Bickerstaff è sorridente, lo sarà ancora tra qualche mese?
Siete ancora sotto l'ombrellone (fortunati) o avete già "riassaporato" lo smog cittadino? Beh è ormai tempo di valutare come si sono mosse in estate le franchigie NBA. D'altra parte la scuola sta per iniziare ed è tempo di dare dei voti.
Atlanta Hawks B-
Partiamo dal coach, Mike Woodson. Esperienza come head coach zero, ma ha un buon numero di stagioni alle spalle come assistant (soprattutto 3 con Larry Brown), è sicuramente una scommessa.
Per quel che riguarda il draft fa un po' discutere Childress alla luce delle successive mosse di mercato, ma rimane un gran giocatore, non male invece Josh Smith alla 17.
Autentico furto ai danni di Indiana lo scambio Harrington-Jackson, con il quale gli Hawks si sono assicurati un giocatore non dominante ma su cui si può puntare per i prossimi anni"unico problema Antoine Walker. Il talento non si discute, ma è un po' strano lasciar andare l'unico giocatore con una parvenza di playmaking (Terry) per un'ala che ricopre lo spot di Harrington e che non ha mai avuto grandi motivazioni a giocare per squadre perdenti. Se si aggiungono le perdite di Sura e Vaughn, probabilmente la regia dovrà essere affidata (solo ufficialmente, però) al caro vecchio Tiger Tony Delk. L'età media del roster (24.4 anni) la dice molto sugli obiettivi della stagione.
Boston Celtics D-
Bene Doc Rivers (il problema rimane Danny Ainge), male il draft.
Tutto da spiegare lo scambio con i Lakers: persi alla fine 2 giocatori non fenomenali, ma utili, per un giocatore probabilmente inutile fuori dalla triangolo (Fox) e uno che preferisce andare in pensione che giocare per Boston (e la grande tradizione dei Celtics ringrazia). Rifirmato Mark Blount (a cifre forse esose, ma è il mercato), giustamente hanno compensato mettendo sotto contratto il free agent più inutile a disposizione, il buon vecchio Googs. Se Gary decide di mettersi scarpette e canotta biancoverde il giudizio cambia, ma per ora la ri-bocciatura di Ainge è inevitabile.
Charlotte Bobcats N.G.
Dunque cosa devo fare oggi"andare in lavanderia, fare la spesa"ah, sì costruire una franchigia NBA. Prima cosa l'allenatore: Bernie Bickerstaff, discreta carriera, ma ha più possibilità Nader di diventare presidente degli Stati Uniti che lui di vincere l'anello. Sempre simpatico e sorridente in ogni foto, ma è più adatto a un periodo di transizione.
La transizione in questione è tra lo zero assoluto e il diventare una franchigia vincente (diciamo playoffs?) in qualche stagione. Ora ci sono due modi per fare un expansion draft: o faccio la squadra più forte possibile o faccio quella più scarsa. Secondo voi com'è finita? Allora prendo Allan Houston, Antoine Walker, qualche buon rincalzo, come inizio non è male"sbagliato. Prendo dei giocatori giovani (alcuni neanche di belle speranze), così mi assicuro per i prossimi anni molte palline nella lotteria e tanto spazio sotto il salary cap, così invece che accontentarmi (adesso) di ottimi giocatori ma strapagati, ho la possibilità di avere buone scelte e free agent di lusso, unico modo per costruire una franchigia da titolo. L'avete già capito anche voi, per questo piano perfetto c'è un "però" di mezzo, anzi più di uno:
1-nella storia recente molte squadre hanno deciso di demolire la propria squadra per avere questo fantomatico spazio sotto il cap con cui coprire d'oro tutte le più grandi superstar. Risultato: quelli veramente forti (del calibro di T-Mac per intenderci), che vogliono vincere da subito, non si legano a un ambiente perdente e si finisce per strapagare buoni giocatori che però non ti portano alla Terra Promessa (vedi Miami con Eddie Jones).
2-Charlotte faceva fatica a portare spettatori al palazzetto anche quando andavano regolarmente ai playoffs, figurarsi con una squadra che è sì e no da Development League. La NBA ci guarda a queste cose e perdere subito l'interesse della gente potrebbe rivelarsi una pesante zavorra per uno sviluppo futuro.
Se nei prossimi anni i draft daranno molto, si possono vedere i playoffs fra 3-4 stagioni, altrimenti il soggiorno dei Bobcats nel North Carolina può diventare sofferto.
Chicago Bulls B
Draft ottimo, il resto un po' meno. La scommessa Nocioni può rivelarsi interessante, inspiegabile la dipartita del trascinatore dell'ultimo periodo Crawford per giocatori che avranno poco impatto (l'unica sorpresa positiva potrebbe essere Frank Williams). Paxson voleva "flessibilità " sotto il cap per la prossima stagione, ma non so se sarà in grado di impiegare quei soldi meglio che per un talento giovane come Jamal.
Bella mossa cedere Mutombo in cambio di qualcosa di valore cestistico superiore a un cheesburger.
Cleveland Cavs C+
Dal draft è arrivato Luke Jackson, ottimo al college, sembra abbastanza atleta per reggere anche al piano di sopra. La perdita di Boozer si farà sentire, Gooden non dà la stessa sostanza e il Trattore ha limiti noti, mentre Varejao è un buon prospetto ma acerbo. Snow si può inserire bene con McInnis e LBJ. Da non sottovalutare la perdita di Battie, che mette ancora più pressione sull'enigmatico Ilgauskas, e quella di Eric Williams che viene sempre buono per tutto. Può migliorare solo se migliora LeBron.
Dallas Mavericks A-
Era un po' che Mark Cuban stava tranquillo e non c'ha messo molto per rifare il look dei suoi Mavs. Perdere Nash è grave perché era comunque il motore dell'attacco, ma in un'ottica futura probabilmente chiedeva troppo per l'età che ha. Questo fa aumentare le responsabilità su Daniels anche se l'acquisizione di Harris dal draft e di Terry proteggono dall'eventualità che l'ex Auburn si riveli immaturo. L'aver sacrificato Walker può non essere così grave, considerate le alternative; aver perso anche Najera e Fortson invece apre qualche falla sotto canestro dove si chiederà a Nowitzki di giocare spesso da ala grande.
Con precisione svizzera Dampier arriva proprio quando Shaq cambia sponda, in ogni caso rimane un'ottimo acquisto. L'incubo è quello di un nuovo Marc Jackson: gran stagione ai Warriors, contrattone e delusione. La pigrizia degli uomini del sud non fa dormire sonni tranquilli, ma anche noi avremmo firmato uno dei pochi big men della lega. L'unica vera certezza è la scelta di Nelson di abbandonare la bella ma perdente "small ball" per puntare su una squadra più solida. Con Stackhouse e Howard l'affollamento in posizione guardia/ala è notevole, non sarebbe male una trade per avere un lungo in più.
Se Podkolzine cresce di testa (perché di fisico non ne ha bisogno) e diventa la metà di quello che sogna Nelson, può rivelarsi un superdraft.
Denver Nuggets A
Hanno confermato Camby che, guarda caso, all'ultima stagione di contratto è stato produttivo come non mai, speriamo che non ricada nella "sindrome da contrattone" di cui sopra. Il colpo è stato ovviamente prendere K-Mart praticamente per niente, senza dover sacrificare Nenè. L'ex Net difende come il resto dei Nuggets messi assieme e può integrarsi a meraviglia in una squadra che corre molto. Ovviamente è fondamentale tenere i free agent (soprattutto White) non ancora confermati.
Detroit Pistons A-
Sono i campioni in carica, l'ovvia domanda è: "Sono più forti o più deboli dell'anno scorso"? La priorità numero uno (Rasheed) è stata rispettata, mentre per un Okur e un Williamson che partono arrivano Coleman e McDyess. Il turco non si poteva tenere per ragioni economiche, McDyess non ne ha l'atipicità ma come quarto lungo va più che bene. The Big Nasty ha avuto un impatto a volte decisivo, ma se coach Brown ha deciso di riprendersi quel talento di Coleman, una ragione c'è. Se riesce ad adattarsi al ruolo di sesto uomo i Pistons possono essere anche più forti di prima, senza dimenticare l'arrivo di Delfino.
Questione draft: difficile chiamare meglio di Paulding con la 54.
Golden State Warriors D
Quasi più attivi sul versante coaching staff che su quello giocatori. Ci sono sempre molti dubbi sulla possibilità di un allenatore di essere un vincente sia al college che nei pro, per cui evitiamo di celebrare anzitempo la scelta di Montgomery come capo allenatore. Mario Elie assistant coach è interessante, mentre il fumoso ruolo di "assistente speciale" affibbiato a Mitch Richmond assomiglia molto a quello di una mascotte in borghese.
Per il draft, non avendo esigenze di vincere subito, si è andati con un giocatore futuribile: solito discorso, se riesce è un colpo gobbo altrimenti è un buon giocatore potenzialmente non chiamato.
Le cessioni di Van Exel e Dampier hanno dato l'impressione di una smobilitazione in corso. Nello scambio con i Mavs si è cercato solo di limitare i danni per non perdere Dampier per niente, mentre lo scambio Davis-Van Exel rimane misterioso essendo simili i contratti, ma molto diversi i rendimenti dei due. L'unica spiegazione è l'arrivo di Fisher (probabilmente sopravvalutato) che non è un play e offensivamente lascia molti dubbi in un sistema che non abbia la triangolo (e soprattutto Shaq).
Houston Rockets A
Draft praticamente inesistente, ha tenuto banco ovviamente lo scambio che ha fatto atterrare T-Mac alla corte di Van Gundy. Francis e Mobley non sono due che mandi via così, però Juwan Howard, Gaines e Tyronne Lue sono 3 che torneranno utili. Visto che degli ultimi due non si fidavano, per stare sicuri hanno successivamente aperto la caccia al playmaker, prendendo Sura, Wilks e Ward. Magari prenderne uno solo più forte era meglio, ma il mercato dei free agents è scienza difficile. Capitolo Mutombo: sacrificati giocatori in ruoli coperti per sperare di avere un centro che possa intimidire per 15 minuti a partita. Secondo me Dikembe è un po' finito, felice di essere smentito.
La minirivoluzione è frutto di un ragionamento ineccepibile: con questa squadra comunque non si va oltre il secondo turno dei playoffs quindi o si punta a qualcosa in più o niente anello. La difesa di Van Gundy è una sicurezza, mentre il supporting cast sembra numeroso ma di qualità non eccelsa. O alcuni (Jackson, Mo Taylor) salgono di colpi oppure ci vorrà un McGrady versione Superman per portarli in finale.
Indiana Pacers C
Bene il draft: 7 piedi alla 29 non fanno mai schifo, anche se Harrison potrebbe sciogliersi come neve al sole in ogni momento.
Lo scambio Jackson-Harrington è stato più pilotato dai giocatori che dalle società , in ogni caso i Pacers sono quelli che c'hanno perso. Per il resto è stata la solita estate tranquilla dell'Indiana.
Los Angeles Clippers B-
Una volta tanto patron Sterling era disposto ad aprire il portafoglio (per Kobe) e ha lasciato andare Q Richardson. Peccato che fosse più facile avvistare un Bigfoot che Bryant con l'altra maglia di L.A. e il tutto si è concluso come sempre per i Clippers: male. Perso Q per niente sono riusciti a prendere Kittles per (quasi) niente, un salvataggio degno di Buffon, anche se con il cambio qualcosa si è perso.
Hanno deciso di affidare le chiavi della squadra a un high schooler, lasciando andare Dooling e House, un rischio forse eccessivo anche se Livingston può essere un fenomeno.
Los Angeles Lakers B-
La squadra più attiva e meno intellegibile. Si potrebbe scrivere un romanzo sulla loro estate, per cui sintetizziamo la questione. I Lakers si sono dimostrati troppo vecchi per vincere e spazi per migliorare erano legati alla capacità di un gigante di 32 anni di presentarsi in condizioni fisiche decisamente migliori per la stagione prossima. Se ci aggiungete il limite di sopportazione ampiamente superato da Kobe nei confronti dello Zen e del triangolo e la scarsa voglia di Buss di spendere 50 milioni l'anno per 2 giocatori, si iniziano a capire i motivi dello smembramento di questo asylum travestito da squadra NBA. Ricostruzione doveva essere e ricostruzione è stata, ovviamente puntando sulla stella più giovane.
Coach: Rudy T. Coach K sarebbe stato la classica fiaba hollywoodiana, Tomjanovich è un players' coach (leggi Kobe's coach) sulle cui qualità caratteriali non c'è nulla da dire, ma non è una mente da pallacanestro come un Larry Brown. Come direbbe il pagellone di Controcampo: ripiego.
Shaq: probabilmente a ragione, a Los Angeles si ritiene che l'MDE lo sia solo a sprazzi ormai. Chi ha visto i playoffs ha notato che nella serie con Minnesota Shaq s'è presentato al Target Center solo per gara 1, passeggiando nelle altre 2 partite, mentre con Detroit è riuscito a giocare davvero solo quando ha avuto a disposizione almeno 2 giorni di riposo. Probabilmente non è più in grado di trascinare da solo una squadra e lo scambio con Miami era il migliore possibile, tra l'altro non mandandolo a rivali dirette. Occhio a Odom che sembra essere salito di colpi mentalmente e può essere un dominatore totale in difesa. Con Butler la squadra è più giovane, unica pecca il contratto di Grant.
Divac: difende solo con manovre da far invidia agli stunts di Alias, ma dà ancora minuti di gran livello. Ultima nota: lo toglie da Sacramento e dai giochi a due con Peja.
Fisher: Andy Warhol sentenziò che tutti hanno diritto al proprio quarto d'ora di celebrità , the Fish si è accontentato di 4 decimi. Estremamente funzionale in quasi tutti i titoli dei Lakers, non pareva così efficace in un altro sistema e alle sue richieste si è risposto picche. Nell'era del salary cap non sopravvalutare i giocatori è dote preziosa, applicata bene in questo caso.
The Glove: Payton-Kobe-Odom-Malone-Divac con Butler, George e Grant dalla panchina non sembrava male. Aver ceduto Gary significa non avere playmaker degni di nota (vi vengono in mente squadre da corsa con Atkins titolare?) e aver diminuito drasticamente il livello di talento, il tutto per prendere un centro più soft dell'omonimo cornetto.
Draft: Vujanic alla 27 possibile steal of the draft.
Giudizio finale: Kobe-Odom è una buona coppia futuribile, se Malone è in buone condizioni si può pensare ai playoff anche all'ovest. Per il play si scommette molto (forse troppo) su Vujanic mentre c'è sovraffollamento in ala piccola.
Memphis Grizzlies B
Non male aver ottenuto i diritti per Andre Emmett. Cardinal è un buon giocatore anche se si rischia sempre di strapagarlo. Analogo discorso vale per la conferma di Battier.
Miami Heat C-
Si dice che con Shaq gli Heat sono da Finale. La verità è che the Diesel, con Kobe e un certo cast di supporto, le ha prese di brutto da Detroit. Ora Miami è Shaq, Wade, Eddie Jones e praticamente il nulla, speranze di battere Detroit o Indiana? Pochine. Gli Heat si sono giocati una squadra futuribile, cedendo il quasi MVP dell'Est della scorsa stagione, per non vincere quest'anno. C'è chi considera Shaq ancora come il giocatore di 2-3 anni fa, ma non mi sembra più in grado come prima di caricare una squadra sulle sue spalle.
Dooling e Damon Jones danno una mano in play dopo la partenza di Alston e Person è il tiratore che ci vuole con Shaq. Ma, come detto, troppo poco per andare lontano.
Milwaukee Bucks C
Nessuno stravolgimento (che è già male per una squadra che non ha fatto sfracelli l'anno passato), unica cosa il cambio Williams-Jones che è probabilmente una perdita.
Minnesota Timberwolves B
Hanno fatto una cosa già importante: non cambiare. Hanno tenuto Hassell e Hudson, mentre l'aggiunta di Stepp potrebbe passare inosservata. Sono la stessa squadra che prova a rivincere una conference dove tutti, tranne gli Spurs, hanno cambiato molto. Se Cassell è sano potrebbe essere il loro anno, soprattutto se KG riesce a convincere Malone a recapitare la posta anche a Minneapolis.
New Jersey Nets C
Fuori Kittles e Martin, dentro Mercer ed Eric Williams, non proprio la stessa cosa. I Nets dovevano fare una scelta: perdere Jefferson o Martin. Si sono disfatti di quello che si combinava meglio con Kidd e che incideva di più in difesa. Grande giocatore RJ, ma i Nets sembravano più competitivi con K-Mart, in ogni caso scelta sofferta ma necessaria.
New Orleans Hornets B-
Benvenuti nella Western Conference, qui non scherziamo. Trasferirsi ha i suoi lati negativi, soprattutto se non chiedono il tuo parere.
Byron Scott capo e Cleamons assistente sono un buon modo per cominciare l'avventura sull'altra costa. Per il resto niente rivoluzioni, Chris Andersen al posto di Traylor con l'aggiunta di Rogers e J.R.Smith. I problemi sono Mashburn e la sua salute (o la sua voglia) e quello che vuole fare il Barone (in linea generale andarsene senza ringraziare). Diamo il voto ad oggi (con Davis a roster).
New York Knicks B
Isiah Thomas incarna bene lo spirito americano, meglio sbagliare provando a vincere che non provarci affatto. L'acquisizione di Jamal Crawford, vista la merce sacrificata, appare più come un furto che una scommessa, il problema è l'aver preso un giocatore in un ruolo in cui ci sono già Marbury, Houston, Penny e Anderson. Se l'idea è mettere in piedi una trade (magari con Houston e il suo contrattone) per ottenere un lungo di valore bene, altrimenti la squadra rimane molto sbilanciata sul perimetro.
Ultima nota: ma il carrello dei bolliti per Lenny Wilkens quando arriva?
Orlando Magic B+
Questione McGrady: lui se ne voleva andare a tutti i costi, spedirlo sull'altra costa e avere in cambio Francis, Mobley e Cato è quasi il massimo. Giusta punizione per una dirigenza che ha buttato via l'occasione di costruire una grande squadra (anche se con l'aiuto della caviglia di G Hill).
Draft: Jameer Nelson sarà piccolo ma è un talento e non gli si chiederanno grandi cose dietro a Francis, con Howard si è voluto cercare il fenomeno per il futuro (questi Magic di certo non hanno fretta) invece che puntare su Okafor, buono fin da subito, ma limitato. Con la cessione di Gooden di sicuro ci sarà spazio per lui, bisogna vedere se è pronto. Se lo è, i sacrifici spesi per ottenere Battie non si avvertiranno.
Bene l'acquisizione di Turkoglu, meno bene l'entità del suo contratto.
Philadelphia 76ers C
Jim O'Brien ha già dimostrato di essere adatto a una realtà come Phila, bisogna vedere il suo rapporto con Allen I.
Iguodala è una bella pescata, mentre grave è la perdita di Snow per tutto quello che fa: ora l'alternativa in play è tra Ollie e Iverson. Ora la maturità di Allen è ben diversa da quella di inizio carriera, ma non sembra poter giocare regista e, soprattutto, non sembra poter giocare per uno che non si chiami Brown.
Meglio non commentare la trade Coleman-Williamson, anche se nel caso di DC si tratta di un altro amante di Brown (che speriamo abbia con le donne anche solo metà dell'appeal che ha con i suoi giocatori).
Skinner potrebbe essere molto utile, anche se non è andato via gratis.
Phoenix Suns B
Bryant era un sogno che sfociava nell'utopia, Nash e Richardson sono due ottimi giocatori anche se sulla pesantezza dei contratti ci sono delle perplessità . Con la stagione di Joe Johnson non si sentiva la necessità di Q Rich mentre avrebbe fatto più comodo un centro (Dampier dice niente?). Nota di colore un giapponese di 1.75: operazione di marketing stile Nakata?
Portland Trail Blazers B-
Partiamo dal draft: gran colpo Telfair, anche se con Stoudamire e Van Exel c'è del fitto in playmaking. Il pacco regalo del CSKA (Monya e Khryapa) non è male, anche se probabilmente non contribuirà da subito. Su Ha, più del fascino dell'oriente, influiscono i 7'3'', sempre un bell'andare con la 46.
Altri movimenti: se Van Exel è sano è una buona acquisizione, la cosa più importante è stata la conferma di Miles. Una squadra ancora in fase di transizione.
Sacramento Kings C-
Buone cose dal draft (soprattutto Martin), meno dal resto. Ostertag al posto di Divac (non proprio lo stesso per l'attacco di Adelman), persi Wallace e il tiro di Peeler, Stojakovic che vuole essere ceduto dopo la perdita dello zio Vlade: bel quadretto, eh? Se per il titolo non c'è stato niente da fare negli ultimi anni, figurarsi adesso. Ci vorrebbe un Webber eroico"detto tutto.
San Antonio Spurs A-
Draft: volevano un backup per Parker che avesse dell'esperienza, Udrih ce l'ha, bisogna vedere se ha anche le capacità per giocare a questo livello. Sato alla 52 potrebbe essere un furto memorabile, anche se gli Spurs non sembrano la squadra adatta per farlo giocare subito.
Per il resto hanno fatto partire 3 giocatori poco utilizzati e Turkoglu. Il turco tornava comodo, ma a quelle cifre meglio tenersi i soldi per rifirmare Manu e gli altri free-agent e in più è arrivato Brent Barry. Difficile fare meglio, unico rischio la riserva di Parker.
Seattle Sonics C+
Disperato bisogno di un lungo, buona riserva di pazienza: risultato Robert Swift. Probabilmente azzeccata la trade Booth-Fortson, mentre la cessione di Barry si sentirà molto.
Toronto Raptors B-
Sam Mitchell allenatore: esperienza di coach zero, esperienza di NBA tanta. Vederlo lontano dal Minnesota fa un po' effetto, il tempo dirà se la scommessa è giusta.
Versante giocatori: rifirmato Mo Peterson, gli hanno aggiunto Alston e Loren Woods. Con la 8 si poteva prendere meglio di Araujo.
Utah Jazz D
Niente da dire su Kris Humphries e Kirk Snyder, sono attese spiegazioni sul perché del regalo di Podkolzine ai Mavs. Si sentirà l'assenza di Ostertag, più che altro per la mancanza di alternative, mentre è importante che sia rimasto Arrojo.
Ora viene il bello, direte voi, impersonificato da Boozer e Okur. Dunque 6 anni per 118 milioni totali per due giocatori dal ruolo simile che in una squadra da titolo possono essere rispettivamente il terzo violino e un panchinaro dal minutaggio altalenante (6 minuti in gara 1, 8 in gara 3, 0 in gara 4 e 8 in gara 5 delle Finali)… Boozer dà molta sostanza, ma il suo talento offensivo appartiene a altre galassie rispetto a quello delle migliori ali grandi (KG, Wallace, Duncan, Webber"), mentre Okur rimane un lungo che si fa apprezzare quando si inizia ad andare a 6 metri da canestro"Con il salary cap la differenza la fa "quanto dai a chi lo dai". A questi due Utah ha fatto regalo di Natale, Pasqua e compleanno, legandosi le mani con dei contratti faraonici per non essere mai nemmeno lontanamente una pretendente per il titolo. Adesso chi dovrebbe trascinare i Jazz ai playoffs, Kirilenko, Arrojo? Troppo poco. E quando AK-47 uscirà dal contratto da rookie, come lo si rifirma? Troppi soldi sprecati per non avere una superstar (una di quelle vere, guardare le altre dell'Ovest, prego).
Washington Wizards B+
Tutti hanno bisogno di un centro e un 7'3'' alla 32 vale sempre un tentativo. Stackhouse è stato ceduto per Jamison, che fa sempre comodo a una squadra che l'anno scorso ha sfiorato l'inutilità . Etan Thomas ha scroccato un contrattone, forse esagerato per uno che comunque sposta gli equilibri all'est. Squadra giovane, con margini di miglioramento ma ostaggio delle lune di Arenas.