Emeka Okafor sarà la pietra angolare dei Bobcats
Tra le situazioni più difficili da affrontare nello sport vi è sicuramente la costruzione di una squadra che porta spesso gli addetti ai lavori a misurarsi con scelte ardue e che se sbagliate possono pesare come un macigno sul destino della stessa.
La nuova franchigia Nba i Charlotte Bobcatshanno compiuto il primo passo per costruire una squadra che difficilmente dominerà immediatamente la Nba ma che in fututo dia dei buoni risultati e, come ha sottolineato il coach – general manager Bernie Bickerstafffaccia divertire i tifosi, difenda e dimostri di essere un gruppo forte e coeso.
Già prima dell'inizio dell'expansion draft la franchigia del North Carolina aveva compiuto il primo movimento di mercato, Charlotte ha scambiato i propri diritti di scelta nel draft 2004 (4 e 33) accollandosi, inoltre, il pesante contratto pluriennale dell'ala / pivot Predrag Drobnjak degli L.A Clippers in cambio della seconda scelta assoluta del draft di New York.
La scelta dell'entourage dei Bobcats è stata, di affidare le sorti della franchigia, nelle mani di un giocatore giovane da scegliersi fra l'ala / pivot Emeka Okafor (MVP delle finali NCAA di questa stagione con la maglia di Uconn) o il 2.07 prospetto proveniente dall'high school della Georgia Dwight Howard.
Chiunque tra le due giovani stelle che si infilerà il cappellino con l'effigie del gatto delle nevi sarà il simbolo dei prossimi anni della neonata franchigia.
Okafor darebbe a Charlotte un impatto immediato perchè è un giocatore serio, grande professionista, ottimo difensore (ha dimostrato al college di essere un egregio stoppatore), grande rimbalzista e dotato di un più che discreto talento offensivo (è in grado di poter giocare spalle a canestro ed è in possesso di un buon jump dai tre metri).
Gli unici dubbi sul nigeriano proveniente da Connecticut sono sulle condizioni della sua schiena scricchiolante che hanno assillato la sua seconda parte di stagione.
Howard invece è un 2.07 descritto da tutti gli scout come dotato di un grandissimo potenziale sia offensivo (viene descritto come un possibile nuovo Garnett) sia difensivo, nell'immediato il suo impatto sarebbe probabilmente limitato ma nel tempo potrebbe tramutarsi in una stella vera e propria.
Dopo aver compiuto questa astuta mossa i Bobcats hanno ultimato il draft d'espansione scegliendo 19 giocatori (10 sotto contratto e 9 restricted free agent, i quali dopo il primo luglio diverranno free agent a tutti gli effetti).
L'elenco comprende i seguenti giocatori sotto contratto: Primoz Brezec (Indiana), Predrag Drobnjak (L.A. Clippers), Brandon Hunter (Boston), Jason Kapono (Cleveland), Zaza Pachulia (proveniente dai Magic e scambiato poche ore dopo ai Bucks in cambio della scelta n° 45 del draft 2004), Alexander Pavlovic (proveniente da Utah e spedito a Cleveland in cambio di una prossima scelta futura), Jamal Sampson (L.A. Lakers), Theron Smith (Memphis), Gerald Wallace (Sacramento) e Jahidi White (spedito dai Suns a Charlotte in cambio di una prima scelta futura e di una somma non precisata di cash).
Tra i restricted free agent i Bobcats hanno scelto: Lonny Baxter (Washington), J.R. Bremer (Golden State), Maurice Carter (New Orleans), Desmond Ferguson (Portland), Marcus Fizer (Chicago), Richie Frahm (Seattle), Tamar Slay (New Jersey), Jeff Trepagnier (Denver) e Loren Wodds (Miami).
Tra essi molti sono “signori nessuno” che hanno calcato un parquet Nba solo sporadicamente senza lasciare un grande rimpianto nelle loro apparazioni e che sono pertanto destinati a finire sul mercato dei free agent in cerca di un contratto da qualche altra parte come: (M. Carter, J.Trepagnier, T. Slay, D.Ferguson).
Altri invece sono buoni giocatori che potrebbero fare molto bene in quel di Charlotte e far rimpiangere coloro che li hanno lasciati liberi.
Un giocatore che potrebbe rivelarsi molto utile alla causa dei Bobcats è l'ala esplosiva ex Sacramento Kings Gerald Wallace, che ha trascorso gran parte del tempo a scaldare il pino ma che nelle poche apparizioni in campo ha dimostrato di essere un atleta assolutamente clamoroso capace di compiere numeri da urlo ad altezze siderali.
I Kings gli hanno imputato di non essere mai esploso definitivamente in tre anni di permanenza nella California ma Wallace (proveniente dall'high school e scelto al primo giro nel draft del 2001)ha l'occasione della vita da non farsi sfuggire assolutamente perchè è ancora molto giovane e in una squadra che potrebbe concedergli diversi minuti di utilizzo potrebbe migliorare il suo tiro (per ora assai poco costante) e affinare anche la difesa che è già notevole ma troppo basata sulle sue doti atletiche.
Potrebbe tramutarsi in una replica di Desmond Mason o Darius Miles ovvero un giocatore da quintetto base o un sesto uomo d'impatto capace di eccitare a dovere il pubblico di Charlotte, il che non guasta!
Altro giocatore che potrebbe togliersi soddisfazioni in maglia Bobcats è
Marcus Fizer al quarto anno nella lega principe che potrebbe divenire l'ala titolare di Charlotte.
L'ex Chicago Bulls è un giocatore con punti nelle mani, che ha viaggiato fino ad ora a 10.5 punti e 5 rimbalzi in soli 21 minuti di utilizzo in carriera, dotato di buoni movimenti spalle a canestro grazie alla sua potenza fisica, di un costante tiro dalla media distanza e di una buona propensione al rimbalzo sia offensivo che difensivo.
Ciò che lo limita è principalmente l'altezza, egli è infatti un ala forte di “solo” 202 cm, con questa altezza dovrebbe giocare ala piccola ma per svolgere al meglio questo ruolo gli manca l'incisività nel tiro da 3 (solo il 16% circa dalla distanza in carriera).
Interessante sarà anche notare che ruolo avranno all'interno del team di coach Bickerstaff due giocatori esperti come Drobnjak e Jahidi
White. Quest'ultimo si porta in dote un pesante contratto che la società potrebbe decidere di scambiare ma nella Nba non esistono al momento tanti centri fisici e potenti, pertanto potrebbe rimanere e mettere in mostra la sue buone doti di rimbalzista, le sue capacità di intimidatore d'area e le sue abilità offensive (tira con il 52.5% in carriera).
Sullo slavo Drobnjak la franchigia del North Carolina dovrà puntare perchè il suo pesante contratto non è negoziabile; l'ala / pivot ex Sonics è un lungo atipico perchè maggiormente pericoloso nel tiro dalla media lunga distanza piuttosto che a fare a sportellate in “the paint”, Drobnjak non è un eccelso rimbalzista ma è dotato di buoni fondamentali e di una conoscenza egregia del gioco.
Altro elemento che potrebbe rivelarsi utile alla causa della franchigia del proprietario Robert Johnson è l'ala al secondo anno
Brandon Hunter (l'ex Celtics è un giocatore non dotato di un talento cestistico cristallino ma è un lottatore che si batte con grande impeto raccattando punti e rimbalzi dalla spazzatura e impegnandosi al massimo in difesa).
Potrebbero trovare posto in squadra anche il tiratore ex UCLA Jason
Kapono, la guardia bianca proveniente da Gonzaga Richie
Frahm (unico giocatore nella storia dei Sonics, assieme a Xavier McDaniel, a segnare oltre 30 punti nella stagione da rookie), la guardia ex Memphis Theron Smith, il 2.10 ex Lakers Jamal
Sampson (visto anche sui teleschermi Sky in questa stagione nella partita contro i Kings, buon rimbalzista ma dal talento offensivo limitato), il pivot sloveno Primoz Brezec, il 7 piedi ex Timberwolves e Heat
Loren Wodds (giocatore dotato di una eccellente velocità , di un fisico statuario ma di una pigrizia e di un carattere molto soft), il veloce play J.R. Bremer (dotato inoltre buone doti balistiche e al tiro come dimostrato nella ottima stagione da rookie a Boston due stagioni orsono) e l'ala “undersize” ex Maryland Lonny Baxter (elemento con punti nelle mani e propensione a rimbalzo ma piccolo per giocare power forward nella Nba).