Fino ad un paio di mesi fa anche solo ipotizzare quest'uomo in biancoverde sarebbe stata follia pura
Agosto 2004. Il mese peggiore per chi cerca notizie sul mondo NBA. Gli scambi sono sempre più ridotti, gli ultimi free agents trovano un nuovo contratto con qualche franchigia oppure si accasano in Europa od in leghe minori.
Invece quest'anno vari scambi stanno tenendo vivo l'appassionato di basket americano. Niente di eclatante, i colpi migliori (McGrady, Shaq) sono già stati messi a segno, ma non per questo sono meno interessanti per la complessità che li ha fatti nascere.
Il più interessante di questi è anche l'ultimo in ordine di tempo ad essere stato ufficializzato.
Ai Los Angeles Lakers arrivano Chucky Atkins, Marcus Banks, Chris Mihm ed una seconda scelta.
Ai Boston Celtics arrivano Gary Payton, Rick Fox, una prima scelta protetta e 2 milioni di dollari.
Non è frequente vedere uno scambio tra le due franchigie che probabilmente hanno più fascino e storia della NBA (l'unica che si può avvicinare a loro in questa speciale classifica è quella di New York).
Ad un'analisi superficiale non si può non notare che i Lakers sono i vincitori di questo scambio. Hanno ottenuto un giovane e potente play dalle buone prospettive future come Marcus Banks, un altro play che può essere un buon cambio in una squadra di buone ambizioni come Chucky Atkins ed un giovane centro bianco con un discreto futuro a suo favore come Chris Mihm. In cambio si sono privati di un play vecchio (36 anni) ed in perenne contrasto che la dirigenza come Gary Payton, di un giocatore che si può considerare ritirato, o quasi come Rick Fox e di una prima scelta che difficilmente diventerà il pick numero 1 per qualche anno.
Tutto qui? I Lakers hanno operato il classico "furto con scasso"? Il tanto criticato general manager Mitch Kupchak ne ha fatta una di giusta? L'altro general manager Danny Ainge va crocefisso all'ombra della statua di Red Auerbach in quel di Boston? Nemmeno per sogno, per il momento abbiamo soltanto sfiorato la superficie delle problematiche che ci sono dietro allo scambio, adesso iniziamo ad affondare il coltello per scoprire cosa un'analisi così superficiale non vede.
Innanzitutto i tre giocatori che sono approdati a Los Angeles: Banks buon futuro, Atkins buon cambio, Mihm discreto futuro. Qual è la cosa buona? Qual è l'aspetto di quest'affare che ti porta a vincere il titolo NBA, termine ultimo per tutte (o quasi, vero Sterling?) le franchigie NBA? Beh, non c'è.
Ma non tutti gli scambi sono fatti per portare ad un titolo NBA una franchigia, allora i Lakers hanno almeno migliorato il loro roster? Certamente si, ma a quale prezzo? Atkins ha ancora due anni a più di 4 milioni di dollari, Banks è al secondo anno del contratto di rookie, quindi anche lui ha almeno due anni di contratto, Mihm invece ha una media di 3,8 milioni di dollari per 3 anni.
I due giocatori approdati a Boston invece sono entrambi in scadenza di contratto. Il valore di questi contratti, sommati a quello di Michael Stevart, anche lui in scadenza la prossima stagione, ammonta a ben 15,1 milioni di dollari. Con quell'ammontare si paga una super-stella, utile per prenderla quando, dopo l'inizio della stagione e le prime settimane iniziano a decretare le prime sentenze, c'è sempre una franchigia che inizia a pensare se sia il caso di cedere le proprie stelle per ricostruire. Ecco che in questo caso avere a disposizione più di 15 milioni di dollari può essere utile.
Adesso che il coltello sta affondando e sta scoprendo i risvolti poco visibili dello scambio, non possiamo essere così sicuri che i Lakers abbiano fatto sicuramente un buon affare, piuttosto sembra uno scambio tipico di quel genio che risponde al nome di Jerry West. Questo non vuol dire che Ainge debba essere lodato prima del tempo, infatti è auspicabile che questi contratti non vengano lasciati scadere senza operare sul mercato. In pratica i Lakers hanno scelto l'uovo oggi, i Celtics hanno scelto la gallina domani. Questo sempre dando per scontato (e non lo è) che Kupchak si renda conto che ha scelto l'uovo e che Ainge si renda altrettanto conto che ha scelto la gallina.
Ma proseguiamo ad affondare il coltello "
Solo subito dopo lo scambio (ma guarda che coincidenza ") si è saputo che il management dei Celtics, in particolare l'allenatore di Boston Doc Rivers ed il suo staff, si è stancato di Banks, che anche nelle Summer Leagues ha riempito le sue azioni di palle perse, cattivi tiri e pochissimi assist. Il rookie Delonte West, invece, ha fatto ottima impressione e l'altra guardia scelta, Tony Allen, ha giocato ancora meglio.
Mentre il coltello apre sempre di più i risvolti dello scambio e si sta avvicinando al fondo, troviamo la scelta ceduta dai Lakers. D'accordo, l'anno prossimo non lotteranno per la prima scelta del draft, ma chi ha parlato dell'anno prossimo? La scelta non è protetta solo se i Lakers si qualificano ai play-off, ma di certo a Boston non conviene esercitarla. Per il draft del 2006 la protezione arriva fino alle prime 10 scelte, per il 2007 la protezione scende alle prime 3, e dal 2008 non c'è nessuna protezione.
Risulta chiaro come i Celtics abbiano la possibilità di vedere come vanno le cose a Los Angeles e dato che con Bryant non c'è mai da stare tranquilli, Boston può anche essere fortunata e trovarsi una buona scelta in mano fra qualche anno.
E se Payton decidesse di giocare bene per dimostrare che non era tutta colpa sua il motivo del suo fallimento ai Lakers? Quest'estate si sta allenando assieme ad un certo Paul Pierce, vi ricorda nulla questo nome?
Sinceramente decretare un vincitore in questo scambio sarebbe cercare una previsione azzardata. Di certo gli obiettivi dei due general manager erano diametralmente opposti: i Lakers volevano circondare Bryant di mestieranti e nel contempo coprire il buco in play cercando il colpaccio in Banks, i Celtics di contro avevano molti giocatori in roster e necessità si sfoltirlo dando spazio a quelli che loro ritengono meritevoli. Come si fa a dire chi ha vinto?
Questo quesito troverà risposta solo durante la prossima stagione.