Lo sguardo corrucciato di Martin mette già in guardia gli avversari: lui e Anthony promettono faville
Tra le coppie più intriganti che sarà possibile ammirare nella prossima stagione Nba vi è sicuramente quella dei Denver Nuggets composta da
Carmelo Anthony e Kenyon Martin.
Si tratta di una accoppiata molto giovane, di talento e potrebbe costituire sicuramente una buona base per un futuro molto radioso per il team del Colorado.
Carmelo, dopo una stagione vissuta da autentico protagonista trascinando i Nuggets ai playoff, dopo tante annate anonime, e salendo alla ribalta come una delle small forward più forti della Lega, ha vissuto un'estate un po' sottotono che gli è servita per maturare e, probabilmente, per capire che talvolta è meglio contare fino a dieci prima di aprire la bocca e parlare a sproposito.
Melo, infatti, è stato protagonista della deludente spedizione olimpica senza lasciare il segno, trovando poco spazio per mettere in mostra il suo talento innegabile, complice qualche frase al veleno nei confronti di coach Brown che lo ha impiegato con il contagocce nelle gare olimpiche.
Egli, inoltre, è stato punzecchiato da qualche critica poiché ha mostrato un atteggiamento presuntuoso e alquanto irritante durante il suo permanere in panchina ridendo e scherzando con i compagni quando risa e burle proprio non erano adeguate alla situazione.
La stagione che si viene a delineare diventa molto importante per Anthony perché dovrà dimostrare di aver imparato la lezione dal punto di vista umano e dovrà mostrare a tutti che la sua convocazione per il team USA non era immeritata ma anzi"
Anthony ha tutte le credenziali per riuscire in questa impresa perché è un giocatore straordinario dotato di un talento offensivo notevolissimo, capace di segnare in tutti i modi possibili: dalla media – lunga distanza con un tiro dal perimetro e un arresto e tiro collaudato e efficace, partendo in palleggio e attaccando il canestro poiché dotato di un buon ball handling coadiuvato da mezzi atletici invidiabili che gli permettono di concludere con schiacciate imperiosi le sue penetrazioni in area pitturata, mettendo schiena a canestro giocando in post basso poiché dotato sia di un fisico coriaceo capace di reggere l'urto con tutti i pari ruolo che di movimenti enciclopedici con i quali lascia sul posto i suoi diretti avversari.
L'ex Syracuse University è inoltre uno dei giocatori che subisce più falli nella Lega e ciò gli permette di incrementare ulteriormente il proprio status di attaccante formidabile. A ciò va aggiunto una buona predisposizione a catturare i rimbalzi, ciò gli permette di aiutare la squadra nel lavoro sotto le plance sia in attacco sia in difesa.
I difetti maggiori Anthony li ha denotati nella fase difensiva dove mostra ampie lacune che dovrà per forza di cose iniziare a estinguere se vuole mantenere lo status di stella assoluta della Nba che verrà .
Ad aiutare Melo a mantenere lo status di stella e magari aiutarlo a infilarsi al dito l'anello di campione Nba è arrivato Kenyon Martin, che ha lasciato East Rutherford per il Colorado convinto dagli 83 milioni di dollari messi sul piatto da Vandeweghe e co.
Martin ha lasciato New Jersey dopo quattro anni molto positivi e arriva a Denver con la voglia di confermarsi un all - star e aiutare Denver a compiere ulteriori passi in avanti verso la conquista del titolo.
Nel corso dell'estate sono sorti molti dubbi sulla cifra pagata dai Nuggets per ottenere i servigi dell'ex Cincinnati ritenuta da alcuni addetti ai lavori troppo elevata per un giocatore che ha mostrato buone qualità ma che in questi anni ha messo in vetrina soprattutto atletismo rispetto a fondamentali esemplari.
K-Mart inoltre nel prossimo anno troverà altri due punti interrogativi da sfatare: il primo è l'assenza di Jason Kidd fantastico playmaker che gli ha fornito, durante gli ultimi tre anni, assist al bacio in quantità industriali facendo lievitare le sue statistiche offensive e esaltando le sue qualità di giocatore verticale. Senza le visioni celestiali dell'ex Suns e Mavericks le cifre di Martin saranno le stesse?
Con il trasferimento a Denver inoltre l'ex prima scelta del draft del 2000 dal prossimo anno dovrà battagliare quasi ogni sera contro le migliori power forward della Lega: Garnett, Duncan, Webber, Nowitzki, Randolph, Stoudamire, Brand, Gasol, Odom, Boozer e bisognerà vedere se nonostante il trasferimento di conference riuscirà a disimpegnarsi agevolmente o pagherà dazio.
Martin però è un giocatore con un grandissimo carisma e un autostima smisurata e proverà a smentire con gli interessi chiunque ha dubitato sul suo conto dimostrando di essere un all - star assoluto.
L'ex Nets è dotato di doti atletiche assurde che gli permettono di essere tremendamente efficace a rimorchio e di esaltarsi in un attacco rapido fatto di transizioni veloci.
Nel corso degli ultimi anni ha migliorato anche i suoi fondamentali e riesce a trovare il canestro anche in una manovra offensiva più compassata e ragionata: può infatti partire in palleggio e concludere con un semigancio o andando fino in fondo a canestro, può mettere la schiena a canestro e beffare l'avversario con movimenti sguscianti.
"Gran Kenyon", inoltre, ha affinato un discreto tiro dal perimetro che spesso punisce i difensori che decidono di lasciargli la conclusione dalla media - lunga distanza.
Egli inoltre, grazie ai sopraccitati mezzi fisici strabilianti, riesce a disimpegnarsi egregiamente in difesa riuscendo a marcare alla grande sia le ali piccole sia i lunghi. Martin oltretutto è uno stoppatore livello cinque stelle extralusso sia in uno contro uno sia in aiuto.
Il suo handicap maggiore è che la sua difesa energica e asfissiante lo porta spesso a sovraccaricarsi di falli che lo tengono spesso in panchina per lunghi periodi.
"K-Mart" sicuramente incrementa l'affidabilità difensiva dei Nuggets e ciò non potrà fare altro che paciere a coach Bzdelik che potrà usufruire di un giocatore capace di battagliare con la stella della squadra avversaria e capace anche di innalzare il tasso offensivo del team.
La coppia Anthony - Martin sembra ben assortita e potrebbe portare punti, rimbalzi, spettacolo e vittorie che proietterebbero Denver da eterna delusa a squadra dal presente buono e dal futuro luminoso.
In un organico ricco di giocatori ottimi come quello a disposizione di coach Bzdelik una combo del genere potrebbe risultare davvero difficile da bloccare per gli avversari soprattutto se essi non impediranno a Denver di andare in transizione offensiva dove Martin diventa difficilmente arginabile.