Jason Kidd, la guida dei Nets ha affrontato la post season con troppi problemi fisici.
Dare un giudizio sulla stagione dei Nets non è facile, perchè alla fine, dopo l'estate passata, da dove sono usciti come vincitori della Eastern Conference, ma soprattutto con Jason Kidd rifirmato per altri sei anni, inoltre era stato aggiunto al roster Alonzo Mourning che sembrava aver risolto dopo anni i suoi problemi di salute, ci si aspettava ben altro che una sconfitta in semifinale di conference per di più contro una squadra distrutta dodici mesi fa senza esitazioni in quattro partite.
La stagione si è conclusa in semifinale di conference, con un allenatore diverso da quello delle due stagioni precedenti, in mezzo c'è stata una stagione tribolata per tanti troppi motivi, molti dei quali anche evitabili, prima tra tutti, quell'assurda faida di metà stagione, in cui Jason Kidd si è tirato dietro mezzo spogliatoio, in una crociata contro l'allora coach Byron Scott, ottenendone alla fine la sostituzione con il suo vice Lawrence Frank.
Della cosa però si era avuto anche qualche presentimento in estate, quando Jason Kidd prima di rifirmare, aveva chiesto a chiare lettere che Byron Scott fosse sostituito da Eddie Jordan. Poi precedendo tutti quanti, Eddie Jordan decise per se che i Washinton Wizard sarebbero stati il suo futuro, una squadra giovane, tutta da crescere, senza personaggi ingombranti da gestire. A quel punto sia Kidd che i Nets rimasero spiazzati, e probabilmente arrivarono al compromesso, di provare di nuovo con Scott, salva sostituirlo alle prime difficoltà . E così probabilmente è andata.
Nel frattempo però le prime avvisaglie di una stagione storta già si erano viste, dopo poche partite Alonzo Mourning, chiude con il basket, finisce sotto trapianto di rene, e per i Nets è inutilizzabile, per fortuna lui sta bene (e questa e la cosa importante). Il bello è che il giorno prima dell'annuncio di Mourning dei suoi problemi in allenamento era scoppiata una mezza rissa tra lo stesso Martin e Mourning, in seguito a degli sfottò di Martin come sempre totalmente fuori luogo, il tutto davanti a un Byron Scott che non ci mette bocca. In quel momento Scott ha perso la fiducia di tutti, dai giocatori allo stesso GM Rod Thorn che sempre lo aveva protetto in ogni occasione.
Poi i Nets tra dicembre e gennaio perdono la bussola, scoppia lo spogliatoio, ovviamente fomentato di Kidd, probabilmente colmo dei metodi di Scott, il culmine viene raggiunto a Memphis dove nel dopopartita dopo aver preso un cinquantello, dallo spogliatoio si sentono urla a non finire di Jason Kidd, probabilmente contro il solito Scott. A quel punto la sostituzione è inevitabile, solo che l'uomo designato ossia Eddie Jordan è già altrove, in panchina ci finisce Lawrance Frank, anonimo assistente che sale alla ribalta con una serie infinita di vittorie, segno evidente che nello spogliatoio c'è chi tirava indietro.
Finiscono la stagione vincendo l'Atlantic Division, risultato di pochissimo conto, dato la mediocrità della concorrenza, un primo turno agevole contro i Knicks spazzati via con un perentorio 4-0, poi l'attesa battaglia contro i Pistons, che va via liscia fino a gara 4 con due vittorie casalinghe per parte, poi in gara 5, succede l'incredibile, i Nets passano a Detroit dopo tre supplementari, commettendo l'errore più madornale della loro storia recente, cioè pensando di aver già la serie in tasca, non facendo conto con il cuore e la grinta dei Pistons, le due gare seguenti di fatto non ci sono, con i Pistons che passeggiano sui Nets, con un imbarzazzante 0 punti a referto per Jason Kidd in gara 7.
Dopo due anni quindi niente finale per i Nets, ma soprattutto con molti dubbi sul da farsi, perchè dei tre giocatori chiave della squadra due sono giovanissimi, ossia Martin e Jefferson, uno quello più importante è oltre ai 30, di sicuro questi tre non bastano per vincere, l'anello, Martin scalpita verso il massimo salariale, che Thorn non vuole dargli, Kidd è molto ambito da squadre da titolo dell'Ovest, pronte ad ogni tipo di sacrifici per averlo, e se le proposte di Dallas e San Antonio non convincono, quella dei Kings (Mike Bibby + Gerald Wallace) da un anno nel cassetto potrebbe diventare molto appetibile. Su Martin c'è poco da dire, il massimo non lo merita, sia perchè i suoi limiti caratteriali lo rendono un problema spesso difficilmente gestibile (vedi episodio con Mourning), in teoria c'è chi glielo da, la soluzione emersa in questi giorni parla di uno scambio alla pari con Portland per Zach Randolph.
Insomma di sicuro siamo davanti ad un'estate non tranquilla, con Kidd che comuqnue finirà sotto i ferri e rinuncerà alle Olimpiadi, diverse grane da risolvere a livello contrattuale, ma soprattutto bisognerà trovare il modo di rinforzare una squadra che obbiettivamente ad oggi, non ha una speranza che sia una di poter vincere una finale contro le prime 6-7 squadre dell'ovest, senza tener conto che comuqnue la concorrenza interna dell'est, con Indiana e Detroit è già comunque difficile da sostenere.
La stagione appena conclusa lascia un po di amaro in bocca perchè, poteva chiudersi in altra maniera, ma gia dal momento in cui Mourning ha mollato era evidente che non si poteva competere perlomeno contro Indiana. E chiaro che soprattutto il modo in cui hanno gettato al vento le ultime due gare contro i Pistons, evidenzia il fatto che il roster di oggi ha dei limiti ben precisi, soprattutto a livello caratteriale. E' ovvio che Kidd in precarie condizioni fisiche ha cambiato molte cose, ma la leggerezza con cui sono state affrontate gara 6 e 7 contro Detroit non può di certo essere giustificata con i problemi fisici del loro leader.
Stagione nè esaltate nè pienamente deludente, il problema che dopo due finali conquistate con pieno merito ci si aspettava ben altro. Voto 6 e mezzo.