Phoenix Suns

I tifosi dei Suns sperano che Amare & co. regalino loro il ritorno ai PO

Obiettivi

Innanzitutto tornare ad essere una delle magnifiche 8 della Western Conference, stabilmente. Due anni fa la strada della ricostruzione sembrava ben intrapresa, poi è arrivata la stagione scorsa e alcune certezze sono crollate. Ora, con un parco giocatori tra i più giovani della lega e una società  forte alle spalle, il futuro sembra sorridere ai Soli, e ai loro tifosi. Vedremo?

Conference : Western
Division : Pacific

Arrivi: Steve Nash (Dallas Mavericks FA), Quentin Richardson(Los Angeles Clippers FA), Steven Hunter (Cleveland Cavs FA).
Partenze: Antonio McDyess (Detroit Pistons FA).
Draft: Jackson Vroman

Probabile Quintetto Base
Playmaker: Steve Nash
Shooting Guard: Joe Johnson (Quentin Richardson)
Small Forward: Shawn Marion
Power Foward: Amare Stoudemire
Center: Steven Hunter

Roster

NR  PLAYER             POS HT   WT  DOB      COLLEGE                       YRS
10  Leandro Barbosa    G   6-3  176 11/28/82 Brazil                        1 
11  Zarko Cabarkapa    F-C 6-11 235 5/21/81  Serbia-Montenegro             1 
    Keon Clark (FA)    C-F 6-11 221 4/16/75  Nevada-Las Vegas '98          6 
12  Howard Eisley      G   6-2  180 12/04/72 Boston College '94            10 
    Donnell Harvey(FA) F   6-8  220 8/26/80  Florida '03                   4 
45  Steven Hunter      C-F 7-0  240 10/31/81 DePaul '03                    3 
23  Casey Jacobsen     G-F 6-6  215 3/19/81  Stanford '03                  2 
2   Joe Johnson        G-F 6-7  235 6/29/81  Arkansas '01                  3 
30  Maciej Lampe       F   6-11 240 2/05/85  Poland                        1 
31  Shawn Marion       F   6-7  215 5/07/78  UNLV '00                      5 
13  Steve Nash         G   6-3  195 2/07/74  Santa Clara '96               8 
3   Quentin Richardson G   6-5  238 4/13/80  DePaul '02                    4 
32  Amare Stoudemire   F   6-10 245 11/16/82 Cypress Creek(Orlando,FL) '00 2 
    Yuta Tabuse        G   5-9  165 10/05/80 BYU-Hawaii '02                R 
43  Jake Voskuhl       C   6-11 245 11/01/77 Connecticut '00               4 
4   Jackson Vroman     F-C 6-10 220 1/06/81  Iowa State                    R

Staff tecnico
HEAD COACH: Mike D'Antoni (College – Marshall '73)
ASSISTANT COACHES: Marc Iavaroni (College – Virginia '78)
Todd Quinter
Phil Weber (College – North Carolina State '84)
Alvin Gentry (College – Appalachian State '77)
STRENGTH-AND-CONDITIONING COACH: Erik Phillips (College – Colorado State '98)
ATHLETIC TRAINER: Aaron Nelson (College – Iowa State '92)
ASSISTANT TRAINER: Mike Elliott

Commento

Reduci da una stagione a dir poco tumultuosa e con mosse di mercato del tipo ‘meglio la gallina domani che l’uovo oggi’ (marbury lasciato andare a NY in cambio di nulla solo per liberarsi del contrattone di hardaway è l’esempio migliore) i Phoenix Suns si presentavano all’inizio del mercato come grandi protagonisti, forti anche di una nuova società  alle spalle. La famiglia Colangelo infatti, al ponte di comando della squadra dell’Arizona da decenni, non stava attraversando un buon momento dal punto di vista finanziario e ha così deciso di cedere la maggioranza delle quote societarie a Robert Sarver, noto imprenditore della zona pieno di entusiasmo e’dollari: 400 milioni è la somma che Sarver pagherà  nei prossimi anni per subentrare ai Colangelo (la più alta mai pagata per una squadra professionistica).

Il primo obiettivo dei Suns (sfumato l’affare McGrady e lasciato perdere Bryant) era un play di esperienza che potesse dare ordine alla enorme quantità  di talento giovane del team, giocare un basket veloce come tanto piace a D’antoni ed entrare nel cuore della gente, che aveva un po’ abbandonato la squadra. Un solo giocatore fondeva insieme queste 3 caratteristiche: Steve Nash. Detto fatto: Sarver, Colangelo, Kerr e Amare Stoudamire (sempre più icona di questi nuovi Suns) sono volati a Dallas e hanno convinto il talentuoso giocatore dei Mavericks a tornare nella squadra che lo aveva scelto nel 1996. Come? Beh, nel modo più semplice:65 milioni di presidenti in 5 anni! Offerta forse un po’ troppo generosa per un giocatore di 30 anni (se anche Cuban tentennava un motivo ci sarà ’), ma d’altra parte Nash non ha mai fatto del fisico la sua arma principale (il ‘fosforo’ e la mano non invecchiano così rapidamente, chiedere di John Stockton e Jeff Hornacek per ulteriori informazioni).

Altro pezzo mancante era un centro in grado di proteggere le spalle di Stoudemire e aiutarlo nel lavoro sotto le plance. Divac’ Accasato ai Lakers e comunque non in grado di fornire tanti minuti di qualità . Dampier’ Valeva tutti i soldi che chiedeva (oltre 10 a stagione) e il sacrificio di qualche giocatore (leggi Marion) in una sign’ con Golden State’ Swift’ Troppo alta la richiesta in base a quel che il giocatore aveva fatto vedere fin’ora (e poi è un centro’). Così i Suns hanno deciso di rischiare e puntare le loro fiches su Quentin Richardson dei Clippers (‘se non trovi il giocatore nel ruolo che ti serve, prendi il meglio che c’è’ recita una delle regole non scritte della NBA) con un’offerta di 48 milioni in 6 anni. I Clips potevano pareggiarla ma hanno rinunciato così ora i Suns hanno un reparto di guardie/ali tra i più forti e affascinanti della lega.

A questo punto c’era solo da risolvere l’enigma centro e così da Cleveland è arrivato Steven Hunter, giovane settepiedi in grado di stoppare, prendere rimbalzi e, perché no, mettere qualche punticino. Finita qui? No, perché i Suns hanno anche deciso di ingaggiare un giapponese, Yuta Tabuse, che ha ben impressionato nei recenti workout.

Lasciamo per ultimo il draft: i Suns avevano ‘conquistato’ la pallina numero 7 ma hanno deciso di spedirla ai Chicago Bulls in cambio della loro prima scelta futura e il pick 31, con il quale è arrivato Jackson Vroman, un A/C che fin’ora ha dimostrato di avere qualità , grinta e voglia di lavorare sodo per migliorarsi. Ottime le sue prestazioni nella summer league di Utah, come confortanti sono stati i progressi fatti da Barbosa (che avrà  tanto da imparare da Nash, anche se forse vedrà  il suo minutaggio calare), Jacobsen, Cabarkapa e i miglioramenti di Maciej Lampe. Il 2.10 polacco ha ancora delle lacune (nel gioco spalle a canestro per esempio, dove è un po’ soft) ma a uno con quel fisico e quella mano un po’ di tempo lo si può concedere, specialmente a 19 anni!

Ora sta a Mike D’Antoni, alla stagione forse decisiva per la sua carriera da allenatore NBA (adesso non ci sono più scuse), mettere sul campo nel modo migliore un team che sembra fatto su misura per il suo gioco fatto di difesa e contropiede. E con Nash, Stoudemire, Marion, Joe Johnson, Q-Rich il divertimento è assicurato con giochi spesso e volentieri al livello del ferro. Niente di meglio per riconquistare l’affetto di una città  ‘abituata bene’ e che si sentiva un po’ tradita.

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