Orlando Magic

Steve Francis è il nuovo leader degli Orlando Magic

Obiettivi:

Difficile individuare un obiettivo per gli Orlando Magic. Di solito una squadra completamente rinnovata (e con il record peggiore della stagione passata) non punta subito ai playoff, piuttosto preferisce verificare, senza fretta, la crescita dei rookies e del proprio gioco di squadra. Ma il popolo di Orlando, in un sondaggio di Nba.com, ha votato la propria squadra come la grande sorpresa del 2005. I giocatori buoni non mancano. E se Grant Hill torna a essere anche solo la metà  di quello che è stato per i Detroit Pistons, allora una stagione da 45 vittorie (che a est può voler dire playoff) non è utopia.

Conference : Eastern Conference
Division : Atlantic Division

Arrivi : Steve Francis (Houston Rockets), Cuttino Mobley (Houston Rockets), Kelvin Cato (Houston Rockets), Tony Battie (Cleveland Cavaliers), Hedo Turkoglu (San Antonio Spurs, FA), Stacey Augmon (New Orleans Hornets, FA), Michael Bradley (Atlanta Hawks, FA), Mario Kasun (FA)
Partenze : Tracy MacGrady Houston Rockets), Tyron Lue Houston Rockets), Reece Gaines (Houston Rockets), Drew Gooden (Cleveland Cavaliers)
Scelte al draft : Dwight Howard, Jameer Nelson

Probabile Quintetto Base:
Playmaker : Steve Francis
Shooting Guard : Cuttino Mobley
Small Forward : Grant Hill (Hedo Turkoglu)
Power Foward : Dwight Howard
Center : Kelvin Cato

Roster

NR  PLAYER               POS HT     WT   DOB      FROM                 YRS
    Stacey Augmon        F-G 6-8    213  8/01/68  Nevada-Las Vegas'91   13
 4  Tony Battie          C-F 6-11   240  2/11/76  Texas Tech '96        7 
10  Keith Bogans         G   6-5    215  5/12/80  Kentucky '03          1
    Michael Bradley      F   6-10   225  4/18/79  Villanova '01         3
13  Kelvin Cato          C   6-11   275  8/26/74  Iowa State '97        7
55  Andrew Declercq      C   6-10   255  2/01/73  Florida '95           9
    Derrick Dial         G   6-4    184  12/20/75 Eastern Michigan'98   4
 3  Steve Francis        G   6-3    200  2/21/77  Maryland '99          5
 8  Pat Garrity          F   6-9    238  8/23/76  Notre Dame '98        6
33  Grant Hill           F   6-8    225  10/05/72 Duke '94              9
12  Dwight Howard        F   6-11   240  12/08/85 Sw Atl. Christian Ac. R   
31  Britton Johnsen (FA) F   6-10   210  7/08/79  Utah '03              1
    Mario Kasun          C   7-1    260  4/05/80  Croatia               R
 5  Cuttino Mobley       G   6-4    215  9/01/75  Rhode Island '98      6
14  Jameer Nelson        G   6-0    190  2/09/82  St.Joseph (PA)        R
45  Sean Rooks (FA)      C   6-10   260  9/09/69  Arizona '92           12
 2  Deshawn Stevenson    G   6-5    210  4/03/81  Washington Union HS   4
15  Hidayet Turkoglu     F   6-10   220  3/19/79  Turkey                4

Staff Tecnico

HEAD COACH : Johnny Davis (College – Dayton '76)
ASSISTANT COACHES : Paul Westhead (College – St.Joseph (PA) '61)
Ron Ekker (College – Winona State '64)
Chris Jent (College – Ohio State '92)
Clifford Ray (College – Oklahoma '71)
Morlon Wiley (College – Long Beach State '88)
STRENGTH-AND-CONDITIONING COACH : Mick Smith (College – Nebraska-Omaha '80)
ATHLETIC TRAINER : Ted Arzonico (College – Central Connecticut State '84)

Commento


“La nostra non sarà  una ricostruzione. Saremo competitivi da subito”. Il popolo di Orlando deve credere a queste parole, così come deve credere a chi le ha pronunciate: the Franchise, Steve Francis, il nuovo leader dei Magic, l'ennesimo chiamato a guidare un rinnovato gruppo di giovani ricco di talento ancora da raffinare.

Strano destino, quello degli Orlando Magic, fra i casi più eclatanti di eterni incompiuti degli ultimi dieci anni, nel corso dei quali sono arrivate una prima scelta assoluta (O'Neal), una seconda scelta (Anfernee Hardaway) e due fuoriclasse (Grant Hill e Tracy MacGrady). Potenzialmente, roba da Dream Team. Ma in pratica, un miscuglio di errori, rabbia e sfortuna. Dopo l'addio di Shaq, gli infortuni e l'amara cessione di Hardaway (per loro una Finale persa nel '94 contro i Rockets di Olajuwon e Drexler) e con Hill infortunato cronico, a salutare la Florida quest'anno è toccato a T-Mac.

Tempo di ricominciare dunque. Di nuovo. E il draft è stata manna dal cielo per i Magic. Una nuova prima scelta assoluta, Dwight Howard, power forward dal talento pulito e dall'atletismo fuori dal comune, etica del gran lavoratore, rimbalzista divino, discreto attaccante ma autore di una Summer League buona e non esaltante come invece ci si aspettava. Ennesimo caso di atleta che salta il college per giocare subito con i professionisti, è vero che di Lebron James ce n'è uno solo ma il buon Dwight, di pressione sulle spalle, ne avrà  subito parecchia per forza di cose, anche se per sua fortuna non sarà  l'unico.

Grandi attese infatti sono riposte in Jameer Nelson, playmaker scelto col numero 20 uscito da St.Joseph, lo stesso college dell'assistant coach Paul Westhead (head coach dei Lakers del 1980, l'anno del primo dei cinque anelli conquistati da Magic Johnson), per molti una classica <> mentre per alcuni è destinato a dieci anni di basket di primissimo livello, perché giocatore solido, concreto e senza fronzoli per la testa.

Il mercato, come detto, è stato ancora una volta teatro di un'illustre partenza, quella di MacGrady. La sua cessione tuttavia potrebbe anche rivelarsi un affare, a patto che i tre arrivati al suo posto non deludano le aspettative e facciano il loro dovere. Steve Francis, come detto, è chiamato a far dimenticare la sua ultima, pessima, stagione con Houston (16 punti a partita, 5 in meno rispetto a due anni fa e un misero 29% dall'arco dei tre punti). Pessima, secondo alcuni addetti ai lavori, perché the Franchise sarebbe incapace di giocare accanto a un centro dominante come Yao.

Se davvero è così allora a Orlando dovrebbe avere vita facile dato che il posto da pivot titolare sarà  conteso fra Tony Battie, mestierante tutto difesa e rimbalzi arrivato da Cleveland, e Kelvin Cato, già  compagno di Francis ai Rockets e alla prima vera occasione di mettersi in mostra dopo esser stato per otto anni uno <> della panchina.

Cuttino Mobley con le sue fucilate da fuori completerà  il backcourt, dove va tenuto d'occhio anche Nelson, specie se riuscirà  a soffiare il posto in quintetto allo stesso Mobley con conseguente spostamento di Francis in guardia, ruolo a lui forse più congeniale.

In ala piccola, aspettando (per l'eternità ?) Grant Hill, un altro giocatore è chiamato a far dimenticare la stagione passata, più precisamente i playoff: Hedo Turkoglu, gran tiratore dalla distanza, nel complesso un buon giocatore che però a San Antonio ha sostanzialmente fallito le attese. Avrà  modo di rifarsi: la concorrenza nel suo ruolo non è poi così agguerrita (Garrity e Augmon).

Come head coach è rimasto Johnny Davis, nonostante abbia ottenuto nella scorsa stagione il peggior record Nba (25%), dopo aver sostituito in corsa un ex coach of the year, Doc Rivers. Toccherà  dunque a lui, 49 anni, trovare il giusto equilibrio e la chimica necessaria per amalgamare i nuovi Magic e farli diventare una squadra, in tutto e per tutto (dalla scorsa stagione sono rimasti appena in 4: Stevenson, Garrity, DeClercq e Bogans). Infine una curiosità : fra gli assistant coach c'è Chris Jent, vecchia conoscenza del campionato italiano (ha giocato a Reggio Emilia, Napoli e Pavia realizzando oltre 2000 punti in serie A)

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