La schiacciata di Webber ha spinto i suoi Kings alla 13a vittoria casalinga consecutiva su Memphis
Angelo Tsakopoulos e Lou Blanas sono due nomi che non dicono molto alla maggior parte dei tifosi Nba. Eppure, nell'ultima settimana, a Sacramento si è parlato più di loro che di Webber e Stojakovic.
Lou Blanas è il capo della polizia, lo sceriffo della contea di Sacramento. Nel mese di settembre presentò un progetto, forse meglio un'idea, per la costruzione di una nuova arena nel North Natomas, piccola area in vasta espansione fuori da Sacramento. Tsakopoulos, dal canto suo, è un proprietario di 10.000 acri di terreno edificabile in quella zona che nella vita fa l'agente immobiliare
e butta via soldi per sostenere candidati governatori con poche possibilità di elezione.
Qualche tempo fa gli ambientalisti ottennero dal tribunale un'ingiunzione per bloccare la costruzione di un'ampia area residenziale sul terreno di sua proprietà . Su quest'area potrebbe nascere la nuova arena. Che è molto più importante di qualsiasi altro discorso: la percentuale al tiro di Stojakovic, il ginocchio di Webber sbiadiscono al solo confronto.
"Mr Tsakopoulos - ha detto David Stern in settimana - è un uomo di grande esperienza. Se si occuperà del progetto direttamente credo che potrà giungere a compimento"; "sembra essere al corrente della situazione – ha dichiarato dal canto suo il "greco" di Stern - sono rimasto molto impressionato". La parola passa di nuovo all'autorità politica. Il sindaco Heather Fargo sulla questione è debole, perché fautrice dell'Arena in centro città , bollata come "troppo complicata" e accantonata.
Nel frattempo i Kings sono in striscia vincente. Il record attuale è 6-4, dopo le vittorie con Chicago, Memphis e Milwakee. Si respira un'atmosfera diversa nello spogliatoio. "Penso che tutto sia dovuto - ha commentato Chris Webber - a quello che abbiamo letto sui giornali in questo periodo. Un giorno ti alzi e sei un fenomeno (raramente ndr), quello successivo ti trattano come l'ultimo dei brocchi."
Di fatto sul 4-4, record speculare a quello della passata stagione l'atmosfera era lugubre. "La situazione emozionale è stata molto difficile dopo la scoppola di Seattle (108-78, forse il punto più basso ndr) – ha commentato Rick Adelman – però è anche scattato qualcosa. Siamo tornati in campo a Phoenix, anche per riscattare il -24 subito in prestazione. Lì abbiamo ottenuto una vittoria fondamentale."
Sul campo la situazione non è proprio esaltante. La partita con Milwakee, vittoria 88-79, è stata di una bruttezza più unica che rara: Sacramento ha tirato col 36.6% dal campo, i Bucks appena con il 35%. All'inizio del quarto periodo il punteggio era 66-58 per gli uomini di Porter. I Kings hanno recuperato con 10 punti consecutivi; Predrag Stojakovic con una triple con 4' da giocare ha regalato il definitivo vantaggio ai suoi uomini.
"E' stata una brutta gara - ha annuito Webber - in cui abbiamo tirato davvero male. E' strano perché in stagione a volte siamo andati male a rimbalzo, ma problemi al tiro non ce n'erano mai stati." Sono bastati i 21 punti di Stojakovic e i 18 di Webber ai Kings che nel primo tempo hanno segnato solo 34 punti, subendo un parziale di 17-5 negli ultimi 5 minuti del secondo quarto.
La squadra se non altro ha vinto il confronto a rimbalzo, 51-49. Nelle precedenti quattro partite i Kings lo avevano perso per una media di 13 rimbalzi a gara. Contro Memphis, vittoria 107-105, Stromile Swift è sembrato Wiltus Chamberlain.
Chris Webber ha giocato, per una volta, come faceva prima dell'infortunio, segnando 31 punti, e dominando il quarto periodo. Il giocatore è stato decisivo per recuperare lo svantaggio nel quarto periodo. Con 4'34" da giocare, Webber ha preso la linea di fondo, e sul passaggio di Stojakovic, ha schiacciato per il 97-96. "E' stato un movimento di grande energia - ha commentato Adelman - il segnale di quanto si sentisse a posto." "Nel quarto periodo - ha detto l'ex Golden State - i compagni continuavano a chiedermi di prendere in mano la situazione. Io l'ho fatto." La varietà dei movimenti, più che i punti, sono molto incoraggianti.
Il problema dei rimbalzi si è riproposto tragicamente nella vittoria contro Chicago, 113-106. Miller e compagni hanno concesso 20 rimbalzi in attacco; 52-40 è stato il computo finale. "Non si tratta di un problema di front line - è la diagnosi del coach - ma semmai degli esterni che non danno una mano con sufficiente energia. Possiamo allenarci in questo senso. Ma ogni giocatore deve fare un salto di qualità dal punto di vista mentale."
La principale preoccupazione dell'ex Portland è creare maggiori opportunità di segnare per Mike Bibby: il play sta giocando una stagione molto solida, segna 18 punti con il 47.7% dal campo, e sta mostrando una grande maturità . "Il mio approccio è molto più tranquillo - ha detto - non mi preoccupo di quello che sta attorno a me e di cosa si dice nei miei confronti."
Per questo motivo si sono subito chetate le polemiche sul "fantomatico" dissidio, proprio con Adelman, avuto sull'aereo di ritorno da una trasferta. Qualunque cosa sia successa, non sembra aver lasciato strascichi nei due protagonisti: "Ha avuto un approccio positivo e aggressivo - assicura il coach - che è stato importante nel periodo in cui abbiamo fatto fatica. Noi dobbiamo solo adattare il nostro gioco e cercarlo maggiormente. Oltretutto avere diverse opzioni non può che rendere migliore il nostro sistema."
Un'ulteriore conferma di come, nella squadra della Princeton Offense, il pick n roll stia rapidamente recuperando terreno.