Rasheed Wallace e Richard Hamilton possono festeggiare: Gara-3 è dei Pistons
Che sarebbe stata una serie difensiva lo sapevano quasi tutti, ma che dopo tre partite gli Indiana Pacers (squadra con il miglior record della lega) non sarebbero riusciti a segnare più di 80 punti o tirare con percentuali superiori al 35% appariva difficile.
Invece grande merito va dato ai Detroit Pistons, che dopo aver vinto Gara-2 ad Indianapolis sono tornati al “Palace” per Gara-3 con l'intenzione di mettere la freccia e superare gli avversari nella serie che definirà la rappresentante della Eastern Conference alle NBA Finals.
Promesse di vittoria a parte Rasheed Wallace, grande acquisizione in corsa per i Pistons, non aveva finora disputato una serie all'altezza delle proprie possibilità , tirando poco e male e subendo a rimbalzo l'aggressività di Jermaine O'Neal.
Ma evidentemente l'aria di casa ha fatto bene all'ex North Carolina che ha iniziato Gara-3 come mai aveva fatto nelle precedenti partite, attaccando il canestro e poi allontanandosi quando la difesa dei Pacers collassava nell'area piccola.
Il risultato è stato un parziale iniziale molto significativo per Detroit, che soprattutto grazie ai 9 punti del suo numero 4 è riuscita a capitalizzare sulla strepitosa difesa che ha tenuto Indiana a soli 14 punti nel periodo di apertura.
Nel secondo quarto Rick Carlisle, tornato per la prima volta nei playoff nella Detroit che aveva allenato la passata stagione, si è affidato come nella vittoriosa Gara-1 ad Al Harrington, che uscendo dalla panchina è stato l'unico Pacer a segnare con continuità contro la tremenda difesa di Detroit.
Il calo offensivo dei padroni di casa (non benissimo né Corliss Williamson né Mehmet Okur) ha consentito ad Indiana, che ha continuato a tirare comunque con percentuali pessime, di rientrare parzialmente in partita.
Il parziale del secondo quarto è emblematico per descrivere una serie esasperatamente tattica ed a volte assai poco spettacolare: 16-9 per i Pacers, con il suddetto Harrington a quota 10 punti, più di tutti i Pistons.
Con Detroit avanti di 6 (36-30) si è andati al riposo con la convinzione che il terzo periodo avrebbe potuto essere quello decisivo soprattutto se una delle due formazioni fosse riuscita ad uscire dallo “slump” offensivo ed avesse trovato la via del canestro con accettabile regolarità .
In effetti il terzo periodo ha visto un ulteriore allungo dei Pistons, che si sono portati avanti anche di 10 punti, ma purtroppo per gli appassionati del gioco d'attacco ed per i nostalgici dello showtime il parziale della squadra di Larry Brown è arrivato ancora una volta grazie all'aggressività della propria difesa, sempre organizzata in aiuto e mai distratta sulle palle vaganti.
Con Ron Artest innervosito da qualche fischio contrario e tenuto a 4 su 13 dal campo, l'attacco di Indiana si è schiantato di nuovo contro Ben Wallace e compagni, e solo la precisone in lunetta di Jermaine O'Neal (10 su 11) ha impedito agli ospiti di crollare definitivamente.
L'inerzia era però tutta dei Pistons, che avevano ritrovato in piena efficienza la coppia Wallace & Wallace, con Ben autore della solita strepitosa partita in difesa (16 rimbalzi e 3 stoppate) ma anche di un'ottima prestazione offensiva (17 punti con 7 su 8), e Rasheed che metteva a segno altre due giocate determinanti a fine terzo quarto: un tiro dai 6 metri tatticamente fondamentale ed una devastante schiacciata che faceva esplodere gli oltre 22000 del “Palace”.
Ma nel quarto periodo, decisamente a sorpesa, il meccanismo fin lì perfetto di Detroit si inceppava, concedendo agli avversari una libertà di movimento in area inaspettata.
Per la prima volta nella serie Indiana segnava più di 30 punti in un quarto e l'apporto di giocatori fino a quel momento in difficoltà come Jamaal Tinsley ed Austin Croshere permetteva ai Pacers di rientrare.
Proprio quest'ultimo ingaggiava nel finale uno spettacolare quanto inatteso duello con Rasheed Wallace, fatto prima di una schiacciata del versatile giocatore di Indiana, poi della risposta di “Sheed” che segnava in virata subendo il fallo.
Dopo il tiro libero supplementare realizzato da Wallace Detroit era avanti 79-75 con circa un minuto e mezzo alla sirena finale, e Gara-3 sembrava vicina.
Un errore dalla lunetta di Tayshaun Prince però permetteva ad Indiana di accorciare di nuovo, ed Al Harrington prendeva senza paura il tiro da tre del -2, 78-80.
Ancora una volta la giocata decisiva vedeva però protagonisti i Pistons, più pronti e reattivi come in Gara-2 nelle azioni importanti, e la premiata ditta Wallace & Wallace metteva in ghiaccio la partita: Rasheed sbagliava un tiro in post-basso ma Ben recuperava il rimbalzo offensivo con 29″ sul tabellone realizzando il prezioso canestro del +4; il gioco dei liberi premiava poi Detroit che portava a casa l'incontro con il punteggio finale di 85-78.
Con la serie sul 2-1 per i Pistons Gara-4 assume ora un significato ed un'importanza particolari soprattutto per i Pacers, che dovranno necessariamente vincere per evitare di andare sotto 1-3 e dover poi tentare una rimonta riuscita poche volte nella storia dei playoff NBA.
Detroit cercherà invece sulle ali dell'entusiasmo portato nell'ambiente dalle due vittorie consecutive di mantenere il vantaggio del campo conquistato in Gara-2, con la prospettiva ipotetica di giocarsi la qualificazione alle Finals in Gara-6 ancora al Palace of Auburn Hills.