La Lettera Scarlatta

I tifosi americani sono sotto shock per il caso Sammy Sosa

Già  è stata dura scoprire che sotto l'albero di Natale, i regali non li metteva un simpatico panzone vestito di rosso arrivato a bordo di una slitta trainata da renne volanti" certo non ci ha fatto piacere scoprire che nel wrestling si recita un copione e che non esistono buoni e cattivi, ma solo un gruppo di atleti un po' coatti che probabilmente scoppiano in lacrime quando a casa a si prendono un dito con il martello nell'intento di appendere un quadro" ci avessero detto che Superman utilizza la supervista per spiare le coppiette appartatesi in camporella, o che Topolino è scappato dal luogo di un incidente stradale, avremmo commentato da uomini navigati, con una scrollata di spalle "che vuoi" segno dei tempi che cambiano"". [NdR: Rayano, hai ricominciato a prendere quelle pasticche che ti avevo proibito? :-)]

C'è un limite però a quello che un uomo e nello specifico uno sportivo può sopportare in termini di delusioni e se la squalifica di Ben Johnson dopo il 9.79 di Seul '88 l'avevi ormai rimossa, occorrerà  molto tempo per non pensare più alla "situazione Sammy".

Quando nel primo inning dell'incontro coi Tampa Bay Devil Rays, la mazza del fenomenale slugger dominicano è andata in pezzi rivelando un'anima di sughero agli occhi del catcher Toby Hall, si è subito percepita la gravità  della situazione.

Non sono propriamente gli Stati Uniti il luogo migliore per farsi cogliere ad imbrogliare. Se infatti su altri lidi si è più magnanimi su chi viene colto con le mani nel barattolo della marmellata, nella terra delle seconde opportunità , non sempre sono disposti a concederle a chi si macchia di comportamenti truffaldini e questo, ci piace pensare, non per motivi di ordine economico inevitabilmente legati allo sport professionistico americano, ma proprio per quell'alone di misticità  che lo circonda, quello a cui tutti si riferiscono quando parlano di "rispetto per il Gioco".

Quando i frammenti della mazza incriminata sono stati portati all'attenzione dell'arbitro Tim McLelland, questi ha da subito compreso la gravità  dell'accaduto, e le possibili ripercussioni che ne sarebbero scaturite, se si sono affacciate per un attimo nella sua mente, sono quasi immediatamente crollate di fronte alla necessità  di seguire il regolamento, quel regolamento che alla norma 6.06, paragrafo D, ricorda come venga considerata illegale qualsiasi azione in cui un giocatore utilizzi, o cerchi di utilizzare, una mazza che a giudizio dell'arbitro, sia stata alterata o contraffatta.

Sempre a seguito della norma, i corridori sono stati costretti a tornare sulle basi originarie con la conseguenza dell'annullamento del punto, ma non dell'out scaturito dalla flebile grounder battuta da Sosa, il quale è stato, dopo un lungo conciliabolo tra gli arbitri, espulso dalla partita.

La presenza di sughero all'interno, infatti, rende la mazza più leggera e dunque girabile più velocemente dal battitore, che dovrebbe trarne giovamento aumentando le possibilità  di battere un fuoricampo"in realtà  il condizionale è d'obbligo, poiché proprio su questo punto, alcuni esperti sembrano nutrire dubbi, in quanto già  in passato, un executive delle Lousville Slugger Chuck Schupp, aveva dichiarato che se è vero che la velocità  del giro di mazza va ad aumentare, è altrettanto vero che si riduce la massa e questo, come sembra confermare un docente di fisica a Yale, il professor Robert Adair, pregiudica la possibilità  di spedire più lontana una pallina: "la lunghezza della battuta dipende dalla massa. Ad una data velocità , una mazza leggera, non spedirà  la palla più distante di una mazza più pesante""

Questioni di lana caprina in fondo, perché se è vero che la sospensione che le Majors dovrebbero infliggere al giocatore dei Cubs, dovrebbe attestarsi attorno alle sette/dieci partite, come è accaduto nelle numerose precedenti occasioni, da Albert Belle a Graig Nettles, da Wilton Guerrero a Billy Hatcher, è altresì sotto gli occhi di tutti, come la situazione Sosa esuli da possibili raffronti col passato, proprio per lo status di superstar cui l'esterno dominicano è assurto negli ultimi anni, un'icona per lo sport latinoamericano oltre che un ambasciatore tout court per il baseball nel mondo, un uomo impegnato nel sociale e un raro esempio di campione la cui popolarità  travalica i rigidi confini del tifo per la propria franchigia.

Le scuse del giocatore sono arrivate subito dopo la partita, scuse rivolte ai compagni, rivolte al commissioner Bud Selig e soprattutto rivolte ai tifosi che lo hanno sempre sostenuto e che sono stati magnifici nei suoi confronti. "si è trattato di un errore" ho semplicemente preso la mazza sbagliata, quello che uso nel batting practice per far divertire i tifosi, fare un po' di spettacolo"si è trattato solo di un errore, non ho bisogno di una mazza truccata, sono molto forte" e sono un lottatore"".

Errore in buona fede dunque? Potrebbe essere, ma il fronte dei colpevolisti sembra essersi già  schierato e non minaccia di arrestare la propria crescita: tanto per cominciare, un Sosa in difficoltà , al rientro dalla Disabled List, con otto strikeout subiti in tre partite e una media di 2 su 15, dopo aver perso 17 partite per un problema ad un alluce, si presta facilmente a speculazioni sul suo bisogno di tornare a battere un home run, soprattutto se si pensa che l'ultimo fuoricampo griffato da Wonder Sammy, risale addirittura al 1° maggio e che in una stagione cominciata col suo ingresso nel club dei 500 homers, averne colpiti solo sei, pur con le attenuanti del caso, possa comunque costituire un fattore di stress.

Ma non è tutto. Proprio nel corso delle sue memorabili ultime stagioni, Sosa, come gli altri appartenenti alla categoria dei super sluggers, Bonds e McGwire su tutti, ha dovuto far fronte a neanche tanto velate accuse di doping, legate soprattutto al loro aspetto, per così dire, nerboruto" il fatto che proprio Sammy abbia più volte smentito chiedendo che qualcuno presentasse le prove dei suoi presunti imbrogli, sembra adesso ritorcerglisi contro" le prove sono lì Sammy, davanti agli occhi di tutti" e se sei ti presenti al piatto con la mazza truccata, non puoi certo pretendere di venir creduto quando smentisci seccamente accuse di altro tipo" in fondo era successo anche con Clinton no?

Non fu il tradimento della moglie con la stagista a scandalizzare, ma il fatto che il Presidente avesse giurato di non averlo fatto. E coi tifosi, come con gli elettori, non si scherza.

I tifosi, già , quelli che quando hanno visto uscire dal dugout Troy O'Leary per prendere posizione in campo destro, hanno urlato "Ehi! Non ho pagato 35 dollari per vedere giocare te!!!", quelli che adesso penseranno ai 505 home runs di uno dei più grandi battitori della storia e si chiederanno quanti siano stati provocati dal sughero dentro alla testa della mazza.

Dicono che ai bambini si dovrebbe dire sempre la verità  e i tifosi, gli appassionati, cosa sono se non degli eterni bambini che soffrono e gioiscono per quel gioco che amano e che guardano con occhi sognanti e ingenui? Per questo, il caso Sosa è rimbalzato in ogni angolo del mondo, per questo c'è preoccupazione in tutti gli addetti ai lavori e in tutti i fans del Gioco" per le ripercussioni che potrebbe avere su tutto l'ambiente e non importa se il seconda base dei Mariners Bret Boone, schieratosi in difesa di Sosa, asserisca che in fondo i pitchers imbrogliano di continuo, alterando la palla" più vicino alla verità  è andato senz'altro l'esterno centro dei Braves Andruw Jones dicendo che adesso ogni qualvolta qualcuno colpirà  un fuoricampo, verrà  guardato storto" per questo occorre sperare che le mazze subito sequestrate dalle Majors risultino "pulite", per questo occorre sperare che le mazze di Sosa presenti a Cooperstown, passate ai raggi X, risultino estranee a eventuali contraffazioni" perché col tempo, quella lettera scarlatta, quel marchio di infamia appiccicato addosso ad uno dei massimi interpreti di questo sport, possa essere, se non cancellato, almeno ridimensionato, e si possa pensare a Sammy Sosa, come a un grande giocatore, uno da Hall of Fame che un giorno ha commesso un errore, finendo per un po' nella Hall of Shame.

Curiosità : The Umpire Strikes Back
Proprio l'arbitro McLelland, si trovato, negli anni, coinvolto in situazioni simili. Era uno degli arbitri nel precedente riguardante Albert Belle e soprattutto si è trovato tra i protagonisti, nel luglio del 1983, del cosiddetto Pine Tar Incident: allo Yankee Stadium si affrontano i padroni di casa e i Kansas City Royals. Con due out nel nono, lo slugger dei Royals, George Brett, colpisce un homer che porta in vantaggio la propria squadra.

Su protesta del manager degli Yankees Billy Martin, l'arbitro nota come il pine tar (una sostanza densa e appiccicosa adottata per ottenere maggior grip sulla mazza) si estenda oltre il limite consentito, annulla i punti e chiama un out ai danni di Brett, chiudendo la partita.

Il ricorso dei Royals al Presidente della American League viene accettato e i punti vengono riportati nello score. La partita, successivamente portata a conclusione si chiuderà  con la vittoria Royals per 5 a 4 ma verrà  sempre ricordata come "the Pine Tar Incident".

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