L'emblema del magico mondo NBA
Accade ogni anno. Si ripete ormai da tempo immemore. Cambiano i nomi dei protagonisti sul campo, ma non quello dei protagonisti veri, quelli che il gioco lo seguono da casa, quelli che sono sempre li, quelli senza i quali il circo non esisterebbe nemmeno. Sono sempre i medesimi.
Hanno visto giocare Magic e l'hanno visto passare.
Hanno acclamato la trasformazione di MJ da superstella a dio del basket ed hanno visto passare anche lui.
L'hanno visto tornare e l'hanno visto passare di nuovo.
Hanno visto Bryant, hanno sentito chi lo paragona al 23 volante che decollava in quei di Chicago, hanno sorriso ed hanno fatto finta di nulla.
Hanno visto di nuovo MJ e l'hanno visto passare di nuovo (si però basta adesso, l'abbiamo capito che sei un fenomeno).
Sempre loro, sempre li. Ognuno con la sua opinione e con le sue speranze (cestistiche ovviamente).
I tifosi di tutto il mondo. Tutti pronti per ammirare le evoluzioni del carrozzone oltre oceano.
Accade ogni anno, ma inutile nasconderlo, l'anno appena iniziato è diverso.
Profondamente diverso.
Radicalmente diverso.
L'estate ha portato le Olimpiadi. Con le Olimpiadi è arrivato il torneo olimpico. Con il torneo sono arrivate le scialbe prestazioni del Dream Team o presunto tale, corredate da lettere autografate Stern con oggetto, 'il distacco del mondo NBA dalla selezione statunitense'. Con la lettera e le partite del torneo sono arrivati dubbi, su dubbi, su dubbi.
Cosa ne è della NBA, quella vera, quella che noi conoscevamo rappresentata da Magic, quella che noi collegavamo al biondino di Boston, quella che abbiamo visto volare insieme a Jordan che con Bugs Bunny e company salvava il nostro pianeta? Che fine ha fatto?
Inutili le assicurazioni di Stern e compagnia da bar ,"quella selezione non rappresenta l'NBA". L'NBA era quel team eccome, composto da stelle e non, perché una volta, le squadre del circo americano ci battevano anche dopo una notte insonne passata a combattere peperoni e brasato della sera prima!
Che fine hanno fatto quelle grandi squadre?
E soprattutto, a che punto siamo noi rispetto a loro?
Erano questi gli interrogativi che ci attanagliavano.
Ed ora che il circo è ripartito verrebbe spontaneo, guardando i numeri di certi giocatori, pensare al fatto che forse le Olimpiadi erano un capitolo a se, che forse l'impegno era davvero poco anche se una volta l'impegno era l'ultima delle preoccupazioni, considerato l'oceano tecnico che ci divideva da loro. Verrebbe da pensare che loro sono sempre loro.
E verrebbe da tirare un respiro di sollievo perché allora, quel magico mondo, esiste ancora e non si è perso dietro interessi pubblicitari ed esigenze tecniche sempre meno pressanti.
Ma è veramente così?
La domanda è lecita. La domanda è logica e soprattutto la domanda esiste.
Anni fa nessuno si sarebbe mai posto questi dubbi, ma ora i dubbi ci sono ed in quanto tali vanno presi in considerazione. Ed allora domandiamocelo.
LB James ad esempio, l'eletto, il prescelto. Un inizio di stagione da funambolo, ma come sarebbe nel mondo FIBA?
Idem Wade, fenomenale, ma lo abbiamo visto contro difese europee.
Inutile dire che sarebbero fortissimi, il punto non è questo, lo sarebbero eccome, ma con che proporzione?
Rubo una frase di un nostro redattore (se mi è lecito).
"Una volta dall'America arrivavano in Italia dei panchinari che là mettevano insieme 2 punti di media, e in italia diventavano 20. Ora mandiamo in America della gente che in Europa fa 10 a partita e la ne mettono 20!"
L'affermazione è sacrosanta guardando i numeri di gente come Delfino che al primo incontro con minuti a disposizione segna 17 punti (in 19 minuti). L'affermazione è sacrosanta guardando i numeri di Nocioni, che appena arrivato ha sbalordito tutti.
E' sacrosanto guardando i numeri di Ginobili che gioca si da due anni ma che solo da quest'annata avrà totale libertà di movimento. Avete visto qualche sua partita di inizio campionato? Avete visto anche solo i tabellini e le percentuali?
Non è assurdo domandarsi se sia più forte lui o Kobe Bryant, non lo è alla luce di ciò che dice l'inizio dell'anno cestistico.
Ma perché questa differenza di prestazioni? Forse sono solo le motivazioni? Forse è solo la voglia?
Solo alcune riflessioni. Se avete visto ultimamente delle partite NBA, provate ad osservare il grado di difesa, provate ad osservare l'intensità sul campo e domandatevi se da noi è la stessa cosa.
Io ho visto partite in cui alcuni tiratori hanno avuto possibilità di prendere un tiro con 5 , 6 secondi per mirare il canestro. E non erano casi isolati. Non si trattava di difese in ritardo, si trattava di assenza di difesa. Ho visto un Indiana-Minnesota in cui solo il primo quarto ha avuto una parvenza di incontro serio, vero. Per il resto il vuoto.
Provate a rapportarle ad un qualsiasi incontro di eurolega ad esempio.
Attenzione, non pariamo di spettacolarità , ma di intensità di gioco.
Tutte le obbiezioni che in questo momento vi passano per la mente sono sacrosante.
Le più comuni saranno: "non si può difendere alla morte per 80 partite e rotti" (ma una volta nn lo facevano?).
Oppure "aspetta i playoff e vedremo come andrà il tutto"(Ne siamo certi? avete visto dove ha portato i Pistons una difesa seria, quasi europea? Avete visto che ne è stato di Bryant e compagnia?).
Oppure " si che difendono ma è risaputo molti team preferiscano l'attacco"(infatti).
Oppure, forse la più discussa “fai marcare Shaq o Garnett da un europeo e vediamo che succede. Vediamo che ne sarebbe dei vari Scola, che ne sarebbe di Galanda etc etc” (Ma perchè, il Duncan delle Olimpiadi valeva meno di Garnett e Shaq? Ne siamo sicuri?).
Sono tutte sacrosante queste obbiezioni.
Ma il dubbio ormai rimane. Non viene messo in discussione il valore dei campioni della lega. Garnett è il migliore comunque ed in europa sarebbe ugualmente dominante. Se un giocatore è forte, è forte in america in europa nel campetto sottocasa e dappertutto. Il punto è che l'NBA non è più un altro mondo .
Il punto è che viene spontaneo domandarsi quanto ci sia ancora di divario, anche e soprattutto alla luce di alcune prestazioni disarmanti e stratosfeiche di questo inizio stagione. Prestazioni incredibili se rapportate a quello che invece ha portato la mediocrità travestita dai vari Anthony, James, Marbury e copagnia di bevute nell'estate greca.
Quanto divario c'è tra il mondo FIBA e quello NBA?
Ho sentito di tutto in relazione al basket aldilà dell'oceano. Ho sentito molti sostenere fervidamente che loro gli alieni americani, sono sempre di un altro mondo, ho sentito persone definire 'illusi' coloro che si meravigliavano per il terzo posto degli stati uniti, colore che cominciavano a domandarsi se qualcosa si fosse rotto nel meccanismo. Illusi certo, perché noi tifosi non possiamo perdere il circo, perché dopo quel terzo posto tutto sarà di nuovo come prima.
Perschè… Forse… Se… Ma…
Mi spiace, ma nessuna illusione. Il mondo è cambiato.
Questo è un nuovo mondo. Un nuovo mondo cestistico. Un nuovo inizio in cui la differenza è flebile e sottile.
Il circo non è più lo stesso. E' sempre bellissimo, è sempre il migliore, ma non esiste più la NBA ed il resto del mondo a guardare.
Ora c'è la NBA ed il resto del mondo a tallonarla ed a seguirla da vicino.
Da vicino ma sempre dietro diranno alcuni di voi.
Si, dietro, ma ancora per quanto?