Dominio Spurs

Duncan schiaccia su Ben Wallace!

L'incredibile avvio di stagione (8W-2L) degli speroni, è stato ampiamente confermato in questi ultimi dieci giorni. Gli Spurs, dopo la lunga trasferta nella East Coast (5W-1L), hanno continuato la loro marcia vincente ad Ovest (6W-1L), cadendo solo sul campo dei Memphis Grizzlies; una sconfitta che ci si poteva aspettare, considerando soprattutto che gli uomini di Gregg Popovich erano scesi sul parquet per la quarta volta in cinque giorni.

Memphis Grizzlies b. San Antonio Spurs = 93-90
San Antonio Spurs b. Dallas = 94-80
San Antonio Spurs b. Denver Nuggets = 89-75
San Antonio Spurs b. Utah Jazz = 109-76
San Antonio Spurs b. Dallas = 107-89
San Antonio Spurs b. Philadelphia = 105-82
San Antonio Spurs b. Detroit = 80-77

Record: 14W-3L

Ciò che però maggiormente conforta i sostenitori di San Antonio e tutto lo staff tecnico è la reattività  e l'aggressività  (soprattutto difensiva) che Tim Duncan & co. stanno mettendo in campo nell'arco di tutti i 48 minuti di gioco. Pressing, rotazioni, blocchi, raddoppi alla fine ti portano ad un solo risultato: la vittoria. Nessun avversario è sottovalutato e nessuna franchigia è ritenuta inferiore.

L'unica cosa che conta per gli Spurs è mantenere una costante intensità , a prescindere dalle squadre che man a mano vengono affrontate. Immacolato rimane il ruolino casalingo, con otto successi su altrettanti match disputati. Le sole tre sconfitte, infatti, sono arrivate in trasferta (Seattle, Toronto e Memphis). Fatto questo che conferma non solo la solidità  della squadra, ma che l'Sbc Center è parquet difficilmente violabile.

Inutile dire poi che l'uomo che sta guidando i grigio-argento nella loro marcia vincente è Tim Duncan: 23.6 punti a partita, 12.9 rimbalzi e 2.4 assist; affiancato inoltre da uno straordinario Emanuel Ginobili, vero punto di forza in attacco, ma anche eccellente cestista dal gran cuore in difesa.

Da sottolineare infine come, nelle ultime sei partite, sia enormemente aumentata l'intensità  difensiva, sintomo che i già  oliati meccanismi degli Spurs stanno girando a mille: nessuno, dopo la sconfitta con Memphis, è riuscito a superare quota 90 punti.
Vediamo dunque nel dettaglio come gli Spurs si sono comportati negli ultimi 10 giorni.

22 novembre
Memphis Grizzlies b. San Antonio Spurs = 93-90

Dopo la lunga trasferta sulla costa atlantica, i San Antonio Spurs sono tornati nel 'vecchio West' per affrontare i Memphis Grizzlies nel loro nuovo impianto, la Fedex Arena. Arrivano gli speroni e il tutto esaurito è scontato, soprattutto a Memphis, dove lo sweep della scorsa primavera al primo turno di playoffs, ancora brucia.

Il record degli uomini di coach Popovich è invidiabile: otto vittorie e solamente due sconfitte. La dèbacle nell'ultimo periodo nella precedente gara contro i Raptors, è solo un brutto ricordo e gli Spurs arrivano nel Tennesie con tutte le intensioni di portare a casa una nuova W.

Nei primi due quarti la partita è equilibrata, tanto che nessuna delle due formazioni riesce a prevalere sull'altra: difese allegre e tanto spettacolo. Gli Spurs riescono ad ogni modo a chiudere i primi 24 minuti in vantaggio di 2 punti (50-48).
Nel terzo periodo però la musica cambia. La partita si fa intensissima; nessuno ha voglia di perdere e le due formazioni alzano nettamente il volume della radio in difesa. Le percentuali dal campo crollano vertiginosamente e tirare diventa molto più difficile di prima.

Per gli Spurs è il solito Tim Duncan (26 punti, 9 rimbalzi e 2 stoppate) a fare la voce grossa: impossibile limitare la sua efficacia dal post basso, implacabile quando si tratta di usare il tabellone. Molto meno efficace rispetto al solito è invece a rimbalzo. A dargli battaglia infatti, è il generoso Lorenzen Wright, che riesce a catturare 10 rimbalzi e a piazzare 10 punti.

Scarso invece l'apporto degli altri in grigio-argento. Tony Parker alterna momenti di lucidità  (18 punti con 8/17 dal campo e 2/2 ai liberi) a attimi di totale follia (7 palle perse). Manu Ginobili (6 punti, 6 rimbalzi, 4 assist, 2 rubate e 4 palle perse) non è efficace come al solito, dimostrando di non poter mantenere costantemente i ritmi delle sere precedenti (20 punti di media). Rasho Nesterovic si limita al suo compitino tattico (anzi forse anche meno), lasciando spesso e volentieri il rimbalzo agli avversari.

Ancora una volta la stanchezza si fa sentire nell'ultimo periodo. L'uomo della partita alla fine sarà  Bonzy Wells (26 punti, con 10/17 dal campo e 2/3 dall'arco) che nell'ultimo minuto riesce ad infilare la tripla della vittoria: " Ci ho provato. Sono stato fortunato a trovarmi libero con una difesa come quella degli Spurs".

Il coach di Memphis, Hubie Brown (in una delle sue ultime apparizioni prima del ritiro) alla fine è molto soddisfatto: "Abbiamo fatto quello che dovevamo fare. Sapevamo che per noi era durissima, ma dovevamo farcela ad ogni costo. I ragazzi sono stati bravi. Ognuno questa sera ha fatto il meglio per ottenere la vittoria". Importanti nell'economia della partita, anche i 13 punti e 7 rimbalzi di Brian Cardinal, ma soprattutto il parziale di 13-2 sul finire del terzo periodo che ha spezzato in due le sorti della gara.

Chiaro però come l'appannamento fisico dovuto alle lunghe ore di viaggio e di fuso, abbia avuto il suo peso; ed è lo stesso Tony Parker ad ammetterlo: "Loro erano più freschi. C'è poco da fare quando gli avversari corrono di più. Sono sempre arrivati per primi sulle palle vaganti e hanno perso pochissimi palloni rispetto a noi". Ed è proprio nel saldo fra palle recuperate e perse che gli Spurs hanno perso la partita: 7-20 quello degli speroni, 17-14 quello dei Grizzlies.

24 novembre
San Antonio Spurs b. Dallas = 94-80

"Finalmente due giorni di riposo". Questo avranno pensato tutti in casa Spurs all'indomani della sconfitta contro i Grizzlies. Finalmente in casa, aggiungiamo noi. Dopo sette partite in trasferta (e solo quattro in casa) infatti era ora, per Popovich & co., di tornare a calcare il parquet di San Antonio. E quale migliore occasione per farlo, se non quella di disputare il derby con gli odiati Dallas Maveriks?

I Mavs riportano in quintetto la loro stella Dirk Novitzky e presentano all'avvio uno "starting five" potente, veloce e tecnico: Dampier, Novitzky, Howard, Harris e Daniels.

Dall'altra parte gli Spurs replicano con il quintetto base: Nesterovic, Duncan, Bowen, Ginobili, Parker. Inutile dire che il padrone indiscusso del match è uno solo: Tim Duncan. Ventisette punti (9/17 dal campo, 9/13 ai liberi) e tredici rimbalzi. Ad affiancarlo tre scudieri "on fire": Parker (15 punti, 5 rimbalzi e 9 assist), Brent Berry (12 punti, con 4/4 dal campo) e Manu Ginobili (4+8+6), solito "tuttofare" instancabile al continuo servizio della squadra.

La partita non ha storia. Dominata dall'inizio alla fine. Difesa super (3/17 nell'ultimo periodo per Dallas e un solo canestro negli ultimi 7 minuti di gioco), impenetrabile con qualsiasi schema e contro uno dei migliori attacchi della Nba (100 punti di media a partita). Alla fine risulterà  inutile la grandissima prestazione (ormai non sorprende più) di uno straordinario Dirk Novitzky (23 punti e 11 rimbalzi): "Abbiamo fatto girare male la palla questa sera, ma loro hanno davvero una difesa super. Ti contestano ogni tipo di tiro, hanno una capacità  incredibile di coprire qualsiasi spazio. Se si fanno solo ottanta punti e otto assist con gli Spurs, torni a casa con una sconfitta".

26 novembre
San Antonio Spurs b. Denver Nuggets = 89-75

Archiviata la pratica Dallas, gli Spurs tornano in campo due giorni dopo contro i Nuggets di Carmelo Anthony al Pepsi Center di Denver. Ancora una volta due sono le armi illegali (e vincenti) di San Antonio: Tim Duncan e la difesa. Il primo, facilitato anche dalla prematura uscita dal campo di Kenyon Martin per infortunio, piazza la "solita doppia doppia", con 23 punti (10/15 dal campo, 3/3 ai liberi) 13 rimbalzi e 6 stopponi. Duncan infila solo nel primo tempo 19 punti, permettendo agli Spurs di amministrare nella ripresa.

Impressionato davanti ai giornalisti nel post-gara il centro dei Nuggets Nenè Hilario: "Duncan è incredibile. Uno dei più grandi giocatori del mondo. Se non sei al cento per cento, puoi provare e riprovare a fermarlo, ma alla fine ti ritroverai in mano una sconfitta".

La difesa inoltre è qualcosa di emozionante: impossibile ancora una volta per gli avversari riuscire a trovare uno spiraglio, improponibile per i Nuggets avere una determinata continuità  offensiva (limitati al 34% dal campo!!!), dato che ogni tiro è una scommessa al superenalotto. "Se tiri male dal perimetro e dalla media è logico perdere. Molto del merito però va attributo agli Spurs e alla loro incredibile difesa", dice alla fine della partita coach Nuggets Bzdelik.

Sulla stessa lunghezza d'onda un altro dei protagonisti della gara, Manu Ginobili (16 punti, 6 rimbalzi e 5 assist): "Con una difesa come la nostra, possiamo permetterci anche di sbagliare qualche tiro in attacco. Ciò ci rende tranquilli e grazie anche ad una notevole circolazione di palla possiamo avere tanti tiri ad alta percentuale di realizzazione".

27 novembre
San Antonio Spurs b. Utah Jazz = 109-76

Dopo la vittoria in alta quota nel Colorado, gli Spurs hanno fatto ritorno nel Texas, fra le mura amiche, per disputare il match contro gli Utah Jazz di coach Jerry Sloan.

Ancora una volta è stata la difesa l'mvp della partita: limitati i Jazz a 76 punti. Ma la vera sorpresa del confronto è stato l'attacco. Pronti via e gli Spurs hanno realizzato un incredibile 9/10 dal campo che ha tagliato di netto le gambe ai Jazz, conducendoli sul "-18" dopo solo 12 minuti di partita.

Di lì in poi è stata una semplice passeggiata di salute. "Sono scesi in campo e hanno fatto quello che volevano. Ci hanno distrutto", dice Sloan al termine della partita. Entusiasta invece l'ex membro della Cia, in arte l'allenatore degli Spurs, Gregg Popovich: "Hanno fatto grandi cose. Questi ragazzi sono fantastici, si migliorano partita dopo partita e danno sempre il massimo". Lucida anche l'analisi di Tony Parker: "Con la difesa che ci ritroviamo dobbiamo solo amministrare meglio i grandi vantaggi che accumuliamo. Oggi tutto è andato bene, ma altre volte (vedi Toronto) ci siamo lasciati andare. È lì che dobbiamo migliorare se vogliamo diventare i campioni".

30 novembre
San Antonio Spurs b. Dallas = 107-89

Dopo tre giorni di riposo i campioni del mondo 2003 tornano in campo per il più classico dei back to back contro Dallas all'American Airlines Center. Ancora una volta i San Antonio Spurs danno una vera e propria dimostrazione di forza spazzando via la pur ammirevole resistenza dei Maveriks. Sotto di dieci punti alla fine del primo tempo, i Maveriks tentano la rimonta nel terzo periodo, riportandosi sul -4.

Gli ultimi 12 minuti però sono totalmente a favore di Duncan & co. (38-24) che grazie alla grandissima prova di Devin Brown (14 punti nel quarto periodo) piegano definitivamente i Mavs guidati dal solito tedesco Dirk Novitzky (21 punti, 13 rimbalzi e 4 assist).

Ancora una volta gli Spurs hanno dimostrato non solo una grandissima tenuta difensiva, ma anche una grande qualità  offensiva (47% dal campo, 38 rimbalzi - 11 offensivi – e 22 assist) con un gioco spumeggiante e a volte spettacolare (Ginobili in particolare, con due giocate sopra la media).

Da sottolineare la grandissima prova di Beno Udrih, che mette a referto 16 punti e 4 assist. Tony Parker (17 punti) e Manu Ginobili (11+5+4) forniscono il solito prezioso apporto offensivo.

C'è da dire che molto contributo a questa vittoria, ce l'hanno messo gli stessi Maveriks, che riescono a perdere 22 palloni, recuperandone solo tre e piazzando la miseria di 10 assist totali: un po' poco per una squadra che fa dell'attacco la sua arma migliore.

1 novembre
San Antonio b. Philadelphia = 105-82

Nella vittoria contro i 76ers di Allen-I è tornato alla ribalta, dopo qualche serata di "ordinaria amministrazione", Tim Duncan. Nel primo tempo Duncan mette 24 punti (10/12 dal campo), 12 rimbalzi e 6 stoppate. Non solo, ma uccide totalmente la partita, con 17 punti di seguito in avvio del secondo periodo. I 76ers poco possono fare per fermare questa imponente forza d'urto (limitati al 35% dal campo) e dopo un primo quarto contrassegnato dall'equilibrio (25-25), vengono sommersi, nel secondo periodo da un vero e proprio tsunami, onda che tutto travolge e distrugge.

Ovviamente nella ripresa, con 20 punti di vantaggio, coach Gregg Popovich concede spazio alle seconde linee che non tardano a dimostrare tutto il loro valore: Devin Brown mette a referto la serata dell'anno, realizzando un totale di 24 punti. Notevole anche la notte di Beno Udrih, che realizza 10 punti e 4 assist, con un immacolato 5/5 dal campo.

Al termine Allen Iverson tenta di trovare delle motivazioni ad una sconfitta fin troppo facile: "Siamo stati battuti, anzi no, siamo stati spazzati via da una squadra fortissima. Questi sono stati due volte campioni Nba negli ultimi cinque anni e stasera ci hanno mostrato perché. Io purtroppo â€â€ ha proseguito Iverson â€â€ non posso battere tutti nell'uno contro uno, ma contro questi Spurs c'era poco da fare".

Ancora una volta molto soddisfatto Gregg Popovich davanti ai giornalisti: "Tim ha fatto un gran lavoro per renderci più facili le cose nel secondo tempo. Ma nella ripresa siamo stati bravi a non sciupare quanto di buono avevamo fatto all'inizio. Soprattutto dalla panchina sono arrivate buone prestazioni, con Brown e Udrih capaci di farsi trovare pronti al momento giusto".

Brown a sua volta non nasconde l'entusiasmo: "Abbiamo fatto grandi cose dietro, ma ancora più belle sono state quelle in attacco, con un gran movimento di palla e azioni veloci in transizione. Abbiamo fatto una grandissima partita".

3 novembre
San Antonio Spurs b. Detroit Pistons = 80-77

Nella notte gli Spurs se la sono vista con i campioni del mondo in carica. I Pistons ritrovavano dopo le sei giornate di squalifica, per i noti fatti Auburn Hills, Big Ben Wallace (5 punti e 9 rimbalzi). Tutto però alla fine è risultato vano, in quanto gli uomini di Gregg Popovich sono riusciti a portare a casa un successo molto prezioso.

Non è stata però una passeggiata di salute. Alla fine del quarto periodo infatti, Detroit ha avuto due volte la tripla del pareggio nelle proprie mani. Ma prima Billups (18 punti tutti nel 4/4 e 4 assist) e poi Prince (10 punti e 9 rimbalzi) hanno malamente sprecato l'occasione. Decisivi sono stati i due tiri liberi messi a sengo da Brent Berry nell'ultimo minuto di gioco che hanno permesso agli Spurs di mantenere un discreto e rassicurante vantaggio.

Nei primi 36 minuti San Antonio aveva ancora una volta dimostrato la sua forza: 15 punti di vantaggio dopo tre quarti di gioco e massimo vantaggio portato fino a 21 punti; soprattutto però, una tenuta difensiva incredibile (tanto per cambiare!!), con i Pistoni lasciati a 0 punti per i primi 7 minuti del terzo quarto.

Per quanto riguarda i singoli, ottime sono state le prestazioni di Tony Parker (20 punti, 4 rimbalzi e 3 assist) ed Emanuel Ginobili (18 punti, 4 rimbalzi e 4 assist), mentre Tim Duncan ha piazzato una "doppia doppia" incredibile con 18 punti (8/18 dal campo e anche una tripla!!) più 18 rimbalzi, dominando insieme a Malik Rose (7 punti e 10 rimbalzi) l'area pitturata.

PROSSIME PARTITE
4 dicembre: San Anotnio Spurs vs Milwakee Buks
6 dicembre: San Antonio Spurs vs Chicago Bulls
8 dicembre Seattle Sonics vs San Antonio Spurs
9 dicembre: San Antonio Spurs vs Houston Rockets
11 dicembre: Cleveland Cavs vs San Antonio Spurs

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