Larry Brown ci sta provando gusto nel rovinare l'esordio casalingo dei Lakers!
O'Neal che ne mette 34 con 13 su 16 dal campo? Kobe che segna 25 punti? Non importa, se dall'altra parte ti trovi un gruppo per nulla intimorito dal fatto di disputare un Finale NBA in una città che quasi si metterebbe a festeggiare in anticipo, con attori, attrici, V.I.P. e chi più ne ha più ne metta in prima fila per assistere a quella che la maggior parte dei tifosi di casa considerava come l'ennesima formalità da sbrigare prima della parata per le vie del centro.
Così non è stato e adesso, per la gioia dei network e della stessa Lega, Stern in primis, la sfida tra L.A. e Motown si preannuncia quantomeno interessante, in attesa dei prossimi sviluppi.
Appena arrivati all'albergo che li ospita, Larry Brown ha fatto scendere dal pullmann tutto il gruppo tranne 13 giocatori, ai quali ha riservato un sermone di circa 3 minuti, il cui contenuto non è stato rivelato ma che più o meno dovrebbe suonare così: "E' stata solo una gara, c'è ancora molta strada da fare, preparatevi al ritorno dei Lakers".
Non c'è dubbio sul fatto che gran parte del merito per il capolavoro di gara 1 sia da attribuire all'ex coach dei Sixers, guarda caso già vincente all'esordio nel 2001 con Philadelphia, proprio in quello Staples Center che domenica ha fatto da cornice ad una perfetta prestazione dei campioni della Eastern Conference, arrivati in California senza godere di molto credito ma capaci di espugnare la casa di Shaq e compagni dando un senso ad una serie che qualcuno aveva già considerato chiusa in partenza.
"Non possiamo dare nulla per scontato - dice Lindsay Hunter - ogni gara è importante. Siamo riusciti a mettere in crisi l'avversario e ora dobbiamo approfittarne".
Ha comunque ragione Brown a non dare per morti i padroni di casa se non altro lui una situazione del genere l'ha già vissuta 3 anni fa quando Iverson impose la sua legge in gara 1 prima del ritorno della truppa di Jackson che riuscì a chiudere il conto andando ad imporsi per 3 volte al First Union Center. Per questo la partita di stanotte diventa fondamentale e se Detroit dovesse riuscire nell'impresa di contenere una seconda volta le sfuriate di Los Angeles, allora la sua squadra potrebbe realmente passare dalla condizione di "underdog" a quella di favorita per la vittoria finale.
I Pistons intanto, in vista del secondo atto, stanno seriamente pensando di buttare nella mischia il rookie serbo Darko Milicic, il quale di spazio in questa stagione ne ha avuto ben poco, ma che adesso, nel momento di maggiore importanza, potrebbe risultare l'asso nella manica per cercare di mettere in difficoltà il 34 in gialloviola, il quale, a essere sinceri, è stato devastante nell'esordio ma, a detta dello stesso Phil Jackson, ha mancato di freschezza negli ultimi scampoli di partita, per via del lavoro compiuto dai due Wallace, Corlis Williamson e Okur.
"Se hanno bisogno di me io sono pronto - commenta Milicic - non so se sarò o meno nervoso ma possono contare sul mio aiuto".
"E' migliorato parecchio in difesa e, in allenamento ha avuto a che fare con Ben, Rasheed, Memo e Rebraca – afferma l'assistant coach Herb Brown – Certo, non è come trovarsi davanti Shaquille ma di certo il lavoro è stato utile". Staremo a vedere.
Infine, tornando per un attimo indietro con i ricordi di una quindicina di anni, viene naturale tentare di azzardare un paragone tra questi Pistons e i mitici Bad Boys di fine Anni 80, anche se i diretti interessati tendono a pensarla in modo diverso: "La differenza più grande sta nel fatto che noi avevamo giocatori in grado di segnare da ogni posizione - dice Bill Laimbeer - la gente pensa a noi come a una squadra capace di tenere l'avversario sotto i 100 punti ma in attacco potevamo metterne anche 115". Il concetto viene ribadito anche da Chuck Daly, l'ex allenatore dei due volte campioni NBA: "Eravamo forti anche davanti, nonostante in pochi lo abbiano mai ricordato".
Joe Dumars, il volto pulito di quel gruppo di guerrieri, la pensa così: "Non vorrei fare un paragone tra le due squadre, perché una ha vinto due volte il titolo mentre l'altra è per adesso arrivata soltanto alla Finale ma sicuramente entrambe hanno nella difesa il loro punto forte".
Dunque non chiamateli Bad Boys II ma soltanto"Pistons!
Stay tuned!