'Ma chi ti credi di essere? Abebe Bikila?
11 Agosto. L'aria condizionata del mio ufficio zoppica combattendo contro gli anni e qualche botta di troppo. Aria di ferie.
Inutile precisare che a differenza delle estati passate, il prossimo mese sarà ricco di avvenimenti sportivi di rilevanza mondiale. Le Olimpiadi.
Per quanto mi riguarda le vedrò al mare, tenendomi informato e non perdendomi una che sia una storica finale.
Parliamo quindi di questo. Solo per alcuni secondi e istanti.
Intanto il “Dream Team”.
Sono emerse alcune cose fondamentali da questo preolimpico americano. Una su tutte è che il “dream team” come comunemente veniva chiamato fino a qualche sconfitta fà , c'è. Emergono prepotenti tutti i dati tecnici possibili ed immaginabili.
Uno su tutti. Il team è il più atletico tecnico e preparato delle olimpiadi. Alla casellina “talento” il panorama mondiale resta scarno se paragonato a questa accozzaglia chiamata squadra che, checche se ne dica, vanta un numero di stelle NBA debordante.
Un unico punto negativo. A questa squadra, coach e un paio di giocatori esclusi, la medaglia interessa quanto a Schumacher di presenziare alla “fiera del tortellino di Maranello” . Chiunque abbia visto le partite del preolimpico anche senza aver mai visto una palla arancione si deve esser reso conto di quanto impegno gli americani abbiano messo sul parquet.
Lebrone James tanto per dirne una, si è presentato con un 5/6 chili di troppo e con i muscoli che un peso non lo vedevano da almeno 3 mesi. Si deve essere accorto di giocare in europa solo alla chiamata di passi su schiacciata (neppure si era preso la briga di rivedere le regole terrestri del basket).
Marbury, sembra non aver mai fatto una penetrazione in vita sua e risulta perfino irritante vedere come sul parquet, svolga taciturno il suo compitino. Nessuna imprecazione contro arbitri. Nessuna lite o insulto rivolto ai compagni. Nessun accenno di rissa… insomma un'indecenza!! Forse crede si giocherà un torneo amatoriale a Sangiuliano Milanese piuttosto che uno storico evento che perdura da centinaia di anni. Perlomeno considerato le origini.
Iverson (lo prendo no per demeriti propri ma come simbolo della squadra) e Odom hanno movenze e temperamento da leader, ma perdonatemi se mi viene da pensare che i loro 27 e 18 punti a partita in stagione regolare, meritino qualcosa di più delle loro sporadiche apparizioni in entrata o sotto canestro.
Il resto del team con eccezione per Tim “Team” Duncan resta sulla scia degli ultimi due.
Ora…
Stà per iniziare un evento che comunque vada, entrerà nella storia. Le Olimpiadi. Il mito arriva dall'antica Grecia. Millenni di storia che in un'estate (considerato la pubblicità e l'effettivo svolgimento) lasceranno il ricordo di un evento che comunque, viene giocato solo una volta ogni quattro anni. Le gesta di molteplici atleti divenuti leggenda vengono ricordate al solo svoglersi specalità di cui erano padroni. Se ad esempio dico “maratona” cosa vi viene in mente? A me solo un nome.
Abebe Bikila
Forsa sarà la mia passione per i film di Salvatores e la memoria di “Cedrone” che in Marrakech Express si allontana dalla città fantasma con “Paolino ” che di rimando gli urla se crede di essere il suddetto atleta. Saranno le immagini che dagli almanacchi sportivi ricordano le mitiche imprese alle Olimpiadi di Roma del 60 e di Tokyo del 64 del corridore scalzo.
Ma Abebe è la leggenda. Nulla di meno.
Se vi dico salto con l'asta non pensate a Sergey Bubka? Il primo uomo a salire sopra i 6 metri e ad oggi imbattuto. Una leggenda
Se vi dico salto in alto non pensate a Dick Fosbury oro alle Olimpiadi di Messico del 68 dove strabigliò il pubblico ponendo alla ribalta la sua nuova ed omonima tecnica di salto. Una leggenda
Se vi dico atletica leggera 200 metri piani non pensate a Michael Johnson colui che con un impresa memorabile abbattè il record di Pietro Mennea Che perdurava da tempo immemore? Due leggende.Nulla di meno
E se vi dico Carl Lewis a cosa pensate?
Non vi viene forse in mente “il figlio del vento” primatista e dominatore dei 100 metri piani di atletica leggera? Una leggenda. Nulla di meno
Pensiamo ai vari Popov, gli Abbagnale. Tutti sanno quali erano le loro specialità . Sono solo alcuni nomi fra i più famosi, ma nessuno può dire che questi atleti non siano entrati nell'immaginario collettivo di ogni amante dello sport. Ogni amante dello sport assoluto.
Non tutti i personaggi in questione hanno vinto l'oro olimpico ma anche per questo il loro mito si è consolidato.
E' per il rispetto nei confronti di questi leggendari atleti che mi irrita l'atteggiamento dei giocatori di basket NBA. Millenni di leggenda e di tradizione assolutamente privi di significato e di fascino per questi miliardari venuti a svolgere la loro mansione giusto per togliersi il peso.
Tempo fà mi capitò di vedere un'intervistà di colui che comunemente viene considerato l'alieno del Basket (lo scrivo con la maiuscola perchè sebbene da me sempre detestato, l'atleta in questione e' lo sport in questione). Raccontava di come si fosse sentito quando venne formato il Dream Team Originale con il quale vinse l'oro olimpico meno impegnativo dalla storia dei giochi. “Potrò raccontarla ai miei figli questa cosa… ho vinto una medaglia olimpica” parafrasando le sue parole.
Mi fece effetto vedere come in quel frangente la sola idea di portare al collo l'oro olimpico non gli fece nemmeno passare per la mente che la sua dinastia in ToroRosso era solo agli inizi (nessuno pensava che i Bulls fossero… pardon… Jordan fosse battibile). Era il giocatore più forte del pianeta e di cose da raccontare ne aveva già parecchie. Ecco perchè il suo nome non stona con quelli sopra citati. Rispettava l'evento.
Forse la determinazione di questa selezione americana crescerà con il passare dei giorni e con la cerimonia di apertura alle spalle.
Forse.
Nessuno vuole a priori che questa squadra NBA vinca il torneo olimpico. Anche una qualsiasi altra vincitrice sarebbe sufficiente per rendere l'evento memorabile.
Ma tutti, ci attendiamo che il loro impegno e il rispetto per ciò che stà per accadere vada oltre la scialba presenza di queste due settimane di amichevoli.
Tutti, attendiamo che la loro prestazione sia tale da rendere la medaglia sacrosanta e che se una sconfitta deve arrivare, sia una sconfitta vera non come quella con l'italia che porta con se una sequela di “ma”, “se avessero”, “se fossero”, se se se se.
Nulla toglierebbe merito ai vincitori delle Olimpiadi, come una vittoria contro una demotivata e ridicola selezione statunitense.
Il tasso tecnico si è sicuramente abbassato oltre oceano e sicuramente la differenza tra il resto del mondo e il panorama NBA non è mai stata così sottile.
Occorre però una vera vittoria sul campo a dar prova di questo.
Ecco perchè questi giocatori devono giocare.Giocare veramente
Per loro innanzitutto, dimostrando di essere sempre i più forti sebbene ormai molti sono convinti nulla sia più così reale.
Devono farlo per gli eventuali sconfitti o vincitori, per dare credito comunque ai loro avversari.
E lo devono fare per le Olimpiadi.
L'evento richiede che l'impegno sia vero.
Lo richiede la storia del gioco e le leggende che con essa percorreranno il tempo.