Il mercato dei Grizzlies

L'attacco dei Grizzlies girerà  sempre intorno a Gasol…

Fino a due anni fa erano la barzelletta della lega. Faticavano ad arrivare alle 30 vittorie, i tifosi dovevano pregare non si sa quale santo per arrivare ad una ottima scelta nella sicura lottery di luglio. Ogni progetto di post-season era considerato pura follia.

Ora però le cose sono cambiate. Dopo la straordinaria stagione dello scorso anno i Memphis Grizzlies si stanno preparando alla prossima avventura con il massimo impegno e i risulati di un progetto a lunga scadenza, targato Jerry West, si stanno cominciando a vedere.

Partiamo dalle certezze: l'ottima programmazione dirigenziale di quest'estate e il nuovo stadio che aprirà  i battenti a settembre (il FedExForum).

La dirigenza ha preferito mantenere saldo un gruppo in grado di raggiungere nel 2004, vero e proprio anno consacrazione, le 50W; ha preferito non stravolgere un roster che ha trovato in Hubie Brown un punto di riferimento assoluto, un fulcro indispensabile attorno al quale far ruotare tutti gli ingranaggi di un motore a pieni giri.

West ha deciso infatti di rinnovare il contratto a Shane Battier, guardia-ala di 203 cm e 99 kg, che l'anno passato ha messo a segno una media di 8,5 punti e 3,8 rimbalzi in 79 partite. Sei anni l'estensione decisa dalla dirigenza per Battier. Una scelta che fa capire come il progetto sia quello di confermare gli uomini che hanno garantito i successi dell'anno passato.

Ma gli sforzi economici dei piani alti di Memphis non si sono fermati qui. Acquistato infatti anche il cartellino del free agent Brian Cardinal, ala di 203 cm per 111 kg dei Golden State Warriors, capace di mettere a referto 9,6 punti e 4,2 rimbalzi di media in 76 partite.

Cardinal è davvero il giocatore che mancava ai Grizzlies. Intendiamoci non si tratta di un MDE, né di un grandissimo campione, ma di giocatore onesto, il classico gregario che potrà  risultare utile soprattutto per tenere freschi, nei momenti decisivi, i titolari.

Naturale che ci siano delle incognite. Dubbi ai quali, in questi giorni, la dirigenza dovrà  dare delle risposte: i contratti di Stromile Swift, ala grande dalle indubbie capacità  fisiche e Jake Tsakalidis, centro greco di 25 anni dalle ottime potenzialità  (della serie non è più l'Nba dei nbostri padri).

Il dubbio in questo caso, è di quelli amletici, ma dalle ultime indiscrezioni, pare che il rinnovo per entrambi sia la soluzione più probabile. Considerando soprattutto che Swift e Tsakalidis rappresentano oggi in Nba qualcosa che difficilmente si trova: atletismo puro per quanto riguarda il primo, centimetri da centro e mani discrete per il secondo.

Ma veniamo al capitolo Draft. Anche in questo caso la dirigenza si è mossa alla grande. Considerato il fatto di non avere a disposizione prime scelte, si è preferito concentrare l'attenzione sul secondo giro. West era certo che qualcosa di buono potesse essere tirato fuori.

Ebbene, ancora una volta aveva ragione lui. Almeno considerando quello che gli scout report di mezza america dicono sui ragazzi scelti dai Grizzlies. Di sicuro, visti i numeri di scelta (35-36-49), sono state fatte delle buone chiamate. L'idea base alla quale si è affidata la dirigenza è quella di circondare il quintetto titolare (Williams-Posey-Battier-Gasol-Wright) di gente che possa dare un ricambio adeguato, dal punto di vista tecnico, ma anche da quello delle motivazioni o più volgarmente della “voglia di vincere”.

Mantenere giovane il roster rappresentava poi un altro obiettivo fondamentale. Se poi si riusciva anche ad ottenere qualche talento “non-scoperto” sarebbe stato il massimo. Veniamo dunque le scelte e cerchiamo di capirci qualcosa di più.

Scelta 35: Andre Emmet.
Shooting guard per eccellenza. 196 cm per 104 kg, classe 82, proveniente da Texas Tech. Un ottimo tiratore, che doveva essere scelto già  l'anno scorso ma che poi decise di tornare in Texas. Unico difetto il tiro da tre, scarse le percentuali. Discreto rimbalzista e percentuali dalla media distanza onorevoli. In prospettiva un giocatore che potrà  dare molto.

Scelta 36: Antonio Burks.
Point Guard di 183 per 88 kg. Classe 80. Ha iniziato la sua carriera collegiale a Hiwassee College (Tenn.) dove ha messo a referto 14.2 punti, 4.2 rimbalzi, 3.6 assist e 3.9 rubate di media nella stagione 1999-2000. Arrivato a Memphis ha giocato 80 partite su 90. La scorsa stagione ha condotto Memphis al secondo turno NCAA per la prima volta dal 1995. Si tratta di uno dei giocatori che si è migliorato di più, specialmente nel tiro dal perimetro. Velocità  e atletismo da far paura.

Scelta 49: l'ucraino Sergei Lishouk, Point Forward di 211 cm, 22 anni e un fisico statuario.
In Coppa dei Campioni l'anno scorso ha messo a referto una media di 16.3 punti, 8.3 rimbalzi e 2 stoppate. Nel giro della nazionale dai tempi dell'under 20.

Un modo semplice per capire l'ottimo lavoro di West è quello di vedere come il pubblico ha risposto alla campagna abbonamenti della società . Beh se fino a due anni fa la Piramide sembrava il deserto del Sahara, oggi con il nuovo stadio non ci sarà  posto nemmeno per un spillo: quasi esauriti i 18400 posti disponibili del nuovo complesso e FedEx pronto a diventare una bolgia infernale.

I Grizzlies quindi si presentano ai nastri di partenza come la vera outsider della Western Conference.

Certo essere stati inseriti nella nuova Southwest Division non è un buon viatico per ripetere la stagione passata. Si tratta infatti del ragruppamento più competitivo, con gli Spurs favoriti assoluti per il titolo, i nuovi Rockets di Yao Ming e Tracy McGrady e i sempre pericolosi (ma anche un po' pazzi) Dallas Mavericks di Cuban che, volenti o nolenti, la zona playoff la centrano sempre.

Siamo certi però che il vecchio volpone Hubie non si farà  spaventare da queste inezie… anzi, casomai il contrario.

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