Kyle Orton è uno dei pochi quarterback titolari nel 2003 che si ripresentano al via quest'anno
La caratteristica che accomuna le squadre più importanti della conference è la ricerca di un nuovo quarterback titolare. Sono ben sei le università che affideranno il posto di titolare ad un giocatore diverso da quello che ha finito la stagione 2003.
Le "perdite" più gravi sono quelle di John Navarre (Michigan) e Craig Krenzel (Ohio State) ma anche i coach di Wisconsin, Iowa, Michigan State e Minnesota schiereranno giocatori con poca o addirittura nessuna esperienza.
La squadra messa meglio è senz'altro Michigan che nonostante la partenza di Navarre e la necessità di trovare al più presto un tailback che prenda il posto di Chris Perry (scelto al primo round NFL) può in ogni caso contare sulla miglior difesa e sul miglior gruppo di wide receiver della Big Ten.
C'era qualche dubbio sulla forza della linea dopo la partenza di un paio di ottimi giocatori ma il buon camp disputato dai loro sostituti e soprattutto la decisione da parte di coach Lloyd Carr di impiegare lo schema 3-4 (tre uomini in linea e quattro linebacker) sembrano aver fugato ogni dubbio.
Sarà determinante per il successo della nuova strategia un buon uso delle capacità di blitzer dei due linebacker esterni Pierre Woods e Lamarr Woodly. Se riusciranno a mettere sufficiente pressione addosso agli avversari Carr potrà dedicare i linebacker interni alla pass protection ed aiutare così la secondaria che lo scorso anno ha dovuto faticare quando ha avuto di fronte attacchi che schieravano più di due wide receiver della conference.
Per quanto riguarda l'attacco, invece, Carr ha deciso di usare un gruppo di back al posto di Perry ed affidarsi all'esperienza dei wide receiver per facilitare l'inserimento del nuovo quarterback. Come successore di Navarre sono in lizza Matt Gutierrez e Clayton Richard con il primo leggermente favorito perché conosce meglio gli schemi di Michigan.
È possibile anche che nel caso la situazione di incertezza dovesse protrarsi fino all'autunno Carr potrebbe decidere di volta in volta chi schierare a seconda delle caratteristiche dell'avversario: Gutierrez infatti è più bravo con le gambe mentre Richard si trova a suo agio nel pocket.
Anche Ohio State dovrà affidarsi a molti esordienti dopo aver piazzato 14 giocatori nel draft NFL di quest'anno. I soliti problemi con la legge di alcuni Buckeyes (nei 3 anni di coach Tressel ben 15 sono stati i giocatori arrestati) dovrebbero comunque permettere ad OSU di essere competitiva anche se un viaggio a Miami per l'Orange Bowl sembra fuori discussione.
Lo scorso anno i problemi dell'attacco hanno probabilmente impedito ad OSU di recitare quel ruolo di protagonista che un po' tutti avevano pronosticato e la situazione quest'anno non sembra molto migliorata.
Il posto di quarterback se lo giocheranno due giocatori senza esperienza e chi dei due avrà la meglio dovrà comunque fare i conti con una linea offensiva troppo giovane per fermare le migliori difese della nazione. Dopo il camp sono rimasti molti dubbi anche sui wide receiver (non si vedono questi gran prospetti tranne Santonio Holmes) e sul tailback (probabile una rotazione di tre matricole).
La difesa ha perso sette titolari rispetto allo scorso anno ma il nuovo offensive coordinator Mark Snyder può contare su sostituti di tutto rispetto ed ancora una volta l'unità sarà il vero punto di forza dei Buckeyes. La linea, specialmente nei suoi tackle, e i linebacker sono i reparti migliori mentre la secondaria in termini di qualità dovrebbe essere sullo stesso livello delle altre unità ma non sembra avere molte riserve pronte a contribuire in caso di infortuni o scarso rendimento dei titolari.
Ohio State dovrà guardarsi da Purdue che nel 2003 si è confermata una delle migliori università della conference chiudendo al secondo posto in classifica grazie ad un eccellente difesa che però quest'anno ha perso ben otto titolari.
È probabile quindi che coach Joe Tiller, noto all'inizio della sua carriera per le doti di stratega offensivo, decida di sfruttare l'esperienza del reparto offensivo cambiando l'approccio dei Boilermakers alla partita. Fino allo scorso anno, infatti, Purdue dava maggior enfasi alla difesa che per il talento a disposizione era in grado di vincere da sola le partite limitando al massimo i rischi in attacco.
La squadra allenata da Tiller è l'unico fra i top team che può contare sul quarterback titolare dell'anno scorso, Kyle Orton, che insieme al wide receiver Taylor Stubblefield forma una coppia che darà del filo da torcere anche alle migliori difese. Il fatto di poter contare anche su un buon gruppo di tailback (Jerod Void su tutti) faciliterà ancora di più il lavoro dei due.
Michigan State è stata protagonista lo scorso anno tanto per le prestazioni sul campo quanto per il ritorno del quarterback Jeff Smoker che ha disputato un'ottima stagione dopo aver risolto tutti i suoi problemi legati all'uso di sostanze stupefacenti. Ora il senior però è andato nella NFL e coach John L. Smith non ha ancora sciolto i dubbi sul sostituto.
Il sophomore Drew Stanton non sembra ancora aver recuperato dall'infortunio al ginocchio sofferto nell'ultima partita della stagione scorsa e la matricola Stephen Reaves nel camp non è parso in grado di recitare un ruolo da protagonista già quest'anno.
Anche nel ruolo di tailback non c'è più il titolare del 2003 ma non ci dovrebbero essere problemi per impostare un buon gioco di corse perché la matricola Jehuu Caulcrick ed il senior DeAndra Cobb hanno fatto vedere ottime cose nel camp e la linea nonostante i molti cambi sembra già affidabile.
In difesa c'è parecchia attesa per vedere in azione il linebacker Seth Mitchell che finalmente è parso in ottima forma fisica e potrà essere usato anche nella difesa contro i lanci oltre che contro le corse. Se al suo ritorno al 100 percento aggiungiamo una delle migliori linee della nazione possiamo prevedere un'altra ottima annata contro le corse.
Ci si attende un miglioramento invece dalla secondaria che nonostante la leadership del safety Jason Harmon troppe volte nel 2003 è scesa in campo senza troppa convinzione e scarsamente concentrata.
Chiudiamo con Northwestern per cui non dovrebbe essere difficile disputare un'altra buona stagione (per gli standard dei Wildcats) come quella che si è conclusa con l'approdo al Motor Bowl.
Infatti il nucleo attorno al quale è costruita la squadra è rimasto lo stesso (ritornano ben 35 giocatori della passata stagione) ed ha anzi accumulato maggiore esperienza. Coach Randy Walker può sicuramente essere soddisfatto del lavoro svolto negli ultimi 3 anni quando ha provato a rifondare l'università partendo da un ottimo recruiting e portando avanti di anno in anno lo stesso gruppo di giocatori.
In attacco i Wildcats posso contare sul ritorno dell'intera linea offensiva e questo dovrebbe permettere al tailback Noah Herron di non far rimpiangere l'ottimo Jason Wright. Il quarterback Brett Basanez non sarà usato molto ma quelle volte che sarà chiamato in causa dovrà sicuramente fare meglio della passata stagione (4 touchdown a fronte di ben 12 intercetti). Nel camp ha ben figurato ma bisognerà vedere se ha imparato a sopportare la pressione delle partite che contano.
Il motivo principale del miglioramento di NWU è la ritrovata consistenza della difesa contro le corse (vero tallone di Achille gli anni precedenti). Questo ha costretto gli avversari a lanciare di più ed anche se in generale i numeri non sono eccezionali in più di un'occasione la secondaria ha prodotto dei "big play" in grado di rimettere in corsa i Wildcats.