Hornets alle prese con l’Ovest

Pensieri difficili per Byron Scott e i suoi Hornets

La stagione 2004/2005 è la stagione che ha visto nascere una nuova franchigia: gli Charlotte Bobcats, con la neonata franchigia le squadre NBA sono diventate 30 e ciò ha comportato una riorganizzazione delle division e delle confernce per poter equilibrare numericamente la Eastern e la Western confernce.

Una delle squadre della Eastern Conference sarebbe dovuta passare a Ovest e New Orleans per collocazione gegrafica era la scelta più logica per il realignment effettuato dalla NBA.

Lo champagne è rimasto nelle casse quando la dirigenza degli Hornets ha preso atto della decisione della dirigenza NBA. New Orleans è passata da avere in calendario 4 scontri ogni anno contro i Chicago, Atlanta o Washingtonad avere nella stessa divisione i Rockets, i Mavs, San Antonio e Memphis, non esattamente lo stesso livello di competitività ; inoltre nella stessa conference ci sono Denver, Los Angeles, Portland, Minnesota e altre squadre tutte comunque molto competitive, Golden State l'eccezione, in grado di rendere ogni partita di regular season aperta a ogni risultato.

La passata stagione gli Hornets avevano conquistato i play-off con la quinta testa di serie avendo un record di 41 vittorie e 41 sconfitte; con lo stesso record ad ovest si conquistava… assolutamente nulla: Denver ottava testa di serie 43 vittorie e 39 sconfitte, Utah prima squadra esclusa 42 vinte e 40 perse, record che è valso ai Jazz l'ultimo posto nella Midwest division.

Le cifre non dicono tutto, il titolo NBA è stato vinto dai Pistons squadra della Eastern Conference, però la differenza di livello tra le due confernce è evidente.

In estate è arrivato Byron Scott ad occupare il pino di New Orleans per dare alla squadra un allenatore vicino ai giocatori, dal grande passato di giocatore NBA, con l'immagine giusta, vincente, e per di più afroamericano, l'opposto di coach Floyd che aveva guidato la squadra la stagione precedente.

Il roster è rimasto praticamente rimasto inalterato rispetto alla scorsa stagione, l'unica novità  significativa è che Mashburn non ha nemmeno provato a giocare questa stagione, sarà  in lista infortunati per tutta la stagione, ed alla fine dell'anno potrebbe arrivare il ritiro.

Pur con tutti problemi caratteriali, le insoddisfazioni sul suo utilizzo, manifestate nel corso della passata stagione Mashburn rimane un giocatore da 37.2 minuti, 4.2 assist, 5.4 rimbalzi e 19.4 punti di media in carriera; sottraendo queste cifre al fatturato di una squadra NBA si può capire come sia una perdita dura da digerire per gli Hornets.

Quest'anno gli Hornets dopo 13 partite fatturano 1 vittoria e 12 sconfitte, un inizio in salita per i calabroni, che hanno ottenuto l'unica vittoria stagionale di un punto contro gli Utha Jazzper il resto solo delusioni, con la squdra mai in grado di andare oltre i 100 punti, salvo nella sconfitta 109 a 115 contro Golden State.

Inoltre sono arrivati altri infortuni a limitare ulteriormente il potenziale, già  non eccelso degli Hornets; il Barone, al secolo Baron Davis, ossia il playmaker, marcatore, apriscatole, dell'attacco delgi Hornets si è infortunato e ha potuto disputare solo 5 partite; con lui sono “spariti” quasi 25 punti e 9 assist a partita, oltre all'imprevedibilità  e alla forza fisica di uno dei giocatori più forti dell'intera lega.

Rodney Rogers è anche lui sulla lista infortunati e rientrerà  tra 5/6 settimane, dopo 11 partite si è fatto male anche Jaamal Magloire, centro titolare della squadra e uno dei migliori giocatori per l'est nell'All Star Game 2004 giocato a Los Angeles, che dovrà  stare fuori almeno 3 mesi.

Gli Hornets, nati a Charlotte, si sono trasferiti a New Orleans poichè i rapporti tra la proprietà  la città  e i tifosi erano divenuti assolutamente difficoltosi, con il palazzetto di Charlotte sempre più pieno di seggiolini vuoti dopo anni di sold-out.

Adesso la nascita di una nuova squadra proprio a Charlotte ha costretto gli Hornets a questo passaggio di divisione che si sta rivelando ben più che traumatico per i Calabroni: da squadra da play-off sicuri ad Est sono divenuti la squadra con il peggior record della NBA in questo primo scorcio di stagione ad Ovest.

Le prospettive di miglioramento non sono davvero molte, forse una stagione monstre del Barone può risollevare in parte i destini di New Orleans, ma l'infortunio di Magloire complica ulteriormente le cose per Byron Scott.

L'unica nota positiva per gli Hornets è che finalmente dopo parecchio tempo avranno molte palline nell'urna della lotteria del Draft 2005, peccato non ci sia un nuovo Lebron James all'orizzonte.

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