Matt Leinart guiderà USC nell'Orange Bowl
La stagione regolare del College Football è giunta alla fine: i titoli delle varie conference sono stati assegnati, quindi l'interesse degli appassionati è rivolto ai Bowl, che prenderanno il via nelle prossime settimane.
Grande attesa era ovviamente rivolta alla classifica della BCS, che avrebbe dovuto determinare non solo l'accoppiamento per l'Orange Bowl (che quest'anno assegna il titolo nazionale), ma anche quelli degli altri Bowl maggiori.
Andiamo ad esaminare insieme le quattro partite principali.
Orange Bowl: Miami, 4 gennaio 2005. USC contro Oklahoma
Nonostante la grandissima stagione di Auburn, che avrebbe meritato uno “shot” al titolo nazionale, ci sono ben pochi dubbi riguardo la legittimità di questa partita: USC ed Oklahoma sono state in testa ai ranking AP e ESPN / USA Today per tutto l'anno, quindi il loro invito alla partita principale è perfettamente logico.
Dodici mesi fa, USC vinse il titolo nazionale AP, pur non essendo stata invitata al Sugar Bowl; Oklahoma, invece, disputò quella partita, sebbene fosse stata sconfitta nella finale della Big 12 da Kansas State, creando numerose polemiche e discussioni. Anche quest'anno, la BCS è stata inondata di critiche, visto che Auburn, nonostante il record perfetto, è stata esclusa dalla corsa per il titolo nazionale.
Tuttavia è innegabile che il prossimo scontro tra Trojans e Sooners sarà una partita altamente spettacolare e che metterà di fronte due squadre che da qualche anno sono al vertice del College Football: dal 2002 ad oggi, USC ha vinto 32 partite su 33, con una striscia di 21 successi consecutivi, tra cui i prestigiosi Orange Bowl e Rose Bowl; l'ultima sconfitta risale al 27 settembre 2003, quando i Trojans furono sconfitti 34-31 da California.
Oklahoma, invece, ritorna all'Orange Bowl, quattro anni dopo la vittoria su Florida State che le valse il titolo nazionale; i Sooners possono essere considerati i veri dominatori del nuovo millennio, visto che dal 2000 ad oggi hanno sempre vinto almeno undici partite.
Il prossimo Orange Bowl, inoltre, sarà una sfida nella sfida tra due grandi coach, quali Bob Stoops di Oklahoma e Pete Carroll di USC, tra due eccellenti quarterback, Jason White di Oklahoma e Matt Leinart di USC, e due ottimi running back, Adrian Peterson di Oklahoma e Reggie Bush di USC.
Per alcuni critici, questo Orange Bowl sarà ricordato per molti anni a venire.
Sugar Bowl: New Orleans, 3 gennaio, 2005. Auburn contro Virginia Tech
Assieme a Southern California e Oklahoma, Auburn è stata la grande protagonista del 2004: 12 partite, 12 successi, titolo della SEC, risultati che tuttavia non sono bastati per guadagnarsi l'invito per l'Orange Bowl. I Tigers stanno attraversando un momento simile a quello provato da USC dodici mesi fa, con la differenza che mentre i Trojans ebbero la possibilità di conquistare una parte di titolo nazionale, questo non potrà accadere per i Tigers.
Laureandosi campione della SEC, Auburn si recherà a New Orleans per disputare il Sugar Bowl, che da sempre è collegato a questa conference.
I loro avversari saranno i Virginia Tech Hokies, che hanno sorprendentemente conquistato il titolo della ACC, precedendo in classifica compagini molto più accreditate, quali Miami e Florida State.
Come gli Hurricanes, Virginia Tech proveniva dalla Big East, tuttavia nessuno le dava la minima chance di raggiungere la vetta della classifica; invece, i ragazzi di Frank Beamer hanno disputato una stagione eccellente, perdendo solamente due partite.
Rose Bowl: Pasadena, 1° gennaio 2005. Texas contro Michigan
Il Rose Bowl, tradizionalmente, è la sfida tra la Big Ten e la Pac Ten: tuttavia, considerando le ultime quattro edizioni, noteremo che solo lo scorso anno si è verificato il classico scontro tra le due conference.
Per questa stagione, gli osservatori avevano pronosticato un accoppiamento tra Michigan, campione della Big Ten, e California, che avrebbe rappresentato la Pac Ten in qualità di seconda classificata: i Golden Bears hanno disputato una stagione eccezionale, vincendo dieci delle undici partite; l'unica sconfitta è avvenuta contro USC, al termine di un incontro estremamente combattuto.
I ranking umani (AP e ESPN / USA Today) avevano inserito California al quarto posto, dietro le tre formazioni imbattute; purtroppo, California non ha ricevuto abbastanza voti da allenatori e giornalisti per difendersi dal giudizio dei computer, che alla fine hanno premiato Texas. Per i Golden Bears, questa è stata una beffa atroce, anche se va ricordato che i Longhorns hanno disputato una stagione eccellente, perdendo soltanto contro la possente Oklahoma; quindi, l'invito al Rose Bowl non è assolutamente scandaloso, anche se il modo in cui è avvenuto ha lasciato l'amaro in bocca.
L'ultima settimana di gioco prevedeva un'insidiosa trasferta per California contro Southern Mississippi, mentre Texas poteva disporre di una giornata di riposo, visto che non si era qualificata per la finale della Big 12; alla vigilia del turno conclusivo, i Golden Bears occupavano la quarta posizione del ranking BCS, piazzamento che le avrebbe garantito l'invito per il Rose Bowl.
California ha vinto la sfida contro Southern Mississippi, tuttavia il risultato conclusivo (26-16) ha spinto qualche giornalista e qualche allenatore a levarle qualche voto in favore di Texas; nonostante i Golden Bears abbiano mantenuto la quarta posizione nei ranking AP e ESPN / USA Today, quelle preferenze mancate hanno aiutato Texas, che grazie al punteggio dei computer, ha scavalcato California nella BCS.
Fiesta Bowl: Tempe, 1° gennaio 2005. Utah contro Pittsburgh
Il Fiesta Bowl presenterà uno scontro che ben pochi avrebbero previsto alla vigilia della stagione: da una parte ci saranno i Pittsburgh Panthers, campioni della Big East, dall'altra gli Utah Utes, provenienti dalla Mountain West Conference.
Ovviamente, la precedenza deve essere assegnata proprio agli Utes, che quest'anno hanno disputato una stagione storica: vincendo tutte ed undici le partite in calendario, Utah è diventata la prima squadra a ricever l'invito per un Bowl BCS, pur appartenendo ad una conference minore. Grande merito deve essere assegnato al coach Urban Meyer, che ha forgiato una formazione meravigliosa; tuttavia per Meyer, questa sarà l'ultima partita alla guida degli Utes, infatti, dal prossimo anno, si trasferirà a Gainsville sulla panchina di Florida.
Per quanto riguarda Pittsburgh, ci sono stati diversi malumori da parte degli appassionati.
Come è possibile che una squadra con tre sconfitte e che occupa la ventesima posizione nei ranking nazionali sia invitata ad un bowl così prestigioso?
Pittsburgh appartiene alla Big East, che è una delle sei conference principali: di conseguenza, la vincitrice di questo raggruppamento riceve automaticamente un invito per uno dei bowl maggiori, anche se in verità non lo meriterebbe.
E la presentazione del Fiesta Bowl ci porta alla fine di questo articolo e alle riflessioni conclusive.
La Bowl Championship Series è un sistema efficace oppure è meglio eliminarla il più presto possibile?
La risposta a questa domanda è davvero complicata.
Indubbiamente, in questi due anni ci sono state numerose polemiche e dibattiti riguardo alla composizione dei bowl e l'assegnazione del titolo nazionale; inoltre, l'esclusione di California, non tanto in favore di Texas, quanto piuttosto di Pittsburgh lascia sicuramente molte perplessità .
Tuttavia, va anche rimarcato che la BCS è un tentativo di accoppiare le prime due squadre della nazione, indipendentemente dalla conference di appartenenza: senza BCS, non avremmo mai potuto assistere allo spettacolare Fiesta Bowl del 2003 tra Miami ed Ohio State, poiché i Buckeyes (campioni della Big Ten) si sarebbero recati a Pasadena per il Rose Bowl.
E se volessimo immaginare una stagione 2004 senza BCS, ma con il vecchio sistema, otterremmo:
– USC invitata al Rose Bowl
– Oklahoma invitata al Fiesta Bowl
– Auburn invitata al Sugar Bowl
Forse sarebbe il caso di pensare ad un sistema di playoff per assegnare un autentico titolo nazionale senza discussione, tuttavia gli eventuali cambiamenti dovrebbero essere valutati ed analizzati con estrema cautela: l'importanza della regular season e la tradizione dei bowl non possono essere cancellate.