Pedro Martinez ritrova la vittoria dopo 4 sconfitte consecutive
In una serie al meglio delle cinque partite l'importanza di ogni singolo incontro diventa, rispetto ad una serie al meglio delle sette, ancor più elevata.
Soprattutto per una squadra che perde, malamente, Gara-1 davanti al proprio pubblico senza dare mai l'impressione di essere entrata nella serie.
La formazione in questione è quella degli Anaheim Angels, battuti nel primo incontro di Division Series dai Boston Red Sox e dal loro caldissimo line-up.
Per la seconda partita, ancora sul diamante dei californiani, il manager Mike Scioscia presenta sul monte il suo uomo migliore di stagione regolare, il pitcher destro da 18 vittorie nel 2004 Bartolo Colon.
A sfidarlo per i Red Sox c'è quello che fino all'anno scorso ed all'arrivo di Curt Schilling era l'asso di Boston, Pedro Martinez, per la prima volta “liberato” dal ruolo di spot starter nei playoff.
Se in Gara-1 era bastato il primo inning ai Sox per sbloccare lo scoreboard, in Gara-2 i tifosi del Massachussets devono attendere solo una ripresa in più per vedere i propri beniamini andare a punto.
Ed è il più facile dei punti perché arriva con una base-ball concessa a Manny Ramirez da parte di Colon con le basi piene: passeggiata dalla terza di Bill Mueller ed 1-0 Red Sox.
Gli Angels però non si scoraggiano e riescono a reagire subito nella parte bassa del secondo inning, frenando immediatamente l'emorragia che la notte precedente aveva permesso agli avversari di ottenere un vantaggio mai più colmato.
A portare a casa il punto dell'1-1 ci pensa il terza base Dallas McPherson, schierato da Scioscia al posto di Chone Figgins, autore di una pessima partita in fase difensiva in Gara-1 e dirottato in seconda.
E l'impatto psicologico che ha questa segnatura sugli Angels si fa sentire soprattutto sull'uomo di maggior talento del line-up di Anaheim, quel Vladimir Guerrero che tanto aveva sofferto l'esordio in post-season.
Con due uomini in posizione punto nel quinto inning l'ex Montreal Expos tocca finalmente Pedro Martinez e mette a segno un preziosisissimo singolo che spinge a casa i punti del 3-1 Anaheim, primo vantaggio Angels nella serie.
Il pubblico si scalda e Guerrero si sblocca finalmente da una situazione di slump che non rispecchiava il suo strepitoso momento di forma.
Boston però quest'anno è una formazione attrezzata per vincere il titolo e non solo tecnicamente, ed una reazione è prevedibile.
E quella che era una speranza per i tifosi dei Sox ed una preoccupazione per quelli degli Angels diventa realtà nel sesto inning: con Kevin Millar in base e 2 out sul tabellone si presenta al piatto il catcher switch-hitter Jason Varitek.
Colon se lo gioca con aggressività come suo solito ma stavolta viene punito: swing potente e pallina sugli spalti per il pareggio, 3-3.
Doccia fredda per Bartolo e per tutti i presenti all'Angel Stadium di fede Angels, perché sino a quel momento sembrava che l'attacco di Boston fosse in giornata opaca.
Mai sottovalutare però gli uomini di Terry Fancona, che proprio nel momento di maggiore difficoltà con Pedro Martinez vicino alla quinta sconfitta consecutiva (un quid unicum nella sua carriera), reagisce da grande squadra.
E non si accontenta del pareggio, ma tenta (e vi riesce) nel controsorpasso e poi nell'allungo.
Nel settimo inning infatti Manny Ramirez gioca una sorta di personale small ball, accontentasi della volata di sacrificio per portare a casa Johnny Damon senza cercare esasperatamente l'HR (al contario di Guerrero sempre troppo impaziente al piatto).
Con il punteggio sul 4-3 Red Sox Pedro scende dal monte e Francona si affida al suo bullpen: un out ed uno strkeout a testa per Mike Timlin e Mike Myers e scena lasciata al closer Keith Foulke, per la prima volta chiamato in causa nella serie.
La situazione di salvezza con la quale l'ex A's sale sul monte nell'ottavo rimane tale solo statisticamente, perché nella parte alta del nono ci pensa ancora una volta l'attacco a levare da ogni possibile imbarazzo il pitching staff di Boston.
Contro un impreciso Brendan Donnelly, subentrato a Francisco Rodriguez per lanciare l'ultima ripresa, i Red Sox rendono pressoché minime le speranza di rimonta dei tifosi di Anaheim con il solito big inning.
Prima un singolo di Trot Nixon, altra temibile arma di Francona contro i lanciatori destri, poi un fondamentale doppio di Orlando Cabrera svuotano le basi, permettendo a Boston l'allungo decisivo, 8-3.
Con un punteggio molto simile a Gara-1, anche se ottenuto con minor facilità , i Red Sox si avviano verso il 2-0 nella serie e la possibilità di giocarsi il passaggio del turno davanti ai propri tifosi.
E questa chance non se la lasciano scappare i ragazzi di Francona, che ben supportati da un Foulke da 0 valide e 2 K in 1 inning ed 1/3 chiudono l'incontro senza offrire spiragli di rimonta ai padrni di casa.
Bottino pieno dunque per Boston in questa trasferta in California, con due convincenti vittorie, l'ipoteca sulla serie e le affermazioni sul monte dei due assi Schilling e Martinez, fondamentali in prospettiva Champonship Series.
Ma prima di pensare a Yankees o Twins ci sono ancora questi feriti Angels da affrontare a Fenway Park, ed il fantasma della Rally Monkey potrebbe aleggiare anche nei dintorni del Green Monster…