Raptors, insormontabile Ovest

Vince Carter ed il Canada: la storia d'amore sta per finire?

Li avevamo lasciati circa dieci giorni fa come una delle squadre più in forma della lega, con un confortante record di 4-1 e freschi corsari di casa Kirilenko con una prova convincente di tutti i giocatori impiegati.

Li ritroviamo al termine del consueto viaggio ad Ovest con le ossa rotte, una serie aperta di 5 sconfitte consecutive e con l'ombra della cessione di Vince Carter sempre più incombente.

La “conquista” del selvaggio West poteva essere la prova dell'ulteriore salto di qualità  della formazione di Sam Mitchell, che dopo una partenza positiva era chimata a confermare quanto di buono fatto vedere nelle prime cinque gare soprattutto come scelte offensive e distribuzone dei tiri.

Le prime due sfide hanno visto i canadesi recarsi nel nord-ovest degli States, a far visita a due formazioni in momenti diversi.

I Seattle Sonics erano infatti in serie positiva e comandavano addirittura la lega con il miglior record.

E l'ottima forma di Ray Allen e compagni l'hanno patita anche i Raptors, assolutamente impotenti d'innanzi alla dimostrazione balistica dei tanti tiratori da lontano dei padroni di casa.

La rotazione a 10 ormai punto fermo della politica di Mitchell ha finito per premiare i panchinari Morris Peterson e Matt Bonner a scapito degli spenti Jalen Rose e Loren Woods, ed il buon apporto del vivace Rafer Alston hanno permesso a Toronto di arrivare all'ultimo tiro che però Vinsanity ha sbagliato.

Poco male, avrà  pensato Sam Mitchell, una sconfitta di misura sul campo della squadra più calda della lega ci può stare.

Il punto è che le successive gare esterne hanno seguito più o meno lo stesso copione, mostrando una squadra a tratti molto compatta e ben ordinata, ma in altre circostanze sterile e soprattutto poco consistente in area.

Anche contro Portland e Los Angeles sponda Clippers (due formazioni disfunzionali per eccellenza) il problema principale di Toronto è stato il netto calo della squadra nel terzo quarto, in cui gli uomini di Mitchell hanno perso la sicurezza e lo fluidità  di gioco che avevano permesso loro di rimanere in partita nel primo tempo.

La grande varietà  di scelte offensive che il nuovo allenatore dei Dynos ha cercato di inserire nel playbook della squadra ha sicuramente reso più imprevedibile il gioco di Toronto ma probabilmente ha anche creato qualche problema nei momenti di maggior intensità  difensiva da parte degli avverasari.

Accade così che se nei primi due periodi il genio assoluto di Alston può far contenti i vari Rose, Bosh e Carter, nelle fasi decisive delle partite la maggior consistenza sotto canestro di molti degli avversari (nella sconfitta contro i Nuggets 56 punti in vernice di Denver contro 26) vanifica tutto il lavoro fatto dai Raptors che spesso vedono sfumare la vittoria sul filo di lana.

Il problema del centro area che attanagliava Toronto nel 2003 sembra dunque riproporsi, perché l'uomo scelto al draft, Rafael Araujo, non viene considerato pronto dal coach e gli uomini che vanno in campo, Loren Woods e Matt Bonner, possono sì fornire centimetri ed impegno alla causa ma non certo movimenti offensivi in post, che in un finale equilibrato sono ossigeno puro per la squadra.

Anche nell'ultima sfida casalinga contro i Supersonics il passivo a rimbalzo è stato notevole, e Seattle non è certo famosa per la sua batteria di lunghi; a Denver mancavano Marcus Camby e Nené, ma la front-line di Toronto è stata comunque sovrastata.

In più c'è sempre da considerare la vicenda Vince Carter: la superstar dei Raptors sembrava in procinto di lasciare la franchigia che lo ha lanciato nell'NBA già  quest'estate, ma la sua volontà  (meno) e la mancanza di offerte concrete (di più) hanno fatto sfumare la clamorosa cessione.

Ora invece il malumore di Vincredible per il minor numero di possessi che Mitchell gli concede (non sono più di 15 a partita contro i 20/25 delle passate stagioni) ed il reale interessamento dei Portland TrailBlazers sembrano aver sbloccato la situazione.

Il Toronto Sun dà  l'affare quasi conluso, altri quotidiani americani parlano di trattative ancora in corso, ma la sensazione è che la super-trade si farà .

Le indicazioni portano ad un affare che vedrà  coinvolti dai 6 ai 7 giocatori, con Carter, Rose ed altri due Raptors in partenza per l'Oregon e Shareef Abdur-Rahim, Derek Anderson e Vladimir Stepania verso il Canada.

Gli arrivi di Abdur-Rahim e di Anderson, per altro con contratti in scadenza, andrebbero a riempire i vuoti lasciati da Carter e Rose, con il probabile spostamento di Chris Bosh, possibile futuro uomo-franchigia, in ala piccola per sfruttarne le straordinaria doti atletiche.

Stepania invece rappresenterebbe un ulteriore tentativo di dare al coach Mitchell un centro che, alternadosi con Woods e con il rispolverato Jerome Moiso, possa riempire il buco a centro area.

Nelle ultime ore però si sta facendo largo l'ipotesi di uno scambio più lineare che vedrebbe coinvolti solo Carter ed Abdur-Rahim, ma l'impressione è che entro la fine del mese l'avventura di InVinceble con la maglia di Toronto sarà  ormai storia.

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