Grande inizio di stagione per Nash ed i suoi Suns…
È finalmente ricominciato il campionato per cui "There are a thousand reasons to love this game" come ci hanno ricordato su NBA TV numerosi personaggi in questi 4 mesi di astinenza interrotti solo verso agosto per 15 giorni da 12 omini in casacca blu che dicevano di chiamarsi TEAM USA, e nonostante sia stata giocata solo una settimana di regular season la carne a cuocere è già abbastanza.
I pezzi prelibati provengono senza dubbio dall'allevamento in Arizona di Mike D'Antoni,dove i tanti(qualcuno diceva:troppi?) galli del pollaio si sono messi d'accordo e hanno iniziato a fare sfracelli:per Michelino non deve essere stato facile metter d'accordo una star affermata come Nash,chiamata per fare da guida a un gruppo giovane con uno che ora dovrebbe essere al 2° anno di college e invece da due anni gioca,e pure bene, in NBA ed è in rampa di lancio e pronta a diventare pietra angolare del futuro della franchigia (leggasi:Amare Stoudamire),giovani promesse più (Joe Johnson) o meno (Marion) mantenute e acquisizioni estive importanti (Quentin Richardson).
L'ex coach di Treviso con tanto ben di Dio a disposizione dopo un digiuno lungo una stagione non ha potuto non farsi solleticare dall'idea di un quintetto tanto basso(Marion gioca PF") quanto dotato di polmoni e i risultati per ora gli danno ragione:partenza a razzo e dopo 4 partite un record immacolato che non si vedeva da queste parti dall'85(!!!).
Certamente è un risultato che va preso con le molle: Atlanta, Philadelphia, New Jersey e Chicago non rappresentavano certo scogli insormontabili ma il modo in cui i Suns hanno schiantato gli avversari e soprattutto le insospettabili doti difensive di squadra(avversari tenuti al 36% dal campo,non male per un quintetto atipico se ce n'è uno") hanno mandato segnali incoraggianti per il prosieguo della stagione"
Anche i Soli sembrano aver trovato la loro combo in Stoudemire e Nash:il primo senza possedere onestamente grande tecnica individuale ma sfruttando un fisico semplicemente mostruoso mette ogni sera a referto 25 pt e 9 rimbalzi (oltre a due stoppate,tanto per gradire"pensate cosa può diventare fra un paio di anni!),il secondo dispensa assist a destra e a manca ed è importantissimo anche se non segna più come a Dallas.
E come non spendere due parole sull'ottimo Joe Johnson visto in questo inizio di stagione?È ormai diventato la seconda bocca di fuoco della squadra(19 pt di media)e le sue fucilate sugli scarichi e da fuori stanno diventando sempre più importanti nel sistema di gioco dei Suns.
I margini di miglioramento sono ancora ampi se si considera che il contributo di Quentin Richardson,l'altra importante addizione estiva e uomo dal trentello sempre in canna,è stato altalenante…
Non appena Q-Rich ritroverà la continuità in Arizona si divertiranno ancora di più di quanto già facciano ora. In attesa di test più probanti le premesse sembrano buone,ma se il buongiorno si vede dal mattino"
"Il buongiorno si vede dal mattino UN CORNO!" esclamerebbe invece un tifoso dei Cavaliers.
Se i proverbi ci azzeccassero sarebbe notta fonda per i sudditi di King James dato che una partenza ad handicap come questo 0-3 non lascerebbe speranze.
Dopo un'estate a dir poco turbolenta (vi dice niente il nome di Carlos Boozer?) i Cavs si sono presentati ai nastri di partenza della nuova stagione con l'obiettivo di giocare la post-season dopo anni di dirette televisive della ESPN.
Sostituito il traditore Boozer con Drew "non-ho-nessuna-voglia-di-andare-a-rimbalzo" Gooden sperando di ritrovare in lui il giocatore che fu nei primi mesi della sua avventura NBA a Memphis e spostando "The Chosen One" in SF per sgravarlo così dei compiti di regia tramite le acquisizioni di Lucious Harris ed Eric Snow(i dirigenti dei Cavs si sono detti:nella città dell'amore fraterno giocava solo per Allen-I,perché non potrebbe fare lo stesso con LBJ?) i Cavs si avviavano così ad iniziare l'anno della rinascita.
Ma così non è stato.
I motivi? King James è un monarca privo di funzionari di corte efficienti:le sue prestazioni continuano a essere eccellenti ma non lo sono quelle dei suoi compagni di squadra, in primis i lunghi che hanno un atteggiamento troppo molle,anche per le non proibitive lotte a rimbalzo dell'Est(anche se non è proprio così da quando nella costa atlantica c'è gente come Big Aristotele e Sheed).
Quando il gioco si fa duro Ilgauskas e Gooden smettono di giocare e raccolgono solo i rimbalzi che gli cadono tra le mani,i lunghi avversari apparecchiano la tavola regolarmente sulle loro teste.Peccato,perché il talento ci sarebbe eccome,ma andrebbe sfruttato appieno.La panchina non è abbastanza lunga e se i migliori elementi sono Tractor Traylor(che comunque a Indiana ha fatto la sua bella figura con un insospettabile 11+7) ed Eric Snow proprio bene bene non siamo messi.Aggiungiamoci anche un po' di sfortuna fra il calendario che ha proposto in serie Indiana e Miami,due delle tre corazzate dell'Est ed errori ai liberi decisivi proprio contro Indiana(a Lebrone staranno fischiando le orecchie") e il gioco è fatto.
Ma per fortuna non tutto è perduto,siamo ancora all'inizio della stagione e in ogni caso perdere con Indiana e Miami ci può stare,anche se contro Milwaukee si poteva e si doveva fare qualcosa di più.
3 partite perse non sono un dramma se ne mancano altre 79.
Basta solo che perdere non diventi un'abitudine"
(P.S.: per la cronaca stanotte hanno sbloccato la casella delle W, ma andiamoci piano a parlare di rinascita: dopotutto hanno vinto con gli Hawks")