Wade sorpresa assoluta di questi playoff!
Quando nella Nba i tifosi di casa espongono i cartelloni con le scritte “we still believe”, crediamoci ancora, non lo fanno a caso, lo fanno perchè nello sport americano tutto è possibile e ogni situazione può esser ribaltata, anche quella più sfavorevole.
Non a caso in gara 3 i tifosi dei Miami Heat avevano esposto i cartelloni con le varie fantasie di caratteri e colori, sapendo che i loro beniamini si trovavano kon le spalle al muro contro la potenza numero 1 dell'Est; ma i supporters della America airlines arena non hanno titubato a rispolverare i “magici”cartelloni anche in occasione di gara 4, la gara che poteva effettivamente chiudere la seria o riaprirla clamorosamente.
E gli Heat l'hanno riaperta, infliggendo la seconda sconfitta consecutiva agli uomini di Carlisle che si son presentati a gara 4 più che mai coi nervi a fior di pelle, collezionando falli tecnici ed espulsioni a ripetizione, e perdendo cosi facilmente la testa nel trerzo quarto, nel quale i Pacers hann messo sù appena 13 punti, contro i 23 di Miami.
La forza di Miami, oltre ad aver mantenuto molta calma e freddezza nei momenti decisivi, è stata quaella di aver mandato in doppia cifra ben 6 uomini, contro i soli 2(!!)di Indiana, i soliti O'neall e Artest. Reggie Miller ha spadellato uno 0/5 dal campo così come Tinsley, mentre la panchina non ha dato neanche il 50% del fatturato che offre solitamente.
Dicevamo invece di Miami: la grande “Cenerentola” stà ottenendo da ogni suo uomo quel che di più importante egli può produrre, punti e velocità da Wade, difesa e pressione sugli esterni avversari con Eddie Jones e Butler, solidità sotto il canestro con Brian Grant e tanto talento dispensato da Lamar Odom, miglior marcatore dei suoi anche in gara 4; questo “shake” non può che portare i suoi copiosi frutti.
A Carlisle non resta dunque che meditare su un da farsi immediato, se non vorrà capitolare ancora in gara 5 dovrà far ordine sopratutto nelle menti dei suoi ragazzi.