Carmelo Anthony, una delle poche note positive della formazione americana…
“Sapendo che la partita di basket fra USA e Italia è terminata 95-78 stabilire il vincitore”
Potrebbe essere un quesito di logica dei numerosi test di selezione delle università "sarebbe anche di facile soluzione: USA che vince di 17 e sconfitta tutto sommato onorevole per gli azzurri di Charlie Recalcati"
Bene care future matricole avreste sbagliato" ad impartire una lezione di basket testimoniata da un punteggio che non ammette discussioni è stata l'Italietta senza nessuna stella NBA all'armata Brancaleone di coach Larry Brown, apparsa imbambolata e incapace di reagire alla zona praticata a oltranza dai nostri.
Solo Timoteo il caraibico e Shawn Marion sono apparsi decenti,qualche sprazzo da Anthony e Stoudemire ma per il resto niente" ZERO ASSOLUTO! Allen Iverson? Lamar Odom? LeBron James? Non pervenuti" Come dite? Sono a referto? Non sembrava proprio"
Dicevamo un risultato al di fuori di ogni logica" Beh,non proprio" Se analizziamo bene la partita si nota che il Dream Team (ma si può chiamarlo ancora così dopo questa figuraccia? A questo punto secondo me è più appropriato FAKE TEAM") ha perso per almeno 4 buoni motivi:
1)GRANDE PRESTAZIONE DEI NOSTRI
Non si può sminuire la grande prestazione degli umili ragazzi di Charlie Recalcati attribuendo questo successo a una giornata storta degli USA: di fronte ai maestri (o meglio: di fronte agli ALLIEVI INDISCIPLINATI del gioco, che “hanno le capacità ma non si applicano” come direbbe un professore) si può scegliere o di penetrare e perdersi come un aereo nel triangolo delle Bermuda di fronte a Tim Duncan e Amare Stoudemire oppure una tattica ancora più rischiosa, cioè il tiro da fuori fino all'esasperazione.
I nostri hanno scelto questa strada perché obiettivamente era la più praticabile e complice una serata al tiro da tre semplicemente paradisiaca di Basile e Galanda (il referto alla fine segna 53 punti in due, 25 per il golden boy di Ruvo di Puglia e 28 per l'ala della MPS Siena) alla fine ha pagato. Peccato che ad Atene non sempre si tirerà con 15/35 dall'arco dei 6,25 ma questo è un altro discorso"
Un Pozzecco in serata sì poi quando è entrato ha aggiunto una dimensione nuova al gioco dell'Italia, ad un certo punto troppo monocorde nella ricerca della soluzione balistica ad ogni possesso dando una scarica di adrenalina con le sue penetrazioni che si concludevano con geniali scarichi o per Chiacig e Marconato che si vedevano recapitati tra le loro manone tanti pacchi-regalo in anticipo di 4 mesi rispetto a Natale con dentro 2 punti comodi comodi o per Jack & Baso, la premiata ditta del tiro di fuori 100% nostrana che bombardava gli americani con l'artiglieria pesante.
In difesa i nostri sono stati praticamente perfetti: la zona predisposta da coach Recalcati ha mandato in tilt i già fragili automatismi del Dream Team o presunto tale.Una miriade di palle rubate sono state frutto di una concentrazione sempre al top degli azzurri che preferivano concedere il tiro da fuori piuttosto che la palla dentro dove Duncan avrebbe spadroneggiato. La pessima serata al tiro da fuori ha fatto il resto, solo Melo ha colpito dalla distanza in qualche rara occasione.
Inoltre l'Italia è riuscita a mantenere il ritmo che le era più congeniale: gli americani per scatenarsi devono ballare la samba, gli italiani preferiscono un lento da ballare piano piano (Eh,siamo inguaribili romantici!) e per far sì che si giocasse a 33 giri anziché a 45 non si è esitato a spezzare i contropiedi USA con falli sistematici poco spettacolari per il pubblico della Kà¶lnArena (emblematico un fallo intenzionale di Rombaldoni su LBJ lanciato a canestro che avrebbe esaltato il team USA che stava pian piano risalendo la china) ma molto utili alla nostra causa.
Recalcati sapeva che giocare a ritmi alti sarebbe stato un suicidio così in attacco si giocava calmi e tranquilli, tranne quando il Poz era in campo, e in difesa si metteva sul campo un “intensitè straodineria”come avrebbe commentato Arrigo Sacchi, uno che di “intensitè” se ne intende.
2)DIVERSE REGOLE FRA IL BASKET FIBA E IL BASKET NBA
Quante palle hanno perso gli USA per infrazioni di passi? UN'INFINITà!
Non è concepibile che a questi livelli si perdano così tanti palloni per una regola fondamentale che si insegna a scuola di minibasket! I giocatori della NBA sono troppo bene abituati a non vedersi fischiare nulla contro da questo punto di vista e quando vanno in competizioni mondiali e olimpiche pagano questa differenza. La soluzione sta a monte, bisognerebbe sanzionare anche nell'NBA con più rigore chi commette l'infrazione di passi.
Ad un certo punto alla fine del secondo quarto Allen Iverson ha cercato di chiamare lui un time out" ma in Europa non si può caro Allen! Così perdi solo secondi preziosi e poi non ti basta il tempo per concludere il tuo coast-to-coast! Zio Larry credo che te l'abbia detto, oltre a cazziarti per benino per i cinque minuti di ritardo l'altro giorno!
Come si vede oltre alla grande prestazione dell'Italia anche gli USA ci hanno dato una mano perdendo per queste “distrazioni” tanti palloni in modo assolutamente gratuito per diverse interpretazioni arbitrali di uno stesso episodio fra una lega e un'altra.
3)”WHAT'S ITALY?”
Paradossale ma vero: il non avere tra le nostre fila una superstar o anche un buon giocatore NBA si è rivelato alla fine essere un vantaggio. Mi spiego: quando gli USA affrontano la Germania di Nowitzki, la Spagna di Gasol, la Cina di Yao Ming, la Jugoslavia di Stojakovic conoscono bene come si muovono i giocatori sopraccitati visionandoli per 82 partite all'anno.
Sanno che Nowitzki non può essere lasciato solo sull'arco dei 6,25 perché ti punisce da tre, così come sanno quanto Gasol e Yao fanno male da sotto e si cerca in tutti i modi di limitare i rifornimenti. Come ha candidamente ammesso Iverson nella conferenza stampa pre-gara, affermando di non voler parlare di ciò che non conosce, i giocatori del team a stelle e strisce con coach Larry Brown in testa NON AVEVANO IDEA DI CHI FOSSIMO.
Non sapevano che Galanda pur essendo un lungo sa tirare da lontano, non sapevano che Basile è un fenomeno da 3 punti, non sapevano che Righetti può avere quei 5 minuti di classe purissima come quei 5 minuti di appannamento, non sapevano quanto Pozzecco fosse ficcante nei suoi penetra e scarica e quanto fosse spettacolare con i suoi assist, non sapevano che Soragna è un difensore a 5 stelle" Non sapevano troppe cose!
Quindi anche l'effetto sorpresa si è rivelato fondamentale. Ora però se dovessimo rincontrarli ad Atene (speriamo di si, perché significherebbe che saremmo usciti vivi dal nostro girone di ferro) non potremo più contare su quest'arma.
4)CI VUOLE PIÃÅ¡ UMILTà!
E “last but not the least”,anzi dato che abbiamo vinto noi andiamo con un latinissimo “Dulcis in fundo”: IL TEAM USA HA PECCATO DI SUPPONENZA! Evidentemente la lezione impartita dal basket mondiale a Indianapolis non è servita! Non basta radunare una squadra di 7 buoni giocatori, 2 rookie che domineranno l'NBA per i prossimi 15 anni e 3 campioni assoluti per vincere le Olimpiadi!
Basta sentire le parole di Carmelo Anthony al “David Letterman show”: “Sono sicuro che vinceremo l'oro!”
Va bene la fiducia nei propri mezzi ma in tal caso è stato detto non prendendo in minima considerazione il fatto che non sarà facile come rubare le caramelle a un bambino come a Barcellona e Atlanta (quelli sì che erano Dream Team!).
Col passare del tempo i bambini sono cresciuti e hanno imparato a difendersi quando il gigante vuol fare il prepotente. Sempre più Europei sono andati a giocare negli USA e lì si sono perfezionati diventando autentiche superstar a livello NBA, e alzando anche la competitività della propria nazionale. Le prime avvisaglie di un vita che sarebbe diventata sempre più difficile si ebbero già a Sydney. Jasikevicius sta ancora ripensando a quel pallone che avuto fra le mani per abbattere la dittatura USA.
La nazionale non è sentita più come un onore ma una seccatura dai giocatori (questa storia l'ho già sentita per la nazionale italiana di un altro gioco popolarissimo qui da noi che si gioca sempre con un pallone").Si pensa che non servano i migliori 12 ma 12 qualsiasi, tanto l'oro si porta comunque a casa.
La NBA non fa abbastanza per convincere i migliori ad accettare la convocazione, e questo è un altro problema che andrebbe estirpato alla radice, magari comminando sospensioni ai reprobi. Possibile che fra i giocatori NBA sia scoppiata la moda di sposarsi tutti durante le Olimpiadi? O che abbiano tutti paura per la propria incolumità ?
Ora magari le considerazioni che ho fatto saranno stravolte e quando il gioco inizierà a farsi duro i duri inizieranno a giocare.Vedremo magari la squadra americana più spumeggiante di tutti i tempi (una previsione del genere potrebbe farla solo chi ha pronosticato la Grecia vincitrice degli Europei di calcio, ma hai visto mai"),fatto sta che a oggi la situazione è così.
E comunque godiamoci questa vittoria e non pensiamo che sarà sempre così facile, ora non bisognerà esaltarsi troppo. Noi andiamo ad Atene con la consapevolezza che non dobbiamo avere paura di nessuno e gli americani che devono scendere dal piedistallo che si sono creati. Ieri li abbiamo sorpresi noi, alle Olimpiadi chissà "