Rip Hamilton e J Kidd, maestri dei fondamentali tecnici. Nella patria del basket ne andrà solo uno.
I Detroit Pistons evitano l’eliminazione e con la vittoria per 81 a 75 in gara 6 tornano nel Michigan per disputarsi la partita della vita. Uh, gara 7 ? Larry Brown in carriera ne ha disputate 7 vincendone 4. Lawrence Frank però non pare preoccuparsi tanto, i suoi ragazzi sono esperti, nonchè quasi suoi coetanei.
Vero Jason Kidd ? Come, Kidd non ha mai giocato una gara 7 in carriera ? Ragazzi, gira voce nella NBA che una gara 7 di playoff è una partita così diversa dalle altre che sembra quasi un altro sport.
Kidd, che pure di finali NBA ne ha giocate due, proverà quindi una sensazione inedita che certo non appartiene a Rasheed Wallace, che per una gara 7 contro i Lakers nel 2000 ha cambiato la sua vita, non solo cestistica.
QUARTO DI LUNA
I Nets sono molto lunatici, di questo ce ne eravamo accorti. Nel primo quarto di gara 6 hanno mostrato un basket spettacolare, fatto di contropiede e quando non c’era di backdoor.
Oddio, mi scusino i puristi e i fanatici delle statistiche : di backdoor ne ho visto uno, bellissimo, che ha mandato a segnare Kittles e poi per buona pace di coach Carrill….nada.
La verità è che Lawrence Frank preferisce, quando non riesce a sfruttare il contropiede, un gioco che coinvolga maggiormente il suo miglior marcatore a 21,7 a serata Richard Jefferson, che lavora sempre più spesso in isolamento.
Anche Kidd, per quanto possibile, è usato come guardia piuttosto che come play puro e capito spesso che sia lui a uscire dai blocchi al posto di Kittles o Lucious Harris.
HURTING PLAYERS
Entrambe le squadre devono combattere contro gli infortuni. A Detroit dottori preoccupati per le condizioni di Billups e Rasheed Wallace, nei Nets invece l’argomento del giorno ruota intorno al ginocchio e alla spalla di Kidd.
Non c’è dubbio che Kidd non stia giocando il suo miglior basket in questi playoff, e anche per questo ha infatti deciso di deludere l’ora nemico coach Brown declinando l’invito sotto il Partenone.
Ma tutto si può dire sul suo conto ma non che non sia un leader. “Non è Superman, ma ci aspettiamo da lui una prova da capitano” dice coach Frank.
INDIANA IN RISERVA
Gara 7 sarà una partita dura, probabilmente a punteggio basso. La chiave per i Nets è coinvolgere assolutamente Richard Jefferson, uno dei pochi che sembra entusiasta di andare ad Atene questa estate.
Per i Pistons sarà invece importante evitare di far correre i Nets e di tenere calmo Ben Wallace in attacco, a tratti imbarazzante in gara 6.
Il mio pronostico su questa partita secca va a favore dei Nets. Ok, i Pistons giocano in casa, hanno una grande difesa, Brown è un mago degli aggiustamenti e hanno l’inerzia della serie, ma in attacco faticano e non poco. Rip Hamilton è bravo, si batte, ma Billups e Rasheed sono troppo altalenanti e Prince non sboccia ogni sera.
Dall’altra parte i Nets hanno più punti fermi, uno dei quali è appunto Jefferson e probabilmente K-Mart, ma non certo l’infortunato Kidd che però, se davvero vuole, è il singolo giocatore che può maggiormente cambiare le sorti di partita e serie.
E solo Dio sa quanto conta in una singola gara, fosse anche gara 7 per entrare nelle finali ad Est, fosse anche per gli infortuni.
Gara 7 giovedì notte a Detroit. I Pacers aspettano. Ron Artest non sta facendo pesi, nulla di particolare. Il suo esercizio più duro lo fa in difesa, altro che palestra…