Quante emozioni sotto un canestro…
Storia e italiano erano le mie materie preferite alle superiori.
Amore per il linguaggio mai realmente approfondito. Amore per il passato, per ciò che è stato, perchè il presente non esiste se non come somma di ciò che il tempo ha accompagnato a noi. Solo il passato determina il presente… ora direte: ma non è un sito di sport questo?
Infatti.
Perchè quando anche nel nostro continente si comincierà a pensare che lo sport ha scritto pagine fondamentali della storia ( non solo sportiva ma in senso assoluto) del nostro tempo alla pari di politica, impegno sociale e chi più ne ha più ne metta, accadrà prepotentemente che un mondo si aprirà di fronte ai nostri occhi.
Forse alcune volte anche voi avete sentito frasi di questo genere in TV… “quando lo sport diventa vita – oppure – quando lo sport diventa storia”. Errore.
Lo sport non diventa nè storia nè vita.
Lo sport rappresenta la vita.
E lo sport è storia.
Sempre, in maniera incondizionata.
Tutti ci identifichiamo in grandi campioni, tutti seguiamo con passione le loro vicende e spesso proviamo le loro stesse emozioni. Tutti ci lasciamo condizionare in qualche modo dai messaggi, diretti o indiretti che siano, lanciati dagli eroi che il mondo dello sport ci permette di conoscere. E se tutti sono legati ad uno o più sport, significa che il potere dello sport è devastante. Ed un potere del genere non può non essere storia.
Il nostro tempo ha portato con sè una serie di possibilità non indifferenti per gli amanti del basket. Molti di noi hanno potuto ammirare il più grande giocatore di tutti i tempi. Michael Jordan. Qualcuno ha ammirato anche altri due che arrivavano con lo stesso treno del suddetto. Magic e Larry. Non è una fortuna da sottovalutare.
Gli amanti del calcio non hanno visto giocare Pelè. Il destino di quello sport ha personoficato in un'altra epoca il suo più grande interprete.
Per il Basket è appena accaduto invece. E noi abbiamo potuto assistere. Noi potremo dire che li abbiamo visti giocare. Eravamo con loro e nello stesso momento provavamo le stesse loro sensazioni.
Quello che però non sempre è chiaro nella nostra percezione è che il passato, è quello che noi stiamo vivendo e vedendo nel nostro presente.
Si perchè come dice il grande Luciano DeCrescenzo, 'il presente non esiste perchè nel momento in cui noi lo viviamo è già passato'. Parliamo allora di questo.
Parliamo del nostro presente già passato. Di quello che diverrà ciò che abbiamo appena terminato di vivere.
Anno 2003-2004.
Vi ricordate cosa accadde in quell'anno?
Innanzitutto le Olimpiadi di Atene, il ritorno nella terra dove nacque tutto: sport, cultura, ragione, emozioni.
Furono grandissime olimpiadi. Vediamo un pò. Ricordo un italia che prese 32 medaglie con 10 oro 11 argento e 11 bronzo. Emozionante.
Per chi adora il basket poi è stata memorabile. Si approdò alla finale rompendo tutti i pronostici. Perdemmo contro l'Argentina di Ginobili che prese una rivincita dai mondiali persi due anni prima ad opera della serbia. Scola lungo più forte del torneo a dimostrare come non serve saltare 1 metro per essere devastante.
Basile con i suoi tiri. Il Pozz con la sua inventiva. Incredibile vedere un'italia così forte e quei giocatori avere finalmente un palcoscenico così grande. Vissi ogni partita a rischio di infarto. Memorabile. Peccato solo alcuni di quei ragazzi avessero superato i 20 da parecchie stagioni. Avrebbero di certo avuto una chance dove il basket è realmente considerato, oltre il grande oceano. Quella divenne Storia.
Ma poi tutto. La rinascita dell'italia dei tuffi, Il signore degli anelli che a 35 anni e qualche acciacco di troppo dimostrò di essere comunque e sempre il più forte. E poi la scherma. Ricordo che mi vidi tante di quelle gare da non poter più accendere un televisore per oltre una settimana.
Mi emoziono ancora pensando a quelle olimpiadi. Veramente le più belle che io abbia visto. Solo una pecca. Purtroppo furono anche le olimpiadi con il maggior numero di atleti squalificati per doping. Oltre 20. Fortunatamente anche questo segnale attivò una sensibile inversione di tendenza.
E poi da appassionato di basket americano mi ricordo che fù l'anno dei Pistons. Ricordo che la stagione cominciò con la cavalcata dei Lakers delle meraviglie. Non mi viene in mente una squadra con così tante stelle. Partirono come vincitori annunciati e con quei quattro in campo non poteva essere differentemente. Allora vediamo…
Shaquille O'neal, Kobe Bryant, Gary Payton, Karl Malone. Magici. Non credo si rivedrà facilmente qualcosa del genere.
Dall'altra parte c'era Larry Brown con i Piston dei due Wallace, di Prince, di Billups e di Hamilton. Fu' uno scontro impari ma a differenza di ciò che diceva l'intero pianeta portò in trionfo proprio i Pistons. Incredibile!
Non avevano talento come i Lakers ma erano una squadra perfetta. Funzionarono come un orologio svizzero. Mi divertì moltissimo vedendo le finali che riportarono l'est sul tetto del mondo. Quell'anno segnò realmente l'inizio di una nuova era.
Al termine della stagione mi ricordo si svolse la campagna acquisti più devastante nella storia del campionato americano. Di tutto accadde.
Squadre che sventrarono il loro roster per avere in cambio un solo giocatore. Mi ricordo che la stagione seguente iniziò incerta come mai accadde prima. Le squadre divennero solamente dei punti interrogativi. Interrogativi più o meno grandi a seconda dei giocatori arrivati. Fù l'ultimo anno con le quattro conference.
Da allora divennero sei come noi oggi le conosciamo. Sì. Una svolta epocale. LA NBA cambiò moltissimo poi. Il concetto di squadra mutò. Si cominciò veramente a prestare maggiore attenzione per i fondamentali. Si volle iniziare a reinsegnare il gioco. Questo soprattutto a causa della batosta portata a casa dalle olimpiadi.
La selezione di basket statunitense che affrontò le olimpiadi ve la ricordate? Arrivò terza con buona pace dei tifosi a stelle e strisce. Fù imbarazzante per loro. La seconda sconfitta in un torneo importante. Ormai I campioni NBA non risultarono più i campioni del mondo come simpaticamente e modestamente si sono sempre autodefiniti i vincitori dell'anello. Il Basket da allora divenne veramente uno sport planetario.
Ho nostalgia di quello che accadde.
Sarebbero moltissime le cose da dire e da ricordare. Un anno dove per una volta ogni pronostico cadde miseramente. In cui non vinse per forza solo il più talentuoso. Vinse chi credette maggiormente e chi lo volle maggiormente.
E poi ricordate come andò l'anno seguente vero?! Ci entusiasmammo troppo nella sucessiva finale. Aspettate, chi la giocò? Ok, non mi viene in mente ora però sono sicuro sappiate di cosa parlo.
Sono certo che un giorno parleremo del nostro anno come io ho appena terminato di fare (confido molto meglio).
E forse lo faremo anche del 2004-2005 e a seguire del 2006-2007 se saranno altrettanto memorabili. Ma lo faremo, sempre dopo. Per tener vivo il ricordo di quello che lo sport ha fatto. Perchè è il passato, a dare vita al presente. E solo il passato, non il presente determina ciò che il futuro ci darà la possibilità di gustare e ciò che il futuro ci darà la possibilità di ricordare.
Buon anno passato dunque ragazzi.
Alla prossima. Forse…