Shaq è in gran forma, chi lo potrà fermare?
Anche contro i Sacramento Kings i Timberwolves uscirono sconfitti in gara 1, proprio in quel Target Center che venerdì sera ha fatto da teatro per la vittoria dei Los Angeles Lakers.
Rispetto al turno precedente c'è una piccola ma sostanziale differenza però: stavolta Garnett e compagni devono vedersela con una squadra di livello superiore, con giocatori che hanno già vinto in passato (si, ok, Malone non è tra questi ma non per niente è planato ad L.A), abituati a gare di tale livello ed importanza, un gruppo di campioni esperto, con un tecnico che di anelli ne ha già vinti a manciate (e chi si ricorda più quanti sono?).
La prima sfida tra le due finaliste della Western Conference ci ha ricordato che Shaquille O' Neal è il centro più dominante della Lega, che Kobe Bryant, nonostante i ben noti problemi fuori dal campo si muove nel suo ambiente, quello cestistico, con una padronanza ed una forza mentale rintracciabile solo in un certo Air Jordan e, per finire, che Karl Malone sarà anche un quarantenne ma la voglia di infilarsi quello che Gollum chiamava il "tesoro" è per l'ex Jazz forte quasi quanto il talento che ancora scorre nelle sue braccia e nelle sue gambe.
E Minnesota? La fatica si è fatta sentire e 48 ore non sono state sufficienti ai ragazzi di Saunders per recuperare completamente, vedi KG, sceso in campo per duellare con il veterano Malone e uscito perdente da questo primo confronto. The Kidd pareva la brutta controfigura del dominatore di Gara 7 con Sacramento e la grinta del numero 21 era rimasta nello spogliatoio, senza dimenticare che, nonostante la carta d'identità non sia più quella di un liceale, Karl non è Webber.
La tattica dei gialloviola è chiara: stare addosso a Kevin senza lasciarlo respirare:appena il Postino riusciva a bloccarlo con l'arancia tra le mani, arrivava subito Kobe o un altro difensore perimetrale per marcarlo.
"Fanno quello che faceva Sacramento - commenta Sprewell - vanno tutti verso Kevin, arrivano dappertutto. Mi viene da pensare che abbiano dato un'occhiata al libro degli schemi dei Kings!".
"E' solo una gara di una lunga serie ma devi lavorare duro su di lui a ogni possesso. Anche se non è coinvolto nella manovra, devi stargli addosso e tenerlo lontano dai tabelloni". E' questa la ricetta di un giocatore definito come l'ala grande più forte della storia.
Se poi i padroni di casa sono costretti a fare a meno di Sam Cassell negli ultimi 13 minuti e mezzo di partita a causa di problemi alla schiena, si capisce perché per i T-Wolves sia stata una serata da dimenticare. Cassell è stato in più di un'occasione un tiratore decisivo per la squadra, in particolare nell'ultimo periodo di gioco e la sua assenza ha senza dubbio pesato, dando una mano agli ospiti, già in grado di condurre in porto la gara per conto loro.
Domenica sera Garnett probabilmente riuscirà a dare un maggiore contributo, almeno così si augurano i tifosi di Minneapolis, ma c'è il rischio che il team debba fare a meno del play titolare, almeno per buona parte della partita.
Inoltre, Olowokandi riuscirà a ripetere la buona prova di gara 1 (33 minuti, 10 punti, 11 rimbalzi e un numero di falli commessi accettabile, 4)? Si è discusso sul fatto che il centro, quando giocava per i Clippers avesse sempre ben figurato nei duelli con the Diesel. Ma nel marzo 2000, partendo da titolare per i cugini poveri di L.A., fu maltrattato dal futuro sceriffo della città degli angeli, 61+23 nell'occasione per il 34 in maglia gialloviola.
"Non è tempo per essere stanchi - dice l'MVP della regular season - questo è ciò per cui abbiamo faticato tanto. Sono le Finali di Conference. Non c'è domani e non puoi sederti a riposare".
Domenica sapremo se la serie avrà ancora un senso o se invece si tornerà ad Hollywood sapendo già quale sarà il finale del film.
Stay tuned!