Dwight Howard, il 3° liceale scelto alla 1a assoluta negli ultimi 3 anni… regola o eccezione?
E’ un fatto.
Negli ultimi anni il numero di giocatori di high school scelti al draft è cresciuto sempre di più: 8 i liceali scelti quest’anno al 1° giro, tra i quali la prima scelta assoluta, 3 lo scorso anno, fra cui un certo King James, 1 solo nel 2002 , forse anche per una sorta di reazione a quanto era successo l’anno precedente, in cui i giocatori di high school chiamati da Mr. “in televisione non sembrava così basso” Stern furono ben 4, di cui 3 entro le prime 4 chiamate, ed al fatto che nessuno dei 4 avesse dimostrato di essersela meritata, quella chiamata.
Certo, se poi aggiungiamo che l’ultimo Mvp si è “dimenticato” di andare all’università , che colui che più oggi ci ricorda sua maestà Michael – avventure in Colorado a parte – ha sentito chiamare il suo nome quando di anni ne aveva solo 17, e che il giocatore oggi considerato – schiena permettendo – la più temibile macchina da canestri esistente su questa terra ha deciso di non approfittare di alcuna delle borse di studio offertegli da ogni singolo ateneo presente sul suolo statunitense… be’, allora un po’ viene da pensare.
A questo punto possiamo metterci a fare i moralisti, lamentarci del sempre più basso livello del College Basketball, sperare che Stern la regola del limite dei 20 anni prima o poi la metta davvero, dire “eh… l’avevo detto che qualche anno di college se lo doveva fare” quando spuntano fuori le prime evidenti ed inevitabili lacune, scuotere la testa quando vediamo un 19enne che racconta della sua macchina con 3 TV, un X-Box ed una PS2 (tanto per essere imparziale).
Oppure possiamo cercare di vedere la cosa in modo diverso: possiamo pensare che a guardare l’NCAA quest’anno ci siamo comunque divertiti da matti, ma, soprattutto, possiamo immedesimarci in uno qualsiasi di questi ragazzi, la maggior parte dei quali non ha certo avuto un’infanzia agiatissima, tanto per usare un eufemismo, e che un giorno si sente dire “ma che college, secondo me sei da primo giro già adesso”.
A questo punto il dilemma: andare al college, divertirsi almeno un annetto, e rischiare non solo di vedere le proprie quotazioni scendere, ma addirittura uno di quegli infortuni che magari non mettono fine alla carriera, ma che fanno pensare molto quelli del piano di sopra, oppure buttarsi (certo quando le voci di primo giro siano sufficientemente fondate) e mettere in banca quei 2-3 milioncini di dollari di cui si era sentito parlare solo nei film?
Che ci piaccia o no, per un ragazzo di colore, di famiglia povera, (ok, per un ragazzo di qualsiasi razza, ma qui limito il discorso alla pallacanestro) ancora nel 2004, le vie del “good living” sono assai impervie: certo, la scuola, se sei veramente bravo e vinci quella borsa di studio che i tuoi non si sarebbero mai potuti permettere, ma gli unici altri due modi, sono lo sport e, soprattutto negli ultimi anni, la musica.
Ed allora chi siamo noi per giudicare la moralità di un sistema che da la possibilità a dei ragazzini di risolvere la propria vita e quella di coloro che li circondano? Nessuno.
Questi sono i pensieri che mi hanno attraversato la mente in questi ultimi anni, e che mi hanno portato dall’una all’altra parte del muro, fino a decidere di iniziare questa nuova rubrica.
In particolare, nel corso della stagione 2004-2005, mi occuperò della Classe del 2005… cosa significa?
Noi tutti siamo abituati a leggere accanto ai nomi dei giocatori Nba il college di provenienza con tanto di indicazione di quello che, in teoria (molto in teoria…) dovrebbe essere l’ultimo anno di corso, l’anno da senior.
Ad esempio, accanto a Melo leggerete Syracuse ’06, nonostante il nostro al college ci sia rimasto un solo, magico anno.
Lo stesso ragionamento deve essere fatto per i giocatori di high school, solo che in questo caso l’anno in questione sarà l’ultimo del liceo, indipendentemente dall’età del giocatore.
Inoltre, almeno per adesso, l’anno da senior al liceo se lo fanno proprio tutti: se non ci è riuscito Lebrone, a convincere la lega a permettere l’entrata di liceali che non avessero ancora concluso l’high school, dubito che qualcuno ci riuscirà nel breve termine.
La Classe del 2005 comprende allora tutti quei giocatori per i quali la stagione 2004-2005 rappresenta l’ultimo anno di liceo, e che sono quindi destinati al college o direttamente all’Nba, ed è soprattutto in quest’ultima ottica che me ne occuperò.
Certo non mancheranno le escursioni nella Classe 2006, per parlare ad esempio di Greg Oden, che alcuni danno già come sicura prima scelta, o nella Classe 2007, per parlare di OJ Mayo, così come non mancheranno riferimenti più in generale al basket di high school, per quanto sia difficile parlare di un qualcosa di così “esteso” (pensate ai licei della vostra città , adesso moltiplicate per 300 milioni di abitanti), ma ci proverò, con tutti i problemi che possono derivare dalla relativa difficoltà di trovare informazioni ad un oceano di distanza, e dal fatto che anch’io sono abbastanza “nuovo” all’argomento, sperando in qualche modo di convincere anche i più diffidenti che la pallacanestro U.S.A. non è solo Nba ed Ncaa, ma anche High School !
Alla prossima e…
Stay tuned! Nella prossima puntata si parte da Louis Williams!