Nazr Mohammed sta trovando quella continuità che ci si attendeva da lui
Avevamo lasciato ai Knicks un compitino settimanale: visto il calendario favorevole, era lecito aspettarsi che il bilancio tra vittorie e sconfitte tornasse in parità . Per una volta gli uomini di Lenny Wilkens non ci hanno deluso, raggiungendo l'obiettivo che, seppur minimo, è importante per una squadra che sta cercando di darsi un'identità .
La prima gara in programma era contro i Cavaliers al Madison Square Garden: vittoria per 98-88 arrivata con maturità e consapevolezza dei propri (seppur limitati) mezzi. Knicks subito avanti anche a +15, poi riscossa di Cleveland prima che un parziale di 15-4 nell'ultima frazione a firma di Jamal Crawford (13 punti nel quarto periodo dei 24 totali) e Kurt Thomas (solita doppia-doppia in punti e rimbalzi, 16+12). Anche Marbury ha ormai la bella abitudine della doppia-doppia, però al posto dei rimbalzi con lui si devono contare gli assists (10 più 12 punti)
Tim Thomas dà segni di risveglio, se non in attacco almeno in difesa, tenendo LeBron James a soli due punti nei primi 12 minuti. Poi è Penny Hardaway a frenare "The Chosen One" nel finale, tenendolo senza canestri nel finale.
New York alla fine tirerà con il 53%, segno che anche un jump-shooting team può avere percentuali alte se le sue bocche da fuoco sono in palla. Sfatato così anche il "tabù-James", dato che i Cavs avevano una striscia vincente di cinque gare contro i Knicks.
Tutto secondo copione pure la gara contro gli Hawks, sempre tra le mura amiche: decima sconfitta consecutiva di Atlanta al Garden. Il 104-88 finale è figlio di un controllo della partita pressochè totale fin dall'inizio, con punte di vantaggio anche di 20 lunghezze. Male Crawford al tiro (5/17) ma va bene così se non diventa un fattore decisivo nell'interno della partita. Fischiatissimo Tim Thomas dopo lo 0/7 iniziale (chiuderà poi con un 1/9 che parla da solo).
Nazr Mohammed è complessivamente il migliore dei suoi con 18 punti e 14 rimbalzi, anche se Starbury rischia di rubargli la scena con un 16+11 e 6/10 al tiro. Finalmente New York dimostra di saper andare in lunetta dopo le vacche magre delle precedenti gare: 38 volte, ma i 28 liberi ad incontro di media vale il sestultimo posto della Lega.
Esordio stagionale per il playmaker ex-Indiana Jamison Brewer, una delle scoperte di Isaiah Thomas. Scongelato dalla lista infortunati al posto di Mookie Norris, è autore di una clamorosa schiacciata in contropiede che gli è valsa la prima posizione negli highlights di NBA-TV. "E' stato probabilmente il miglior modo di presentarmi al MSG", dirà alla fine il giocatore.
Tim Thomas, dopo gli ennesimi booohhh al suo indirizzo, trova la forza di spiegarsi davanti ai microfoni: "In estate ho perso una sorella ed un cugino. La settimana scorsa mia madre è stata operata. Per 27 anni sono sceso in campo per divertirmi, contento" ora invece non riesco a non pensare alla sorte di mia sorella. Non sto cercando scuse per le mie brutte prestazioni, ma se riuscissi a ritrovare la serenità , credo che il mio gioco farebbe un salto di qualità . Ovviamente non ce l'ho con i tifosi, perché non possono conoscere i miei problemi se prima non ne ho mai parlato pubblicamente".
Le dichiarazioni dell'ex-Buck sono davvero cadute come un macigno sulla testa di giornalisti e tifosi, ma come ha ammesso il giocatore, non potevano sapere. L'augurio di tutti è che Thomas ritrovi la serenità nella sua sfera privata" poi quella del campo seguirà fisiologicamente a ruota. In bocca al lupo.
Ancora secondo pronostico giunge la sconfitta in Canada. Vincono i Raptors 114-91, grazie soprattutto alle prove estemporanee di Milt Palacio e Matt Bonner, che guidano la panchina di Toronto (50-24 per le riserve dei padroni di casa). I locali tirano con il 61% ed i parzialoni che ne conseguono gli consentono un facile successo. Come nella precedente gara, Crawford non la metterebbe nell'oceano tirando dal ponte di una nave: 3/14 per lui. Ancora solidissimo Mohammed con un 25+15.
La vendetta è però dietro l'angolo e nella Grande Mela i Raptors sono battuti 108-103. New York controlla fin da subito la gara ma sul finale si "fuma" in due minuti un vantaggio di 11 punti e Toronto torna a -1. Crawford però vince la partita dalla linea della carità ed alla fine il suo tabellino parlerà di 30 punti a referto. Marbury non gli è comunque da meno dato che a 18 punti aggiunge 15 assistenze.
Lo sfogo dei due giorni prima forse ha fatto bene a Tim Thomas che sforna la miglior prestazione della sua stagione: 17 punti, 8/14 al tiro, ma soprattutto una prima frazione da dominatore su ambedue i lati del campo prima che un problema di falli lo freni nel secondo tempo. Bene così.
Wilkens è ovviamente soddisfatto di aver raggiunto un bilancio di sei vittorie ed altrettante sconfitte, ossia il sospirato 50% che da anni assilla i Knickerbockers: "Penso che stiamo andando nella giusta direzione e mi piace l'intensità che abbiamo sul parquet. La difesa ne ha giovato e siamo migliorati molto".
Kurt Thomas ha invece parole d'elogio per Marbury, autore di prove davvero solide in cabina di regia: "Steph va dentro e dà la possibilità a noi di prenderci dei tiri con molto spazio a disposizione. E' questo che ti aspetti dal tuo play".
La settimana ventura dovrebbe vedere l'esordio di Allan Houston. In questi ultimi giorni ha finalmente iniziato a giocare contro i suoi compagni, accettando dunque il contatto fisico. L'innesto serve come la più classica acqua nel deserto, visto che Crawford alterna prestazioni al tiro da mano nel microonde ad altre da cella freezer. Partendo da sesto uomo, H20 sarebbe importantissimo in un roster senza tiratori puri.
Resterebbero i cronici problemi sotto, ma Mohammed sembra aver trovato quella continuità che si attendeva da lui fin dal suo arrivo. Certo è che se fosse disponibile Eddie Curry, vista l'età ed il potenziale, sarebbe comunque sacrificabile, anche se dalla parti di Chicago si sarebbe più propensi ad uno scambio con Kurt Thomas e Michael Sweetney. E' ormai sicuro che Curry non sarà domiciliato ancora per lungo tempo nella Windy City (è stato escluso dallo stanting five e lo si è visto schiumare rabbia dalla panchina), ma non è detto che troverà casa all'ombra della Statua della Libertà .
Torna d'attualità la pista Vince Carter. Vincredible è al minimo in carriera di media in quanto a punti segnati e si sprecano piccole picche e ripicche con la sua franchigia. Nella partita al Garden lo si è visto a più riprese parlottare amabilmente con Marbury, mentre abulicamente attendeva una rimessa in gioco o i tiri liberi di qualcun'altro. Ai Raptors pare che siano stati offerti Tim Thomas o Allan Houston e più di un tifoso newyorkese si è offerto volontario di fornire lui la vasellina ai canadesi in caso lo scambio vada in porto. Questo la dice lunga sulla situazione se pure i fans bluarancio, da sempre abituati a qualsiasi vice di mercato, ci scherzano su.
Pare invece certo che i Raptors vogliano cedere Carter a braccetto del contrattone di Jalen Rose e qui New York potrebbe essere tagliata fuori dato che proprio Isaiah Thomas aveva ceduto Rose in Canada quando era ai Pacers.
Come al solito non ci resta che dire "staremo a vedere", anche perché Zeke ha fissato come data massima per un'importante operazione di mercato il quattro dicembre. Nel prossimo week-end, dunque, potrebbe succedere qualcosa, anche se il più accreditato a partire resta Tim Thomas, ammesso e non concesso di trovare un acquirente.
La settimana prossima il calendario metterà di fronte ai Knicks buona ma abbordabili squadre, come Memphis, Orlando e Charlotte, oltre ad Atlanta. Queste quattro partite potrebbero dici molto in fatto di maturità raggiunta da Marbury e compagni.