Cedric Benson e i suoi Longhorns dovranno sfatare il tabù Oklahoma per vincere la Big 12
La regina incontrastata della conference è Oklahoma. La squadra allenata da Bob Stoops anche quest'anno ha fatto incetta di talenti e non si vede all'orizzonte nessuna squadra in grado di impensierirla.
Lo scorso anno i Sooners hanno dominato gli avversari prima di crollare clamorosamente nel finale di stagione e molto del successo a livello nazionale dipenderà proprio da come la squadra avrà reagito al tracollo contro Kansas State e LSU.
In attacco c'è ancora il quarterback Jason White (vincitore dell'Heisman Trophy) ed insieme a lui ritornano altri nove degli undici titolari. Di rilievo soprattutto la presenza del wide receiver Mark Clayton ed il ritorno di tutta la linea che sembra aver migliorato l'intesa rispetto alla passata stagione e dovrebbe offrire maggior protezione a White.
In difesa Stoops ha perso molti dei migliori giocatori ma il livello qualitativo dei sostituti è così alto che non si dovrebbe notare nessuna differenza rispetto a dodici mesi fa.
L'unico insostituibile sembra il cornerback Derrick Strait ma il nuovo responsabile del reparto, l'ex coach ad interim di Nebraska Bo Pelini, sembra aver individuato in Chijioke Onyenegecha un prospetto interessante che alla lunga non farà rimpiangere il giocatore dei New York Jets.
Il tempo sta per scadere per la gestione Brown alla Texas University. In sei anni l'attuale allenatore non è riuscito a portare a casa neanche un titolo di conference ed ha perso le ultime quattro sfide con i rivali di Oklahoma con uno scarto medio di 31 punti.
La sua carriera a livello di percentuale di vittorie è più che soddisfacente (76 percento) ma in uno stato esigente come quello dei Longhorns non è improbabile prospettare un suo licenziamento se, come previsto, quest'anno le cose non dovessero cambiare.
Potenzialmente i Longhorns hanno tutto per vincere la conference. In attacco il tailback Cedric Benson fornisce ampie garanzie (potrebbe essere il primo back nella storia di Texas a guadagnare in 4 anni consecutivi 1000 yard) e nel camp il quarterback Vince Young ha definitivamente soppiantato il senior Chance Mock per il posto di titolare.
Brown comunque non sembra aver imparato dagli errori del passato e resta fermo nella sua convinzione di dover alternare spesso e volentieri i quarterback. Questo vorrà dire far perdere diversi snap ad un quarterback che contro Oklahoma non ha affatto sfigurato (Young) per inserire un altro che invece soffre oltremisura la difesa dei Sooners.
In difesa l'head coach dovrà ricostruire la linea e per migliorare il reparto nel suo complesso ha sostituito il defensive coordinator Carl Reese con l'ex allenatore della secondaria dei Kansas City Chiefs Greg Robinson.
Notevole anche l'aggiunta dell'assistente Dick Tomey che negli anni novanta era diventato famoso in Arizona per la celebre Desert Swarn che ha permesso ai Wildcats di vincere per 29 a 0 il Fiesta Bowl del 1993 contro Miami.
Coach Les Miles ha fatto un lavoro eccezionale ad Oklahoma State rivitalizzando nei suoi tre anni con i Cowboys un programma che per troppo tempo aveva sofferto la concorrenza di Oklahoma.
La scorsa stagione è stata la migliore (record di 9-4 e approdo al Cotton Bowl) e Miles per non abbassare le aspettative dell'ambiente ha dichiarato di volersi ripetere nonostante la perdita in attacco dei due migliori prospetti.
Il quarterback dello scorso anno, Josh Fields, ha deciso di tentare la fortuna nella MLB mentre il miglior wide receiver, Rashaun Woods, è approdato nella NFL. Il quarterback, visto anche l'infortunio del giocatore più promettente, sarà Donovan Woods.
La matricola al secondo anno al camp ha fatto vedere buone cose e la protezione di una buona linea dovrebbe permettergli di fare bene anche nelle gare ufficiali. Suo fratello D'Juan (wide receiver) ed il tailback Vernand Morency sono le altre stelle di un attacco che può fare affidamento anche su una linea che rispetto al 2003 ha perso solo un giocatore.
In difesa Miles può contare sugli intercetti del cornerback Darrent Williams capace di segnare quattro touchdown lo scorso anno e auto candidatosi per un posto in attacco. Il suo apporto nella secondaria in ogni caso è troppo importante per rischiarlo anche come ricevitore quindi alla fine non se ne farà nulla.
Così come successo lo scorso anno i Cowboys, a causa di una linea difensiva non eccelsa, dovranno far leva soprattutto su linebacker e secondaria per migliorare nella difesa contro passaggi (86esimi nella nazione) e corse (66esimi).
Texas Tech si è ormai inserita nella lotta fra Oklahoma State e Texas A&M per il posto di terza forza della conference e quest'anno ha buone possibilità di spuntarla.
L'università non dovrebbe risentire oltremodo della partenza del quarterback B.J. Symons (recordman NCAA per yard lanciate in una stagione) perché i Red Raiders sono sempre stati famosi per gli ottimi schemi offensivi. Il fatto di poter contare su un tailback come Taurean Henderson, capace sia come back che come ricevitore, semplificherà molto la vita al sostituto di Symons, Sonny Cumble.
All'inizio del camp il maggior dubbio dello staff tecnico era l'affidabilità di una difesa che la passata stagione ha potuto contare su un solo giocatore di livello superiore: l'end Adell Duckett. Ovviamente il solo lineman non è bastato e Texas Tech ha messo in campo una delle peggiori difese della nazione.
Quest'anno non sono arrivate molte stelle ma almeno ritornano nove titolari su undici e coach Mike Leach sembra aver individuato fra le riserve qualche alternativa in più.
L'arrivo di Dennis Franchione a Texas A&M faceva ben sperare i tifosi degli Aggies ma la stagione 2003 è stata un disastro sotto tutti i punti di vista e l'università ha chiuso con il peggior record degli ultimi 31 anni (4-8).
Già ad inizio stagione si sapeva che a causa dell'alto numero di titolari senza esperienza la squadra avrebbe incontrato molte difficoltà ma questo non giustifica il numero di partite in cui l'università è stata letteralmente umiliata dagli avversari.
Le premesse per quest'anno non sono delle migliori visto che ben tredici elementi della scorsa stagione non ci saranno più e alcuni di quelli rimasti hanno avuto nell'off-season problemi con la legge.
C'è però qualche motivo per essere ottimisti. La qualità dei giocatori quest'anno sembra superiore e, cosa ben più importante, la squadra conosce ormai gli schemi impiegati dallo staff tecnico e non dovrebbe più cadere vittima delle proprie incertezze come successo più volte nel 2003.
In attacco Franchione si è detto entusiasta del quarterback Stephen McGee che probabilmente entro metà stagione prenderà il posto del deludente Reggie McNeal. Inoltre un buon gruppo di wide receiver che conosce già i suoi schemi ed il promettente tailback Courtney Lewis dovrebbero togliere un po' di pressione sul quarterback.
In difesa il defensive coordinator Carl Torbush sembra finalmente in grado di implementare la sua famosa difesa basata su un gioco aggressivo e numerosi blitz anche se alcuni prospetti mancano della necessaria esperienza.
Chiude la conference l'università di Baylor. Lo scorso anno la squadra allenata da Guy Morriss ha messo in campo soprattutto matricole ed i risultati non sono stati poi così cattivi come il record sembra indicare (3-9).
L'upset su Colorado ha trasmesso tanto entusiasmo all'università e quest'anno i Bears dovrebbero essere in grado di migliorare ulteriormente (più in termini di competitività che di record). Da tenere d'occhio il punter Daniel Sepulveda che lo scorso anno ha tenuto una media di 43 yard a calcio.