Chiudete gli occhi e chiedetevi se non vorreste essere al posto del numero 2 di L.A.
Los Angeles Lakers 74 @ San Antonio Spurs 73
Come sognate che possa essere la vostra partita di play-off ideale?
La volete intensa, combattuta, dura e magari decisa da un tiro allo scadere?
Ecco, gara 5 della serie di semifinale di Western Conference fra Spurs e Lakers è andata un pochino oltre questa ottimistica previsione.
In che modo?
Andiamo per ordine.
La quinta gara di una serie al meglio delle sette, è come il settimo game di un set di tennis: se qualcuno vuole attaccare e prendersi dei rischi, è in quel momento che lo deve fare.
Lo sapevano perfettamente i due coach che dopo quattro gare dominate al 50% sapevano di trovarsi nel momento clou della sfida.
Questa volta il palcoscenico della tenzone era l' SBC Center di San Antonio, campo dal quale gli Spurs uscivano vincitori da 17 partite consecutive e soprattutto campo sul quale i Lakers non avevano mai vinto dal giorno della sua inaugurazione.
Questi ultimi però, dopo la rimonta dallo 0 a 2 al 2 pari, attuata in quel di L.A., arrivavano a questa sfida con un po' di freschezza mentale in più e la cronaca della partita non ha certo smentito questo fatto.
La gara infatti ha subito visto gli ospiti inaspettatamente al comando, cosa mai accaduta o quasi nelle precedenti partite giocate in terra texana.
Grazie ad una grande aggressività , i giallo viola sono riusciti a mettere subito il naso davanti ed i primi due parziali hanno visto la squadra di coach Jackson prevalere seppure di 7 punti, un'inezia vista la quantità di talento presente sulle assi di San Antonio.
Il terzo quarto è stato certamente il più vibrante della gara.
Nessuna delle squadre ha ceduto di un passo. Nonostante qualche errore di troppo (16 palle perse a 14 il bilancio a sfavore degli Spurs, 7 del solo Duncan) peraltro tutte motivate da una insopportabile pressione difensiva, il pubblico ha visto due squadre davvero degne di giocarsi il posto di favorita al titolo NBA.
All'inizio dell'ultimo quarto la situazione diceva + 9 a favore degli ospiti, ma qui è cominciato lo show dei grigio neri.
Con una difesa adrenalinica ed un grande sforzo a rimbalzo d'attacco (che ha compensato le percentuali al tiro inferiori per qualità a quelle di L.A.) gli uomini di Popovich si sono riportati sul collo degli avversari e nella loro ultima azione si sono affidati al capitano, Tim Duncan.
Il risultato è stato quello che si dice un tiro da film, una conclusione per ammissione dello stesso autore, partita con mani troppo alte, per evitare O'Neal, ma che concludeva la sua parabola nel cesto per il vantaggio 73 a 72 a 0.4 secondi dalla sirena.
Chiamata di Time-out e gioco disegnato da Jackson al 99.9% per Bryant in situazione palesemente disperata. Difficile, quasi impossibile anche per il numero 8 mettere la firma su di una gara del genere.
Invece la palla è arrivata a Derek Fisher che con un tiro cadendo all'indietro su difesa assolutamente impeccabile di Ginobili ha insaccato il vantaggio finale e ha portato fattore campo e punto del 3 a 2 nella mani dei Lakers.
Alla fine di una gara del genere, l'MVP della serata non può che essere l'autore del tiro decisivo, appunto Derek Fisher.
Da un paio d'anni le sue quotazioni erano un po' in ribasso, ma ieri notte la sua difesa su Parker è tornata ad essere asfissiante e gli 8 punti messi a referto appaiono, la mattina dopo più pesanti di un macigno. Dopo una tale impresa le sue parole sono state solamente: " 0.4 secondi è quanto di solito mi serve per eseguire il mio tiro. La palla è arrivata e l'ho presa. Ogni bambino cresce con il sogno di realizzare un canestro del genere in una partita del genere."
Eppure, se ci scordiamo degli ultimi 4 decimi, il proscenio avrebbe dovuto essere tutto di Tim Duncan autore in totale di 21 punti, con 21 rimbalzi e 4 stoppate, oltre che le già citate 7 palle perse.
Un faro, una costante per i suoi e un oggetto misterioso per gli avversari.
Alla fine il commento di Malone è stato: "Avreste dovuto vedere la sua faccia quando il suo ultimo tiro è andato a segno!"
L'autore del tiro invece ha detto: "Non credevo potesse andare dentro. L'ho lasciato andare più alto del dovuto perché conoscendo Shaq lui sarebbe stato lì. – E il tiro di Fisher? - "Incredibile, non ci sono abbastanza parole per descriverlo."
Per il resto, le prove migliori sono arrivate per i padroni di casa da Tony Parker con 15 punti e 6 assist e Devin Brown, che venendo dalla panchina ha portato 11 punti e una quantità immensa di energia.
Per i Lakers invece, Bryant ha messo 22 punti nonostante Bowen lo abbia forzato a 5 palle perse segnando 8 punti a sua volta,O'Neal ha marcato 11 punti e altrettanti rimbalzi, ma l'apporto più pesante è arrivato da Devean George autore di 16 punti, con 4 bombe da tre.
Adesso la serie tornerà in California per una gara che purtroppo per chi la guarderà potrebbe essere l'ultima della serie ma che certamente regalerà 48 minuti di pallacanestro stellare, con i Lakers affamati del sangue degli avversari e gli Spurs pronti a giocarsi qualsiasi chance per poter tornare in casa propria a giocarsi gara 7.
Il vantaggio adesso è di L.A.
Alla prossima"