Gary Payton riceve da John Havlicek il premio per il suo 20.000esimo punto in carriera
Ogni tanto viene ribadito su queste righe che i Boston Celtics non sono una franchigia come tutte le altre, nel passato come nel presente. Questa settimana è successo un fatto che ha ribadito come a Boston c'è più classe, più rispetto, più orgoglio. Forse è per questo che i giocatori che ci passano si comportano quasi sempre bene, e sicuramente non tutti i giocatori sono fatti per giocare a Boston.
Risultati
Boston Celtics @ Miami Heat 104-106
Boston Celtics @ Orlando Magic 117-101
Milwaukee Bucks @ Boston Celtics 100-101
Toronto Raptors @ Boston Celtics 89-91
Commento
4 minuti e 45 secondi alla fine della partita contro Milwaukee: Rivers cambia Paul Pierce per Welsch. Come? Cosa? Il miglior giocatore dei Celtics in panchina negli ultimi e decisivi minuti della gara?
"You are sitting" (tu stai seduto) gli dice in modo calmo ma deciso, rispondendo alle vivaci proteste del giocatore. Pierce non può far altro che sedersi con una scontrosa espressione dipinta sul volto. A 2 minuti e 54 dalla fine torna in campo, si posiziona oltre l'arco dei tre punti, Payton gli passa la palla e lui segna. Negli ultimi secondi Pierce segna su tiro libero solo uno dei due a disposizione, ma la partita viene vinta lo stesso.
"Volevo che tutti corressero in campo" commenta a fine gara coach Doc Rivers "non penso che lo stesse facendo negli ultimi due possessi di palla". Traduzione: nessuno è intoccabile.
Al rientro in campo di Pierce, Gary Payton lo prende da parte e gli dice di stare concentrato sulla partita, che la vittoria era più importante di qualsiasi malumore. "Quando cose come questa accadono la maggior parte degli atleti si arrabbia e smette di giocare: questo non è il giusto modo di fare. Dobbiamo pensare a vincere" ha detto saggiamente Payton.
Non è la prima volta che Payton, dietro richiesta dell'allenatore o per sua iniziativa, sprona la squadra od il suo leader, cosa che prima di lui riusciva a fare solo Walker. Pierce non è e non sarà mai un trascinatore, è "soltanto" una stella di prima grandezza che rende meglio se a fianco ha un compagno che riesce ad essere autorevole. Anzi, sembra proprio che abbia proprio bisogno di un giocatore del genere, perché se manca è costretto a sobbarcarsi anche il ruolo di trascinatore, per il quale non ne è portato.
Dopo un atteggiamento del genere da parte di un allenatore la quasi totalità dei giocatori-franchigia avrebbe chiesto la testa del suo allenatore. Quel "quasi" si chiama Paul Pierce. Il giocatore è troppo intelligente per commettere un errore del genere ed il giorno dopo si è scusato pubblicamente del suo comportamento. Rivers ha accettato e tutto sembra essere finito lì.
Il fatto che a Boston non succeda mai nulla fa si che una cosa che in altre franchigie avviene a scadenza regolari e passa quasi inosservata, nella franchigia biancoverde venga ingigantita oltremisura. L'occasione però permette di far notare a tutti che anche la fine della vicenda non è la stessa di quella che può accadere nelle altre 29 squadre della Lega. A Boston c'è più classe, più serietà , più orgoglio (il famoso "pride"), e Pierce è il giocatore ideale per giocare in questa città .
Spesso il reparto lunghi dei Celtics è criticato per non essere all'altezza della concorrenza. Tutto vero, ma bisogna anche rilevare che la situazione non è drammatica e recentemente si sono visti dei miglioramenti. A parte Al Jefferson, che su di lui Gugliotta (uno che ne ha viste tante nei suoi 12 anni nella Lega) commenta "diventerà terrificante", quest'anno Raef LaFrentz ha avuto la possibilità di giocare da inizio stagione senza infortuni e ha iniziato bene. Non giustifica ancora il suo faraonico contratto, ma lotta, segna e si fa sentire sia in difesa che in attacco.
Meno in evidenza è Mark Blount, almeno fino a due partite fa. Infatti contro Milwaukee e contro Toronto ha avuto due ottime serate, la prima con una splendida doppia doppia con 16 punti ed altrettanti rimbalzi, la seconda con una splendida serata al tiro, 11 su 15, ed il massimo stagionale in punti con 22.
Il fatto è che in campo si fa sentire di più LaFrentz, che ha più voglia di fare a sportellate sotto il canestro, inoltre possiede un'ottima versatilità , poiché può giocare sia da sotto che spostarsi in guardia ed utilizzare il suo buon tiro da tre punti. Entrambi stoppano bene, ma Blount si limita il più delle volte ad usufruire degli spazi che Pierce, Davis e gli altri gli procurano. Il fatto però che riesca a sfruttarli al meglio è un punto a suo favore che non va ridimensionato.
Infortuni
Dire che Delonte West è sfortunato sarebbe limitativo. Rivers lo aveva indicato come il primo cambio di Payton subito dopo la sua prima partita giocata, segno che il rookie è arrivato nell'NBA pronto per dimostrare subito il suo valore. Purtroppo per lui si è fratturato ancora una volta la mano destra.
"Sono depresso per tutto questo, spero in un pronto recupero" è l'amaro commento del giocatore, che è stato subito operato il primo di dicembre presso la New England Baptist Hospital dal dottor Drew Terrano e dalla squadra del medico Arnold Scheller. L'operazione ha riguardato il quarto metacarpo inserendo anche due viti.
Tempi per il ritorno non sono stati comunicati, ma non saranno brevi. "Il dottore ha detto che l'operazione è andata bene" ha commentato Rivers. Al suo posto è stato riattivato Tom Gugliotta.
Con West sano, Rivers aveva pensato che non sarebbe stato il caso di far giocare troppo Payton, ma ora che i play sono rimasti in due il rischio che debba solcare i parquet per troppo tempo è reale. La preoccupazione ora sarà di cercare di gestire al meglio i due play in roster.
Dopo il primo ritorno di West e prima del suo infortunio, Marcus Banks è stato retrocesso a terzo play collezionando subito un DNP (did not play, non ha giocato) a Miami, ma dopo aver subito un'altra bocciatura dopo lo scambio mancato con i Lakers, ora Banks è tornato ancora una volta in auge tornando a giocare, anche bene (20 punti ad Orlando), ma si rende perfettamente conto che ha a disposizione questi minuti non per meriti personali.
Possiamo solo immaginare come si debba sentire il giocatore, prima scambiato e poi scavalcato dal primo arrivato ed in entrambi i casi ha riottenuto i suoi garretti per casuali eventi esterni. Attualmente non sembra che ci siano evidenti segnali esterni negativi, ma internamente non ci possono non essere delle ferite. "Sono lieto di prendere quest'opportunità . Devo sedermi lì ed essere paziente, devo aspettare il mio turno ed essere sicuro che quando entrerò in campo farò le cose per bene" commenta Banks tra il realista ed il fatalista. Benvenuto nell'NBA.
Curiosità
Come già detto su queste colonne lo scorso 10 novembre Gary Payton ha segnato il suo 20.000 punto in carriera. Prima della gara contro Milwaukee gli è stato consegnato un pallone celebrativo da John Havlicek, il primo giocatore dei Celtics a raggiungere questo traguardo. Per la precisione Havlicek ha segnato 26.395 punti, ma dubitiamo che Payton ci arrivi prima del suo ritiro.
Appuntamenti e classifiche
Come preannunciato la settimana scorsa, dalla prossima partita Boston inizia il primo dei suoi viaggi ad ovest. Durante i prossimi sette giorni si recherà :
domenica a Sacramento
lunedì a San Francisco contro i Golden State
giovedì a Portland
Il viaggio proseguirà con altre due partite, ma ce ne occuperemo nel prossimo report. Questa settimana invece due delle squadre che verranno incontrate sono ostiche, ma non impossibili da battere, mentre Golden State è relativamente facile. Sarebbe ottimistico pensare di chiudere positivamente la settimana, ma non è assolutamente impossibile.
La striscia di tre vittorie consecutive ancora aperta ha permesso a Boston di riportarsi a ridosso della vetta della propria Division. Nessuna squadra riesce ancora ad aumentare il passo e di questo Boston ringrazia del regalo le altre franchigie, New York in particolare, la più accreditata a combattere per questa leadership. Il prossimo viaggio può creare qualche problema a Boston nel mantenere il contatto con la vetta.
L'auspicio dell'ultimo report d'invertire il trend negativo prima della trasferta ad ovest è stato ampiamente realizzato, quindi un'altra sorpresa positiva non è un'idea peregrina.
A risentirci.