I Maghi ritornano all’ inferno

Gilbert Arenas, croce e delizia dei Wizards

All' inizio fu un 3W – 2L piuttosto allettante e promettente, con un gioco che sembrava armonioso e la sorpresa di un rookie che grazie all' assenza di Stackhouse andava costantemente in doppia cifra.

Alla pausa per l' All Star Game le vittorie erano 16 e le sconfitte 34… per concludere con un record di 25-57 che fa degli Wizards la terzultima squadra della lega, meglio solo di Chicago e Orlando e quindi in prima fila per provare a vincere la lotteria, unico rammarico a questo punto è che quest' anno non sarà  una “Lotteria Italia” condotta da Raffaella Carrà  con share del 50% il sabato sera, al massimo sarà  una lotteria di festa di paese, che ne so tipo una “Festa dell' Unità ” di metà  anni '80 con primo premio 3 prosciutti e 2 lonze “solo se vendiamo 200 biglietti…”

Ma prima di buttarci nel futuro, sarebbe meglio cercare di capire il perchè, perchè Miami e Milwaukee sì e Washington invece no…

Pur partendo dal fatto che anche l' anno scorso non ci fu post-season, il perchè più banale è Michael Jordan, il miglior giocatore di tutti i tempi che per la sola presenza in campo avrebbe ed ha garantito molte W in più, ma questo lo si sapeva e un 40enne benchè alieno non garantisce futuro a una franchigia che pur avendo concluso con uno dei peggior record della NBA di talento ne ha mostrato e di spazio ai giovani ne ha dato.

Il problema principale che il coaching staff ha dovuto affrontare in questa stagione “funesta” è senza bisogno di scervellarsi la miriade di infortuni che ha colpito tutti in modo indiscriminato, chi più chi meno: Stackhouse, Arenas, Hughes, Brown, Dixon, Jeffries, Hayes e non dovrei dimenticarmi nessun altro…

L'aperitivo della stagione non era stato per nulla beneaugurante con l' infortunio in pre-season di Doctor Jerry, che sarebbe dovuto tornare dopo un mese, poi forse dopo due, poi prima dell' All-Star game… una volta rientrato il ginocchio continuava a far male, allora meglio non rischiare e così via… insomma quello che doveva essere la principale bocca da fuoco (Gilberto permettendo) dell' attacco dei Maghi non è mai stato a disposizione di coache Eddie in condizioni normali.

A questo va aggiunto che per la prima metà  della stagione è mancato del tutto anche Arenas (strappo addominale) il quale si è reso protagonista anche lui della telenovela “torno e mi rifaccio male” e che per la seconda metà  di stagione circa è stato assente anche Hughes… con brani di regular season che ha combinato l' assenza di tutti e tre, che hanno giocato assieme solo 11 partite delle 82 possibili insieme…

Eddie Jordan che aveva l' ambizione di insegnare un nuovo attacco e un nuovo approccio alla partita anche dal punto di vista difensivo si è trovato ad allenare 3 roster differenti in una sola annata, à§a va sans dire che è stato quindi impossible dare un' impronta tecnica alla squadra.

A prescindere da tutti questi “imprevisti” la stagione degli Wizards era già  stata marchiata come una stagione di studio da parte della coppia Grunfeld-Jordan su chi poteva far parte del roster e su chi no, e credo che a questo punto ci siano più dubbi che certezze al riguardo, perchè mai sapremo se Stackhouse-Hughes-Arenas possano giocare assieme… che era l' interrogativo principale…

Il Front Office si troverà  dunque a prendere decisioni su questioni rimaste ignote; comunque infortuni o non infortuni il gm non sembra essere entusiasta dell' attuale composizione del roster e delle teste in estate e anche prima cadranno: indiziato numero uno Jerry Stackhouse.

Ma prima di passare al futuro resta ancora un capitolo interessante della stagione appena conclusasi, ovvero: Gilbert Arenas!

Un campionario incredibile di bambinate: scioperi del tiro, ritardi dovuti a partite di biliardo, punt in direzione 20esima fila, sparate sui compagni e tanto altro ancora… il tutto condito da un talento che è tutto da vedere che però rischia di rimanere sotto-coperta a causa dell' “extra-basket” che inizia a circondarlo, così ci si può non accorgere che l' ex MIP della passata stagione è andato a uno sputo da una stagione con 20+5+5 con 2 recuperi (perdendo tra l' altro però 4 palle a partite….secondo nella lega, primo sui 48 minuti), sinceramente 20+5+5 è l' elitè del basket professionistico e sarebbe un errore tradare un 22enne solo perchè ha i difetti di un qualsiasi 22enne… [NDR: proprio “qualsiasi” non direi…]

Di aspetti positivi in una stagione da un record così negativo ce ne sono: i giovani per sprazzi di stagione hanno mostrato buone cose mancando ancora di continuità  (vedi continui infortuni… che hanno squilibrato anche le rotazioni): tra tutti i giovani è indiscutibile che il “sorvegliato speciale” sia Kwame: i minuti sono aumentati come prevedibile e anche le cifre hanno subito un sensibile miglioramento, 10+7 non è un granchè per una prima scelta assoluta, anche se nella media stagionale non compaiono 3, 4 settimane condotte a 20 e 10, resta comunque il fatto che se questa doveva essere la stagione dell' esplosione… siamo rimasti un po' delusi.

Il prodotto di Glynn Academy HS è ancora rimandato, forse non sarà  mai un dominatore, ma le capacità  per essere un ottimo lungo ad est ci sono anche se ancora vengono mostrate con troppa discontinuità .

Gli altri giovani, pur uniti da discontinuità , non hanno offerto però tutti un contributo positivo alla causa: in generale ampiamente promossi Dixon (quasi 10 punti di media in 20 minuti di utilizzo… con grandi partite ad uscire dalla panca anche da 20 e piu punti) e Hayes (nella prima parte di stagione, più che positivo tanto da essere uno dei migliori rookie… poi calato comprensibilmente sia da un punto di vista fisico sia a causa del tentativo di inserire Stack); senza infamia e senza troppa lode Steve Blake che si è conquistato meritatamente il ruolo di principale vice Arenas battendo Brevin Knight e Whitney e che ha dato una dimensione di playmaking ad una squadra che di playmaker veri non ne ha; Etan Thomas si è mostrato come l' unico lungo con rendimento costante e battagliero; bocciati Jeffries e Haywood, protagonisti di una stagione sempre sotto tono e comunque nel complesso sempre parsi poco incisivi e aggressivi.

Il migliore della stagione è stato senza ombra di dubbio Larry Hughes che ha raggiunto cifre e leadership che non ci si aspettava da uno come lui, nella prima parte della stagione in contumacia Stack-Arenas ha condotte le danze, tenendo a galla una barca che imbarcava acqua da tutte le parti, ha dimostrato di completarsi degnamente con Arenas formando un backcourt piuttosto giovane e talentuoso, tornando a mostrare le qualità  che si erano intraviste quando era un componente del “flying brothers” ai Sixers….

La leadership di Hughes ha mostrato una delle più grosse mancanza di questo attuale roster: non c'è un vero leader, i due “anziani” del gruppo hanno fallito: Stackhouse non è mai stato un leader e forse difficilmente ormai lo sarà , al di là  del ginocchio certi suoi atteggiamenti hanno lasciato molto a desiderare, e l' impressione che ha fatto sulla nuova dirigenza non è un granchè; l' altro anziano che avrebbe dovuto dare una mano ai ragazzi, sopratutto ai lunghi, si è perso dietro a sostanze illegali non meglio identificate e non si è più ritrovato

Laettner è inesorabilmente caduto agli occhi del Coach che non l' ha più inserito in rotazioni da quel momento, preferendogli a volte anche Lonnie Baxter, l' ex dukies ha dalla sua un altro anno di contratto a 6milioni…

Tutto lascia presagire ad un' estate di cambiamenti nella capitale, obiettivo principale è raggiungere un lungo esperto, servirebbe un altro Hayes (non quello da Georgia..ma “the big E”) che non sembra esserci in giro, si sono fatti i nomi di Clark, di Camby e di Dampier che dovrebbero essere FA in estate, oppure si potrebbe arrivare a qualcos' altro attraverso qualche trade, magari scambiando anche “il biglietto della lotteria della festa dell' Unità “.

Quello che pare sicuro che almeno uno dei 3 di dietro (Stack-Hughes-Arenas) venga spedito in un modo (trade) o nell' altro (expansion draft), voci che vedono l' ex Detroit non protetto si sono sentite in giro per la stagione e continuano a perseverare in questa off-season; l' ottima stagione di Hughes inoltre lo renderebbe abbastanza appetibile sul mercato e per finire negli ultimi giorni sono arrivate nuove voci che più che rumors sono veri e proprio fantascambi che vedrebbero la prima scelta + Arenas prendere la via della città  dell' amore fraterno in cambio nientepopòdimenoche di Allen I che andrebbe così a ricomporrere i “flying brothers” prima citati.

Lasciando stare l' attendibilità  della voce, una tale trade sarebbe un errore sia dal punto di vista tattico, bisogna rafforzare il reparto dei lunghi, che tecnico, gli anni migliori di Iverson sono andati quelli di Gilberto da venire… certo AI darebbe la leadership che manca… ma sempre a modo suo… che spesso non va molto distante dal modo dell' ex Warriors.

Quest' estate bisognerà  anche decidere se e fino a che punto puntare su Kwame, cioe' se e quanto varrà  la pena investire su di lui, prima che diventi restricted free agent nell'estate del 2005.
Il dilemma di questa off season è se estenderlo già  quest' estate a cifre ragionevoli (ma che diventerebbero un peso importante sul cap in caso di fallimento, e per molti anni a venire), oppure aspettare la prossima stagione rischiando però, in caso di affermazione definitiva del giocatore, di doverlo pagare a peso d'oro. La palla alla dirigenza dei Wizards…

Quel che la storia insegna è che comunque questa franchigia per il 15esimo anno degli ultimi 17 ha concluso con un record negativo (era-Jordan compresa….) uscire dalla mediocrità  non è certo facile, Nets Nuggets e Grizzlies nel giro di breve tempo hanno svoltato il loro destino, ora sta ai Wizards (ed ai Clippers) pescare un “Kidd” o un “Anthony” o uno “West”…. mmmm…..

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