzato.

"Ho pensato - ha detto Rick Adelman alla fine - che non potevamo giocare a quel modo; ho chiesto ai miei giocatori per cosa erano venuti in palestra. Poi ho detto loro che se non ritenevano di doversi impegnare per vincere io non potevo accettarlo. Quindi ho messo la seconda unità , sicuro che, perlomeno, avrebbero corso."

Peja Stojakovich ha segnato 27 punti. Il serbo sta recuperando il suo basket. Di certo il sistema offensivo gli sta venendo incontro: è indubbio che i progressi della squadra passano per un attacco più simile a quello della passata stagione, in cui Brad Miller, soprattutto, e Chris Webber stanno cominciando a fare quello che faceva Vlade Divac. Le ricezioni dei lunghi al gomito, come sappiamo la posizione cardine della Princeton, stanno aumentando; il pick n roll viene adoperato di meno.

In questa "motion" Stojakovic ha più occasioni, non c'è dubbio. Brad Miller ha aggiunto 22 punti 10 assist, Webber 18. La panchina, molto criticata da chi ricorda con nostalgia Keon Klark, Gerald Wallace e Jimmy Jackson, sta dando qualcosa. "Sono molto soddisfatto di quello che mi stanno dando i giocatori della panchina. Abbiamo una rotazione di 9 uomini, forse ce ne starebbe uno in più. Ma sarebbe difficile trovargli spazio visto quanto sta in campo Bobby Jackson."

B-Jax è chiaramente l'uomo di spicco: nelle ultime 5 partite ha avuto una media di 16.2 punti a gara, tirando col 53.7 dal campo, a seguire un inizio complicato. E' chiaro che, al di là  dei punti, quando i Kings cercano un po' di aggressività , si affidano a lui e Christie. "Sto recuperando i miei ritmi dopo l'infortunio - ha detto il play che contro Boston ha segnato tiri fondamentali - cerco solo di dare il mio contributo."

La difesa continua a essere il vero e proprio nodo. Particolarmente contro il pick n roll alto che è la base di ogni attacco Nba. E' successo contro Minnesota: Cassel e, alternativamente Garnett o Eddie Griffin, hanno letteralmente devastato la difesa di Sacramento che, in casi come questo, appare spezzata in due: gli uomini impegnati contro chi porta il pick n roll lavorano male sul palleggio. Gli aiuti dei tre compagni sono anche peggio.

"E' chiaro - dice Adelman - che non possiamo permetterci di essere battuti dal palleggio con grande frequenza perché non abbiamo grandi stoppatori in difesa (quando non è in campo Ostertag ndr). Ognuno deve essere responsabile per il suo uomo. Anche perché tutto questo si ripercuote sulla nostra possibilità  di andare a rimbalzo."

Contro Indiana i problemi si sono puntualmente riproposti contro Tinsley, Coshere e Foster. I Kings hanno comunque vinto 113-87 in una partita che si è chiusa con un parziale di 24-5 nel terzo quarto. I titolari sono stati seduti in un quarto periodo in cui gli uomini di Carslile non hanno preso un rimbalzo per 7'30". I Pacers di questi tempi non sono certo avversario impraticabile. Chris Webber ha segnato 29 punti, segnando i primi 8 tiri della sua partita, l'intero starting five è andato in doppia cifra.

Dal marzo 2002 Sacramento è 35-1 nelle gare giocate in casa contro squadre della Eastern Conference. Sfortunatamente c'è anche la parte ovest della Nba.

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