Iverson e Marbury con l'alloro olimpico. Quella medaglia ha solo il colore dell'oro…
Meglio di niente. Team USA 2004 vince la medaglia di bronzo battendo la Lituania 104-96. Il migliore in campo è stato Shawn Marion, autore di 22 punti. Le facce degli americani sul gradino più basso del podio dicevano molto sullo stato d'animo della squadra.
A fine gara Odom, James e e gli altri in panchina agitavano gli asciugamani e Iverson ripeteva che "bisogna gioire comunque perché siamo riusciti a vincere qualcosa". Tutto bello, non c'è che dire, ma al termine di una serata triste anche per la nostra bella Italia l'inno argentino è stato ascoltato con il broncio, mentre alcuni, come Marion, ridevano quando il distinto singore non riusciva a posare sul capo di Stoudemire l'alloro olimpico.
Team USA 2004 è stato una delusione e hanno meritato di perdere. Se c'è un aspetto positivo di questa esperienza è che gli USA adesso avranno capito, forse, che bisogna lavorare su una squadra e non su un All-Star Team. Ma forse il problema è proprio alla radice.
UN GIOCO DI NERI ?
Sì, e con la risposta affermativa voglio subito allontanare ogni sospetto. Gli afro-americani hanno dominato questo gioco e lo fanno tuttora. Sto bestemmiando ? Posto che Team USA 2004 presentava 11 afro-americani (uno di origine caraibica) e un nigeriano naturalizzato (Okafor) parliamo quindi di una squadra di neri che ha perso sul campo. Meritatamente.
Accettata questa sconfitta però non mi si venga a dire che loro (i neri americani) non sono ancora i migliori. Lo sono ancora per quantità e per qualità (Kobe o Tmac, uno di loro è il più forte del mondo). Non mi si venga a dire ancora che sono poveri di fondamentali. Lasciamo stare Kobe o Garnett, ma per voi Iverson e Marbury sono peggio di Jasikevicius e Arroyo in questo senso ?
Hanno giocato peggio, hanno perso, ma individualmente non c'è gara. Ad ogni livello. Questione lunghi. Amare Stoudemire non il re dei fondamentali come non lo è il compagno Marion. Ma Tim Duncan, il simbolo dei fondamentali, non è di scuola americana ?
La verità è che a livello medio, parlando in generale, i ragazzi americani privilegiano altri aspetti del gioco rispetto alla pura esecuzione dei fondamentali. Si dimentica però che chi esegue i fondamentali alla perfezione non mancano (Rip Hamilton su tutti) ma anzi sono anche i migliori giocatori (Kobe, Tmac").
La questione è di voglia, di difesa, di concetto di squadra. Non di razza, come qualcuno ha detto. Se i bianchi sono nella NBA lo saranno per un motivo, no ? Perché saltano, perché sono dominanti come Jordan ? No. E' ovvio quindi che se vogliono entrare nella NBA devono affinare il tiro, la difesa e tutti quegli aspetti del gioco che non si vedono nello Slam Dunk Contest.
Ci sono invece, nel rimediare a questa brutta figura, alcuni elementi culturali e altri tecnici, che proverò qui a sbrogliare.
5 RIMEDI CULTURALI
5. Gli americani sono i maestri in questo gioco e hanno le risposte al proprio interno. Hanno prodotto Bobby Knight, John Thompson, Coach K, Pete Carrill ed è la patria tanto di Bird, Stockton e Rodman (sì lui !), per dire di alcuni dei maestri di fondamentali che sapete benissimo.
Tornare ad insegnare i fondamentali fin dal liceo non snaturerà il gioco (non faccio distinzione tra bianchi e neri, anche se, con le ovvie eccezioni, le differenze sono notevoli) ed è oggi indispensabile.
4. Riformare la NCAA. Non so come, ma fatelo. Il livello medio che si è abbassato non è quello NBA, riguarda la NCAA. Ci sono troppi ragazzi che passano direttamente dal liceo ai pro, questo scempio deve finire. Perché sono ancora convinto che al college i fondamentali sono insegnati bene, come invece di sopra il ritmo frenetico nega di fare.
3. Non copiare gli altri. Gli americani hanno perso anche perché hanno dovuto fare a meno dei loro isolamenti, dei loro pick roll e sono invece stati costretti a far ruotare la palla con i penetra e scarica e ad attaccare la difesa a zona.
Gli americani devono solo fare degli aggiustamenti al loro gioco, che sono di natura tecnica (attacco alla zona, il tiro da fuori") e di natura psicologica (è mancata la volontà ). Ma copiare gli altri, al di là che non lo faranno mai e che è impossibile farlo, non serve a niente.
Il gioco FIBA non è un altro sport, presenta solo delle differenze. C'è meno spazio per la creatività individuale e l'arco ravvicinato privilegia i tiratori che, dopo un paio di blocchi (gli americani non lo hanno fatto mai) sono letali (vedi Basile).
La difesa è questione di testa. In attacco, negato l'uno contro uno, manca il tiratore, e anche il gioco in post basso ha favorito gli avversari. Infine, il gioco FIBA è più lento e meno atletico e gli americani hanno fatcato ad andare in contropiede e a vincere con il solo atletismo gli ottimi taglia-fuori avversari.
2. Non biasimare SportCenter né i video della And1. Se migliaia di ragazzi americani si avvicinano al basket lo devono anche per le schiacciate su ESPN e per i crossover di Hot Sauce. I ragazzi neri, posto che non tutti sono Jason Williams, devono solo imparare a giocare di squadra, a difendere, a sviluppare i fondamentali.
Quindi, molti possono trarre la passione per questo gioco per i mixtape della And1 ma deve essere insegnato loro che quello è lo street-ball. Il basket è un'altra cosa e lo si insegna nei licei e nei college. Chi non ci va non è semplicemente un giocatore di basket.
1. Distribuire ai bambini i video sulla tecnica di Pete Maravich. Sì, quelli in cui spiega a tutti come palleggiare, con la destra o con la sinistra, o come passare o come difendere. Piccolo accorgimento : è stato anche il più spettacolare della sua era !
Come a dire"lo spettacolo dei fondamentali che è l'estasi del basket. Credo che su questo siamo tutti d'accordo.
Come promesso, provo adesso a vedere cosa è mancato a questo Team USA, medaglia di bronzo "inaspettata". Perché è successo ? Guai ? Ecco :
5. E' mancato il play. Iverson non lo è mai stato, Marbury non ha voluto esserlo, Wade non lo è ancora, James non è stato provato. Nessuno schema ? Mi va bene, io personalemente non li amo. Ma qui mancava proprio la bacchetta del direttore. E l'orchestra ha stonato.
4. Coach Brown. Troppo esigente, testardo come nessuno non ha fatto giocare i giovani (James, Anthony, Stoudemire, Okafor), ha insistito su un Marbury svegliatosi troppo tardi. Allenare i Pistons è stato un sogno per lui perché i ragazzi ascoltano, non sono primedonne. Con la nazionale ci sono anche i suoi errori.
3. I lunghi. Tim Duncan ha lottato da solo. Perché un paese che ha prodotto l'auto-proclamatosi "MostDominantEver" (Shaq, no ?) deve soffrire a rimbalzo ? E Ben Wallace ? Come si vede, in questo e altri capitoli il comitato di selezione ha subito grandi defezioni, è vero, ma ha fatto un lavoro pessimo.
2. Difesa. La difesa è questione di voglia. Lasciamo stare. Sia sul primo che sul secondo punto. Ho letto su ESPN.com che tale anti-patriottismo (la patria si difende, vero ?) è stato impersonato dalle treccine di Iverson. Ma se è stato l'unico ad aver cercato di suonare la carica ! Lapiderei Marbury, ma non The Answer, anche Anthony magari. Eh già , anche tal cretino Jason Whitlock.
1. Michael Redd, dove sei ?
Ok, ho finito. Per tornare grandi invece si deve tornare sulla strada già intrapresa nel 1992. Portare i migliori e non farsi prendere in giro da giustificazioni più false delle mie ai tempi del quinto ginnasio.
Costringerli ? Noooo".
Capiranno da soli che a Pechino 2008 anche una sola medaglia d'oro servirà per tenere in alto gli Stai Uniti contro la paurosa ondata di occhi a mandorla.