Carlos Delgado, stagione da MVP
Molto spesso, nel baseball come in tutti gli altri sport,si dice che le statistiche contino relativamente, che siano solamente un elemento utile per analizzare il comportamento di un team piuttosto che di un singolo giocatore.
Prescindendo dal dare giudizi su questa “scuola di pensiero”,non si può non ammettere che scorrendo le statistiche individuali e di squadra dei Toronto Blue Jays la loro potenza in battuta lasci senza parole.
Infatti la squadra dell'Ontario figura ai vertici di tutte le categorie offensive, e per gli amanti della precisione, 2a per media battuta,3a per HR realizzati, 1a per RBI punti segnati e doppi, 2a per percentuale slugging.
Forse questa serie di dati potrebbe apparire irrilevante,frutto di casualità .
Invece i successi che i Blue Jays stanno ottenendo in questo primo scorcio di stagione sono il risultato di una filosofia di gioco ben precisa: l'aggressività e la determinazione in battuta.
Se a questo aggiungiamo le naturali caratteristiche del line-up dei Jays,ricco di ottimi sluggers,il gioco è fatto: terza posizione nella AL East ad una sola partita di distanza da Yankees e Red Sox.
L'assoluto ed indiscusso leader del line-up è il prima base Carlos Delgado, battitore di strepitosa potenza ma che non sempre aveva entusiasmato per continuità . Invece questa stagione per il quasi 31enne di Aguadilla, Porto Rico, si sta rivelando la migliore della sua carriera,trascorsa interamente nella squadra canadese.
E di questo sembra essere pienamente convinto anche il diretto interessato: “Penso di non aver mai battuto così bene,non ho problemi nel giudicare un lancio e riesco sempre ad ottenere un contatto di qualità .Sento che il mio timing sulla palla è perfetto”.
E quando gli si chiede se c'è un motivo particolare per spiegare questa continuità di prestazioni ad altissimo livello,risponde: “Probabilmente è merito del mio approccio positivo,e del fatto che sto riuscendo ad eseguire alla perfezione il mio piano di gioco;se ci riesco,ottengo degli ottimi risultati”.
E si direbbe che il suo piano di gioco stia funzionando alla perfezione:.318 di media battutta ma soprattutto 21 HR e 74 RBI,numeri (ancora loro…) con i quali domina le intere Majors.
All-Star Game assicurato e seria candidatura ad MVP,soprattutto se dovesse arrivare la Triple Crown,ovvero il riconoscimento per il battitore che a fine stagione guida le classifiche di HR,RBI e media battuta.
Ma come tutti i grandi condottieri che si rispettino il nostro Carlos si avvale della collaborazione di un “fedele scudiero”,l'esterno centro Vernon Wells. Metafore cavalleresche a parte il 24enne di Shreveport sta anch'esso disputando il miglior avvio di stagione della sua,più breve,carriera.
Figlio di un-ex wide receiver dei Kansas City Chiefs,Wells sta finalmente ottenendo il giusto spazio in squadra,e sta dimostrando tutto il suo valore,battendo prima del suo gemello Delgado con il quale forma una delle coppie più temibili della lega.
E ritornando al vecchio discorso delle statistiche,chi è il più diretto inseguitotre di Delgado nella classifica degli RBI? Proprio il signor Wells,con 61, che sommati ai 14 HR messi a segno ne fanno un giocatore di assoluto livello.
Con tutto questo strapotere offensivo però il record dei Blue Jays,peraltro ottimo in una division così combattuta, è di 38-30.
E la motivazione di questo risultato non del tutto stordente come le prestazioni offensive potrebbero indurre a pensare sta nell'altalenante garanzia offerta dalla rotation e dal bull-pen.
Infatti la media ERA globale dei lanciatori di Toronto è di 4.99,ma gli 88 HR concessi agli avversari,peggiori in tutta la MLB,sono un dato preoccupante.
A ben vedere il rapporto vittorie/sconfitte dei partenti è tutt'altro che negativo,e addiritura 2 di essi, Roy Halladay e Cory Lidle, hanno già raggiunto le 9 vittorie stagionali.
Ma in questo caso le statistiche vanno lette con attenzione:la media ERA di questi lanciatori è comunque molto alta,e le vittorie sono arrivate più per merito dello straripante attacco che per la solidità sul monte. Lo stesso Lidle,in occasione di una vittoria per 13-8 sui Pittsburgh Pirates,ha candidamente ammesso: “Senza il supporto dell'attacco oggi probabilmente non avrei resistito oltre il quarto inning”.
E in generale sul comportamento della squadra: “La grande mole di punti che i nostri battitori ci sta assicurando facilita sicuramente il compito a noi pitchers,anche se vincere concedendo 5/6/7 punti a partita non può essere l'obiettivo di un partente”.
Anche analizzando i risultati delle partite dei Jays si nota che la squadra non conosce,per così dire,mezze misure: su 68 incontri disputati,34 si sono conclusi con un divario tra le squadre superore ai 3 punti.
E probabilmente questa dicotomia tra prestazioni dell'attacco e della difesa è il prezzo che la squadra del manager Carlos Tosca dovrà pagare fino alla fine della stagione, che comunque potrebbe anche concludersi con la vittoria della division, visto che il consueto duello Yankees-Red Sox non si sta svolgendo ai soliti livelli.
Riusciranno New York e Boston a difendersi dalla Blue Jays Power?