Michel Redd prosegue la sua ascesa nell'NBA
Obiettivi :
I Bucks sono stati una delle belle sorprese della scorsa stagione, dovrebbero trovare la strada per andare ancora ai play off, anche nella nuova configurazione della Eastern Conference, con il gioco rapido, con molti tiri da fuori e una presenza quasi nulla in post-basso, Milwaukee può, si fare una buona regular season, ma difficilmente potrà far molta strada nei play-off, dove il gioco diviene più fisico e diminuiscono le occasioni di giocare in campo aperto. Porter dovrà proseguire nel cementare un gruppo che sembra solido ed equilibrato, senza primedonne che disturbino lo spogliatoio, distante un paio di giocatori di pivot-basso dal divenire reali “contenderes” per il titolo della Eastern Conference.
Conference : Eastern Conference
Division : Central
Arrivi : Zandon Hamilton(FA), Maurice Williams (Utah Jazz FA), Mike James(Detroit Pistons FA), Lonnie Jones(FA), Zaza Pachulia (Charlotte Bobcats)
Jelani McCoy ( Cleveland Cavaliers FA)
Partenze : Damon Jones (Miami Heat FA), Brian Skinner(Philadelphia Sixers FA), Brevin Knight (Charlotte Bobcats FA)
Scelte al draft : nessuna
Probabile quintetto base:
Playmaker : T.J. Ford
Shooting Guard : Michel Redd
Small Forward : Desmond Mason
Power Foward : Joe Smith
Center : Dan Gadzuric
Roster
NR PLAYER POS HT WT DOB FROM YRS 11 T.J. Ford G 6-0 165 3/24/83 Texas '05 1 50 Dan Gadzuric C 6-11 240 2/02/78 UCLA '02 2 12 Marcus Haislip F 6-10 230 12/22/80 Tennessee '03 2 31 Zendon Hamilton C 6-11 240 4/29/75 St. John's '98 4 13 Mike James G 6-2 188 6/23/75 Duquesne '98 3 45 Lonnie Jones C 7-0 228 11/08/79 Ball State '02 R 7 Toni Kukoc F 6-11 235 9/18/68 Croatia 11 24 Desmond Mason F-G 6-5 222 10/11/77 Oklahoma State '00 4 27 Zaza Pachulia F-C 6-11 240 2/10/84 Georgia (Europe) 1 22 Michael Redd G 6-6 215 8/24/79 Ohio State '00 4 15 Daniel Santiago C 7-1 260 6/24/76 St. Vincent 3 8 Joe Smith F 6-10 225 7/26/75 Maryland '95 9 20 Erick Strickland G 6-3 210 11/25/73 Nebraska '96 8 44 Keith Van Horn F 6-10 240 10/23/75 Utah '97 7 25 Maurice Williams G 6-1 185 12/19/82 Alabama 1 Jelani McCoy C 6-10 245 12/06/77 UCLA '99 6
Staff Tecnico
HEAD COACH : Terry Porter (College – Wisconsin-Stevens Point '85)
ASSISTANT COACHES : Mike Schuler (College – Ohio '62)
Bob Ociepka (College – Quincy College '70)
Jerome Kersey (College – Longwood College)
Jim Boylen (College – Maine '87)
STRENGTH-AND-CONDITIONING COACH : Tim Wilson (College – Nebraska '81)
ATHLETIC TRAINER : Andre Daniel (College – Austin Peay)
ASSISTANT TRAINER : John Anderson (College – Arizona State, Oregon)
Commento :
I Bucks dei big-three non esistono più: Cassel, Allen e Robinson hanno fatto le valigie un anno fa lasciando Milwaukee con una squadra pronta per gli ultimi posti nella derelitta Eastern Conference… o almeno così riteneva la maggior parte degli addetti ai lavori.
Invece Milwaukee ha ottenuto il sesto posto nella conference ed ha costretto i futuri campioni NBA dei Detroit Pistons ad una serie combattuta, ben oltre il 4 a 1 finale per i Pistons.
Sono partiti i free agents Damon Jones, andato ad aiutare Shaq a Miami, e Brian Skinner, ritornato a Philadelphia; per coprire il ruolo di playmaker, TJ Ford dovrebbe essere il titolare ma il recupero dall’infortunio alla spina dorsale è lungo e complesso, sono stati “firmati” Mike James e Maurice Williams, riserva di Arroyo a Utah, capace di andare sovente in doppia cifra negli ultimi 3 mesi a Utah, quando con Arroyo infortunato ha avuto molti più minuti a disposizione.
Kukoc ha rifirmato per un’altra stagione con i Bucks; la permanenza di Toni, alla 11 stagione NBA, a Milwaukee garantisce la presenza di un giocatore capace di giocare 4/5 posizioni differenti, soprattutto nella metà campo offensiva, di segnare da tre punti, di servire assist, di portare in post basso il proprio marcatore per sfruttare la sua altezza e la sua rapidità .
A 36 anni Toni Kuckoc rimane uno dei giocatori più versatili e efficaci della lega, non più per 35, 40 minuti a gara, ma per 20 minuti entrando dalla panchina può davvero confermarsi come una delle pedine più importanti a disposizione di coach Porter.
A dare un po’ di fisicità e di centimetri sotto canestro sono arrivati Hamilton, Mc Coy e Pachulia a completare il settore dei lunghi con Joe Smith, Santiago, Van Horn, Gadzuric e Hislip; certamente non una front line particolarmente efficace offensivamente, solo Joe Smith e Van Horn hanno segnato più di 10 punti a partita.
Van Horn prosegue il suo personalissimo tour delle franchigie NBA, forse qui nel tranquillo mid-west, in uno dei mercati televisivi più piccoli della lega, in una squadra sottoposta a pressioni certamente minori che New York e Philadelphia, potrebbe aver finalmente trovato la sua collocazione ideale.
Dividendosi i minuti in ala con [Mason e Kuckoc, giocando per circa 30 minuti a partita, Van Horn è stato per 8 volte il miglior marcatore e per 7 volte il miglior rimbalzista della sua squadra, nel sistema di gioco di Porter basato sulla velocità e sul tiro da fuori, le atipicità di Van Horn potrebbero trovare la loro collocazione ideale, peccato per la difesa sempre sospetta.
Michel Redd è passato in 4 stagioni dalla scelta n°43 all’All Star Game di Los Angeles, essendo il decimo marcatore NBA con 21.7 punti per gara, questa dovrà essere per lui la stagione della definitiva affermazione, uomo tranquillo, molto credente, Redd non si è montato la testa e certamente affronterà con il piglio giusto la prossima stagione. TJ Ford deve recuperare da un grave infortunio alla schiena che ha bloccato la sua ascesa tra i migliori playmaker della lega, la sua velocità e il suo pensare prima all’assist poi al tiro ben si sposano con la filosofia di Porter.
Desmond Mason, uno dei veri artisti della schiacciata dell’NBA moderna è ormai sul punto di esplodere e di diventare uno dei giocatori simbolo della franchigia del Wisconsin.
Al primo anno come allenatore NBA Porter ha confermato le sue doti di leadership e di capacità di decidere sotto pressione che lo hanno accompagnato per tutta la sua carriera di giocatore di alto livello NBA, i giocatori dei Bucks lo stimano e lo seguono, inoltre la dirigenza ha assemblato una squadra con giocatori molto adatti al tipo di gioco voluto da Porter in modo da dare un’identità comune sia dentro che fuori dal campo alla franchigia.