Kidd sarà il prossimo grande colpo di mercato?
Conclusa dopo un mesetto comodi di rumors più vari, la telenovella Dampier, il mercato entra in una fase molto più rilassata, quasi di stallo come si direbbe in termini aereonatici. I pezzi più importanti del mercato dei Free Agents sono andati a posto, perlomeno in termini economici, rimangono da sistemare alcuni tasselli minori che si andranno ad incastrare nei piccoli spazi rimasti liberi nei mosaici dei roster attuali.
Al momento la cosa che salta di più agli occhi è il fatto che tre delle prime quattro scelte assolute del draft del 2000, sono ancora senza contratto, Stromile Swift (n°2), Darius Miles (n°3) e Marcus Fizer (n°4), ma quello che in questo momento sarà con ogni probabilità l’oggetto più ambito dei prossimi giorni risponde al nome di Karl Malone, che poi non è altro che la più forte power forward della storia del gioco. Solo che a differenza di molti altri giocatori, Malone si ritrova con la più totale autonomia di scelta, avendo pretese economiche irrisorie, ma dovendo scegliere tra due obbiettivi personali, ossia la concreta possibilità di vincere l’anello ancora mancante, o battere il record punti di Jabbar per cui mancano circa 1400 punti. Se la scelta di Malone cadrà sul record dei punti a conti fatti dovrà infilare una media di circa 20 punti a sera (ne servono di circa 18 su un totale di 82 gare), Malone opterà con ogni probabilità per la ricerca di un contratto biennale in una squadra di medio alto livello, mentre se la scelta sarà volta all’anello con ogni probabilità seguirà l’amico Shaq in Florida, oppure ritenterà la carta Lakers, in un contesto tecnico forse meno adatto a lui.
Tornando al trio Swift – Fizer – Miles, le loro situazioni sono abbastanza simili, ossia i tre loro attuali team per motivi diversi hanno da tempo manifestato la volontà di non trattenerli solo che alla fine, siccome il mercato si fa con scambi per ora non sono arrivate offerte convincenti, soprattutto per Swift. Ad oggi la situazione di Swift è un vero mistero, West sostiene fermamente da tempo di non rivolerlo a roster, solo che il raparto lunghi di Memphis è un po corto, quindi una sua eventuale partenza vedrà senza dubbi in arrivo un giocatore di valore sottocanestro. Darius Miles è da tempo in trattativa con i Nuggets, Portland ha già fatto sapere di non pareggiare nessuna offerta consistente, ma l’affare è ormai in bicino di carenaggio da troppo tempo per non far pensare a qualche altra trattativa con Miles, e il nome dei Minnesota Timberwolves è sulla bocca di tutti, per il resto si sussurra di un timido interessamento dei New York Knicks, dei Phoenix Suns, nel caso Marion dovesse essere ceduto, ma anche di un ritorno clamoroso ai Clippers a distanza di due anni. Infine su Marcus Fizer c’è addirittura che la sua carriera NBA potrebbe essere già finita, perché in fin dei conti non ha dimostrato molto, ha un ruolo non ben definito tra i due ruoli di ala, e ci sono molti dubbi sulla sua tenuta fisica dopo due infortuni importanti. Alla fine però un contratto magari poco oneroso lo troverà di sicuro, si parla di un interessamento dei Magic, di Toronto e di Minnesota.
Un altro giocatore su cui si sono puntati molti occhi è Rodney White, giocatore scelto nel draft 2001 dai Pistons e finito in seguito a Denver, lo scorso anno quando i Nuggets si sono trovati a far valere la loro opzione sulla quarta stagione del contratto di White (la prossima), hanno optato per non avvalersi di quella opzione, per dei presunti atteggiamenti immaturi di White, nonostante in campo non sfigurasse affatto. Adesso a quasi un anno di distanza da quella decisione potrebbe consumarsi una delle vicende più singolari della storia NBA, ossia che Denver lo rimetta sotto contratto. Lo stesso GM dei Nuggets ha confermato questa possibilità , confermata anche dallo stesso White, facendo però capire che firmerà solo un’offerta importante, perché non è un mistero per nessuno che sulle sue tracce ci siano i Miami Heat. A Denver di sicuro uno tra lui e Miles arriverà di sicuro, con ogni probabilità , ameno che Miles non firmi per Minnesota, l’altro andrà agli Heat.
Chiuso o quasi il discorso free agents, ci sono però alcuni grossi calibri pronti a spostarsi, che potrebbero riaccendere il mercato in attesa della pre season. Il primo è senza dubbio Jason Kidd, che guarda con forte interesse in direzione Dallas, dopo che la cessione di martin ha messo in chiaro che i Nets vogliono percorrere una parziale ricostruzione intorno a Richard Jefferson, di cui Kidd probabilmente non fa parte, questo però come ha specificato il GM dei Nets Rod Thorn, non vuol dire che siamo disposti a svenderlo. In questo incastro tra Dallas e New Jersey, pare siano entrati con insistenza i Bulls, tornati alla carica con Dallas per il concittadino Michael Finley, ritenuto l’uomo ideale per guidare la banda di ventenni a cui i Bulls affideranno il proprio futuro. Da un paio di giorni i tre GM interessati starebbero parlando di uno scambio a tre che però pare si sia bloccato davanti alla richiesta di Thorn di avere Harris che Cuban ritiene incedibile. Di sicuro è uno di quegli affari talmente mastodontici, che potrebbe finire per naufragare per qualche piccolo dettaglio, rimane però il fatto che Dallas ha bisogno di Kidd per essere da titolo, che Finley con la prospettiva di far crescere il duo Daniels Josh Howard, se non arriva Kidd, quindi non si lotta nell’immediato per il titolo, costa molto, e ruba spazio ai due giovani, e che per i Nets non puntando più direttamente al titolo, tenersi Kidd alle cifre astronomiche che guadagna non serve a molto. Insomma i presupposti perché la trattativa non si fermi davanti alle prime difficoltà , ci sono, da qui a concludersi però la strada è lunga e tortuosa.
Altro giocatore di prima fascia destinato a muoversi è con ogni probabilità Shawn Marion, che dopo il ringiovanimento dato ai Suns dalla nuova gestione pare non sia più prioritario, nella gestione D’Antoni, i Suns hanno cercato in ogni modo di coinvolgerlo in uno scambio con Golden State per arrivare a Dampier, ma il nuovo centro di Dallas, a forzato lo scambio verso il Texas, ovviamente ad un giocatore come Marion è interrata tutta l’NBA, ma a differenza di altre situazioni i Suns non sarebbero propensi ad accettare contratti in scadenza e scelte, ma bensi vogliono uno scambio puramente tecnico con cui rinforzarsi nell’immediato, motivo per cui i ripetuti assalti di Portland coni suoi giocatori in scadenza 2005 sono naufragati sul nascere. Ad oggi quelli che cercano apertamente Marion sono molti.
Se molti dei roster attuali sono la versione con cui le squadre affronteranno perlomeno l’inizio di stagione ci sono ancora due squadre in netto fermento, e non possono essere che i Boston Celtics di Danni Ainge e i New York Knicks di Isaih Thomas, senza dubbio i due GM più amati dal mondo del giornalismo, dato gli spunti che danno alla stampa con il loro lavoro. Boston dopo uno scambio forse un po troppo frettoloso da entrambe le parti parti con i Lakers, si ritrova per le mani un Payton che non ne vuol sapere di vestire il biancoverde e Rick Foz di fatto già ritirato. Insieme fanno 10,2 M$ in scadenza a giugno, un bel gruzzoletto per chi ha qualche giocatore di buon livello da cedere per liberare il salary cap in vista della prossima estate. L’obbiettivo nemmeno tanto segreto pare sia Marion, ma forse il pacco di Ainge pur addizionato da qualche giocatore (Welsch o Ricky Davis), o qualche scelta, non interessa più di tanto ai Suns. Altra ipotesi più percorribile quella che porta ad Abdur Rahim, solo che essendo anche lui in scadena a giugno prossimo a Portland voglione le scelte che Ainge non pare sia intenzionato a cedere.
A New York dopo che Dampier è sfumato, ci vuole per forza di cose un lungo per aiutare la coppia Thomas Mohammed, ma capire in che direzione possa muoversi Isaih con il monte salary più alto di sempre, ma a lui e a Danny Ainge non è certo la fantasia che manca.