Il neo coach dei Lakers sorride: lo farà ancora a roster ultimato?
Mentre sotto i cieli dello stivale, il mercato calcistico atteso quanto e più dell'evento sportivo vero e proprio, appare tiepido come questa estate modello 2004, dall'altra parte dell'oceano, sulla costa pacifica la temperatura sta salendo vertiginosamente.
Ci si era lasciati non più di un paio di settimane fa stretti fra mille interrogativi.
L'estate dei Lakers avrebbe dovuto essere all'insegna dei cambiamenti, forzati o meno, dovuti all'inopinata sconfitta patita a quelli della Motown ed effettivamente l'ambiente angelino non ci ha messo poi molto a dare un accelerata alle operazioni.
Prima di tutto la figura base: il tecnico.
Solamente poche ore dopo che la lista di candidati ufficiali era stata diramata, si è saputo che i vertici giallo viola, hanno puntato forte su di un nome che dire sensazionale è davvero far difetto: Mike Krzyzewski esatto il grande coach K di Duke!
La notizia ha però avuto lo spazio di non più di una settimana, visto che a fronte di un contratto davvero principesco c'è stata l'alzata di scudi del mondo universitario e la scelta, ponderata quanto probabilmente saggia, di non affrontare le sirene di L.A. per restare nell'ambiente della ACC, non meno stressante, sempre molto competitivo e certamente più consono ad un uomo che ha il vanto di fare l'allenatore per la sola (bugia ma ben detta) possibilità di poter anche insegnare in un corso di leading deontology, alla lettera deontologia della leadership.
Svanito quindi il tentativo per uno degli allenatori più vincenti della NCAA, i Lakers hanno dirottato il loro interesse verso uno dei pochi allenatori (tre in realtà ) titolari dell'impresa di avere carpito a Phil Jackson un titolo NBA nelle ultime due decadi (periodo 1994 – 2004): l'ex coach di Houston Rudy T, ovvero Rudy Tomjanovic.
Il contratto firmato dall'ex guida dei Rockets assomiglia molto a quello firmato dal suo predecessore, ma non è davvero detto che il player's coach che vanta un record di 473 vittorie e 381 sconfitte in regular season e di 50 vittorie a fronte di 36 sconfitte in post season, si troverà a far scendere in campo la stessa squadra della quale aveva “le chiavi” il coach zen.
Detto infatti che nonostante il cambio al timone, lo staff tecnico non cambierà sostanzialmente, durante l'ultimo fine settimana le voci arrivate dalla Florida hanno fatto impallidire e di molto, le discussioni sulla guida tecnica dei giallo viola che le avevano precedute: pur non essendoci la totale ufficialità , la notizia è di quelle che potrebbero far tremare le colonne del cielo?(scusa vecchio Jack, diciamo della lega): Shaquille O'Neal avrebbe trovato la squadra grazie alla quale lasciare la California!
I fortunati nuovi titolari del contrattino?
I Dallas Mavericks? No, visto che Nash se ne sta andando in Arizona e che Novitzki non si muoverà da Dallas?
I Sacramento Kings? No, visto che Sacramento resta la capitale della California e che Stojakovic e Webber sarebbero una contropartita non proprio indolore per i fratelli Maloof?
Chi resta?
Abbiamo parlato della Florida ed ecco perciò che Shaq si dovrebbe trovare a giocare per il suo vecchio amico Pat Riley, a suo tempo paragonato dal centrone a John Gotti per una questioni di chopper, ai Miami Heat.
Un colpo enorme che rivoluziona l'equilibrio delle forze sotto i tabelloni in tutta la lega.
E la contropartita? Una sciocchezza!
In cambio delle prestazioni del numero 34, ad Hollywood giungeranno Brian Grant, più che altro per questioni di riequilibrio della situazione salari, Caron Butler splendido protagonista di una prima annata da rookie e di una seconda annata un po' in ribasso ma condita da un valido finale di stagione, una prima scelta 2006, il che non guasta, ma soprattutto da Lamar Odom, fresco nuovo innesto nel team USA ed in tempi non sospetti inserito da qualche eccellente osservatore degli allora L.A. Clippers come erede più che legittimo di Magic Johnson.
La ridda di voci che è seguita all'annuncio dell'agente di O'Neal ha subito portato alla domanda amletica: che ci guadagna?
Questo ovviamente sarà il campo a deciderlo, ma i tifosi di Los Angeles, pur non cadendo nell'odioso gioco di disconoscere i meriti degli ex, potrebbero anche sorridere.
Cedendo l'MDE, la squadra che Rudy T potrà far giocare, potrebbe infatti avere una vitalità ed una freschezza non comuni.
Odom è senza dubbio un giocatore del quale innamorarsi è tremendamente facile. Può giocare almeno in 3 ruoli, se non in quattro, è istintivo, altruista e spettacolare; non è più insomma il mezzo sconfitto che aveva lasciato la sponda bianco rossa di L.A. dodici mesi fa.
Al suo fianco continuerà a crescere il fisicone di Butler (magari lasciandosi alle spalle qualche infortunio di troppo), mentre Grant potrebbe trovarsi in una realtà nuova per lui, una realtà vincente.
Potrebbe. Perché a fronte di un entusiasmo anche giustificato, ci sono alcune incognite da non sottovalutare prima di preparare la prossima sfilata lungo downtown.
Gary Payton, che aveva rinnovato la possibilità di restare ai Lakers, si è detto molto amareggiato dalla partenza di O'Neal. I tifosi potrebbero perderne anzitempo le prestazioni, così come quelle di Malone, anch'egli non proprio felice del cambio e sempre più diretto verso un ruolo da ex giocatore nella nuova stagione.
In più la squadra con questo innesto si troverebbe piena di swingman, ma sfornita nei ruoli di play e di centro, con 5 giocatori ancora in free agency e nessuno a portare chili sotto le palnce per contrastare la concorrenza dei vari Garnett e Duncan. Ultimo piccolo punto: Kobe Bryant.
Il numero 8 non aveva nascosto la voglia di provare la guida di Krzyzewski e non ha più parlato dopo la firma di Tomjanovic.
Certamente gli indizi prodotti dalla gestione Buss porterebbero ad una consegna in toto nelle sue mani della squadra, ma le sirene di Eagle' s County sono ancora in azione e fino a settembre (o quanto meno fino alla firma di un nuovo mega accordo) nulla di certo si potrà dire.
Volendo essere un po' ottimisti però, i prossimi giorni dovrebbero portare novità decisive.
Il nuovo allenatore ha fatto capire che nei suoi progetti immediati ci sarà la rifirma di Fisher, ovviamente di Bryant e magari un paio di colpi sul fronte degli innesti (Dampier? Bowen???)
I nuovi Lakers partono da qui. Da un quintetto che potrebbe vedere giostrare insieme i talenti di Kobe e Lamar, il che per gli amanti di una certa pallacanestro potrebbe essere linfa pura; un quintetto che vedrebbe in ogni caso tanti giocatori capaci di trattare la palla ad alto livello e di passarla altrettanto bene (Payton, Bryant, Butler/Walton, Odom, Malone/Grant/?); un quintetto nel quale potrebbe trovare spazio da subito Sasha Vujacic, che nelle prime due uscite di Summer League ha tenuto una media di 16.5 punti e di 5 assist, dando prova di personalità evidente.
A questo punto le porte aperte sono tante e tantissime altre si apriranno nel corso dell'estate.
Quello che è evidente è che oltre alla conformazione della lega, anche tanti equilibri di forze stanno cambiando e con questi movimenti può essere che l'interesse per la NBA cresca ancora, Lakers vincenti o meno.
Che bella estate!!!!!
Alla prossima?