“Come dici ? Avrei dovuto schiacciare ?”
Gara 2 va a Detroit, 72- 67 il risultato finale. La partita è stata come al solito a basso punteggio e peggio, con basse percentuali dal campo. In nude cifre arabe : i Pacers dopo gara 2 sfiorano il 31 % di realizzazioni. Per inciso : la NBA non sta facendo niente per zittire quei tanti scettici che dicono che il basket è noioso e monotono.
Per esempio, ho letto recentemente su Page 2 della Espn che i 5 minuti finali di una partita di hockey sarebbero da preferire a quelli di una partita NBA…Motivo ? Ci sono troppi liberi, il gioco è spezzettato e il massimo eccitamento viene dai tiri liberi….Così se la ridono, eh ?
Io insisto ancora che la formula dei playoff è da cambiare, perchè non è possibile che Est ed Ovest sembrino due sport diversi e far dire a chi ha appena visto i Lakers : “Ecco, questo è il basket !”. E i Pistons contro i Pacers chi se li fila ? Proviamoci noi, dai….
PRINCE FROM THE BLOCK
La giocata più spettacolare della serata è stata la formidabile stoppata con la mano sinistra che Prince ha rifilitato a Miller rimontandolo da dietro. E’ stata semplicemente fantastica e più importante, ha evitato il pareggio dei Pacers altrimenti sicuro.
Ma che Prince salga di condizione nei playoff è un fatto ormai risaputo. Piuttosto, sentivo ieri il ragazzo su EspnRadio parlare con Dan Patrick, la leggenda di Sportcenter, il più famoso broadcaster sportivo d’America, il Larry King della ESPN. Bene, tra complimenti e risate varie Dan gli chiede se mai questa stoppata abbia sopreso i suoi compagni.
E lui, con voce sommossa ma sicura, risponde che “no, l’hanno già vista in allenamento”. Dan incalza : “Quante volte hai visto questa azione in TV ?”. “Solo un paio di volte per verificare che davvero fosse regolare”.
Prince poi ci rivela di avere lo stesso “wingspan”, cioè la stessa apertura alare (l’ampiezza dell’apertura delle braccia) nientemeno che di Shaq, cui condede almeno 10 cm abbondanti. Ma il meglio arriva con una domanda quantomeno strana di Dan.
“Ma tu, laureato in sociologia, comunichi in modo differente dal resto dei compagni in campo ?”. What ? Superato il momento d’imbarazzo si passa a Sheed cui, dice, nessun Pistons ha mai intimato di stare zitto con le sue promesse. “L’abbiamo fatto per lui”. Bene, adesso è il momento per Wallace di aiutarsi da solo.
IL PROFETA TORNA IN PATRIA
Ok, Sheed, bravo, non c’è che dire sul fatto di garantire le vittorie…Ma chi dici ? Tiriamo un po’ meglio adesso che il profeta torna in patria ?
Contro i Pacers ha segnato solo 5 canestri su 26 tentati, raggiundendo adesso il 39,5 %. Ragazzi, in 14 partite di playoff. Da Wallace puoi anche aspettarti gli airball di gara 1 e gara 2, ma non che in 14 gare dia il contributo in attacco di un Jeff Foster salito comunque a livelli imprevedibili.
Il mitico “The wall” con il suo omonimo Ben ve bene certo, ma dubito che a Larry Brown possa dispiacere una sua maggiore consistenza offensiva. Diamoli ancora un po’ di tempo. Sulla fiducia.
NO FLY ZONE
“Ehi Chauncey, come chiamate la zona pitturata ?”. “No Fly Zone, man”. Tutto vero, da quelle parti si vola come su New York dopo l’attacco alle Torri Gemelle. I Pistons sono di Detroit, il che è tutto dire per una città operaia, umile e dedita al lavoro sporco, una squadra che gli abitanti di “Hockey Town” stanno a poco poco rivalutando.
In gara 2 la stoppata di Prince è stata la numero 19 della gara. Se fossero arrivati a 20, una misera in più, avrebbero pareggiato il record NBA dei playoff. Gli autori ? I Sixers versione 1981. Con Moses Malone a spradoneggiare in mezzo vero ?
Nossignori, il Mosè non parlava ancora a Houston. “Fo fo fo” disse nel 1983 e i Sixers ne persero una per vincere il titolo. Ricordate ? Sheed avrà preso i geni della profezia dal tre volte MVP.
Stanotte gara 3 a Detroit. Spegnete i computer, andate a letto e non gli riaccendete per nessun motivo fino alle 5 del giorno successivo. Ci sono Flavio Tranuillo e Federico Buffa su SKY. Volano in alto, non provateli a stoppare.